Lincoln Durham
The Shovel Vs. The Howling Bones
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Lincoln Durham  
2012]

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File Under: folk blues

di Paolo Baiotti (08/02/2012)

Scoperto da Ray Wylie Hubbard, una delle leggende viventi del country blues texano, che ha prodotto questo album d'esordio insieme a George Reiff (ingegnere del suono, produttore dei Band Of Heathens e bassista), preceduto da un Ep di quattro brani inseriti anche nell'album, Lincoln Durham è considerato uno degli artisti emergenti del fok blues locale. Nato a Whitney, non lontano da Austin, a dieci anni ha vinto un premio come miglior giovane violinista texano, poi si è dedicato allo studio della chitarra (prevalentemente acustica) e dell'armonica, non trascurando le crescenti capacità vocali, con toni paragonabili al Mellecamp degli ultimi dischi, miscelato con Paul Rodgers epoca Free. Il disco è stato registrato utilizzando solo strumenti vintage, con un suono oscuro, sporco, grezzo, che si adatta perfettamente alla voce di Lincoln ed alla sua immagine di giovane Seasick Steve.

Echi di Son House e Mississippi Fred McDowell sono percepibili in alcune tracce marcatamente blues, ma le composizioni di Durham, interessanti anche per i testi amari e disincantati, affiancano al blues influenze country e roots; non a caso Hubbard lo ha paragonato ad un incrocio tra Son House e Townes Van Zandt. Affiancato dalla secca batteria di Rick Richards (da anni con Hubbard), presenza essenziale nella ritmica del disco in assenza del basso, con l'aiuto sporadico di Derek O'Brien e Hubbard alla chitarra e Bukka Allen al piano ed all'accordion (già con Will Sexton, Alejandro Escovedo e Ian Moore), Durham si dimostra performer incisivo nell'inquietante opener Drifting Wood, un folk bluesato con un testo drammatico molto suggestivo e in Last Red Down, altro brano dal testo oscuro, quasi una outtake del recente Mellencamp acustico, dove è accompagnato dal mandolino di Jef Plankenhorm.

Il suono si indurisce nell'elettrica Living This Hard, grintosa ed essenziale, per ammorbidirsi nella fluida Clementine, deliziosa ballata texana nella quale la voce richiama il Ryan Bingham più melodico. Nell'acustica Mud Puddles Lincoln suona una Gibson del '29 con un risultato vicino al blues rurale dell'epoca, mentre Reckoning Lament è un mid-tempo roots che cita nel testo i padri del blues Robert Johnson e Fred McDowell. Si prosegue con How Does A Crow Fly, brano bluesato con un efficace assolo di chitarra di Lincoln e con Love Letters caratterizzata da un'aspra slide texana e da una batteria tanto essenziale quanto trascinante. Eccellenti il blues rurale di Georgia Lee (qui la voce ricorda addirittura uno Steven Tyler accorato) ed il country blues con accenti gospel di People Of The Land con Lincoln anche al violino. Trucker's Love Song chiude il disco con toni melanconici: una ballata folk sulla vita on the road con i backing vocals della cantautrice Idgy Vaughn e l'accordion di Allen. Un ragazzo con l'anima di un vecchio bluesman (così è stato definito) del quale sentiremo ancora parlare.



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