Crankshaft & The Gear Grinders
What You Gonna Do?
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Crankshaft and the Gear Grinders
2013]

www.crankshaftmusic.com


File Under: swamp rock, southern boogie

di Fabio Cerbone (25/09/2013)

Alex Larson in arte "Crankshaft" (in meccanica l'albero a gomiti che fa muovere i pistoni) si è guadagnato sul campo l'appellativo di musicista roots tra i più interessanti della scena di Minneapolis: almeno restando fedeli alle cronache locali, che con generosità applaudono all'impatto live delle sue registrazioni e all'intensa attività del suo trio, The Gear Grinders. L'ascolto di What You Gonna Do? conferma l'accezione di american music sgangherata, dall'animo punk e operaio (testi che non nascondono certo un approccio diretto con gli alti e bassi della vita) che sottende alla sua musica. Quest'ultimo è un rock'n'roll spiritato e dalla forte matrice blues, il quale non disdegna di sporcarsi le mani e insozzare lo scheletro ossuto delle canzoni con ritmi da palude sudista e iniezioni di r&b e primordiale rockabilly. Stilisticamente non cadiamo lontani da certe esperienze dell'etichetta regina del genere, la Fat Possum, così come il tiro essenziale, secco dei Gear Grinders (Keith Boyles al contrabasso e Pete Hennig alla batteria) rimanda a formazioni di culto quali i Southern Culture on The Skids o più recentemente a musicisti come Jimbo Mathus.

Il ruzzolare indiavolato di When the Sun Goes down è l'introduzione più adatta a quanto appena descritto, preannuncio di un seguente trittico di brani che attraverso il boogie ossessivo di Boomtown e Trail of Tears e alle implicazioni hillbilly di Dancin' in the Dirt forma la parte più spigolosa, per così dire "da juke joint" dei Gear Grinders, la stessa che costruisce le sue fondamenta sui tre dischi precedenti di Crankshaft, a quanto pare ancora più autarchici nello stile. Tuttavia, il disco offre in seguito soluzioni e contributi che aprono intelligentemente le maglie del sound, innestando una panciuta e funkeggiante sezione fiati in Kingpin e I Wanna Play e facendo una virata verso New Orleans e la tradizione più ironica del Sud. Strano davvero che questo miscuglio elettrico di radici rockabilly, black music e country blues arrivi da un giovane ragazzo del Minnesota (nel 2001 la prima band, The Mojo Spleens, con il fratello; nel 2008 l'esordio solista).

Registrato al piano rialzato di un vecchio granaio (costruito nel 1914 e in parte ristrutturato dallo stesso Alex Larson, per ospitarne la strumentazione) di St. Francis, periferia di Minneapolis, What You Gonna Do? coglie scrupolosamente lo spirito di questa musica: suono in presa diretta, microfoni nella stanza, buona la prima (o quasi), sgusciando tra lo swamp di Earthquake Shake, il surfabilly di Fill It Up, un rock'n'roll dalle trame garage in Let Me Love You (l'organetto di rigore è rimesso nelle mani dell'ospite Bruce McCabe) e finendo nel baccano punk blues di Barkin' Up the Wrong Tree. Non sarà esattamente un capolavoro di precisione e inventiva, eppure l'anima di Crankshaft And The Gear Grinders cerca tutt'altra complicità nell'ascoltatore e se vi piacciono i piatti fatti in casa, con onestà e dedizione alla roots music, allora potrebbero fare al caso vostro.



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