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souhtern rock, country blues di
Emilio Mera (08/03/2013)
Jimbo
Mathus (aka James Monger Mathis Jr.) é un musicista del Sud a tutti gli effetti.
Nato a Oxford, Mississippi da una famiglia di musicisti, è cresciuto in mezzo
ai suoni del delta, del bluegrass e del country blues tipici della regione Hill
Country incominciando già in tenera età a prender in mano il mandolino e imparando
in seguito, grazie ai genitori stessi, a suonare piano e chitarra. Spesso e semplicemente
considerato l' ex leader degli sciolti Squirrell Nut Zippers, che fondò con la
ex moglie Katherine Whalen ottenendo un discreto successo (alcuni dischi d'oro
e platino), Jimbo si è tuffato a capofitto nella riscoperta della musica della
sua terra intraprendendo una carriera solista che lo portò a esordire nel '97
con l'album "Plays Songs for Rosetta" (omaggio alla sua tata Rosetta Patton, sorella
dell'eminenza del blues Charlie Patton), incidendo con Buddy Guy (nell'album Sweet
Tea) e infine fondando con Luther Dickinson e Alvin Youngblood Hart la South Memphis
String Band.
Jimbo Mathus è sempre stato un songwriter imprevedibile capace
di regalarci buona musica o di assestarsi ai margini del music business con opere
minori. Dopo sette album dalla fortuna alterna e il pregevole Confederate Buddha
dell'anno passato, lo ritroviamo ancora in compagnia dell'affidabile combo Tri
State Coalition (Justin Showah al basso, Matt Pierce alle chitarre, Eric Carlton
alle tastiere e Ryand Rogers alla batteria). Sarà per l'aria umida del Delta del
Missssippi o per la produzione di Eric Roscoe Ambel (Steve Earle, Del Lords)
ai Delta Recording Studio (una vecchia grande macelleria convertita in studio
di registrazione) ma in tutta la raccolta si respira quel feeling sudista, quello
slow rock'n roll e quei suoni cari agli Allman e alla Band. In White Buffalo
il songwriter del Mississippi unisce i suoi grandi amori di sempre: Jimi Hendrix,
Hank Williams e gli Stones di Exile ovvero la santa trinità del Rock'n Roll.
L'opening
track, In the Garden, con i suoni di mandolino
e chitarre elettriche, ci porta nel mezzo degli States con un onesto heartland
rock caro a John Mellencamp e Alejandro Escovedo, mentre Satellite
e Fake Hex ci riportano al rock'n roll di
Keith Richards. La bellissima Tennessee Walker è
invece una southern ballad ad ampio respiro capace di far tornare il sole in un
giorno piovoso. Con Hatchie Bottoms Mathus ci racconta dell'esperienza
"spirituale" di andare a un funerale in un piccolo paese del Mississippi e di
come sia inutile avere un cuore che non serva a nulla (Useless Heart).
La rombante, rolling and tumblin title track è un chiaro omaggio a Hendrix mentre
la lenta e ipnotica Run Devil Run è un voodoo
blues rallentato dal suono swampy del Mississippi. Ascoltando Poor
Lost Souls si hanno le stesse forti vibrazioni di quei dischi impolverati
prodotti nei Sun Studios o nel Big Pink, con quel suono che da Hank Williams arriva
fino alla Band. Ladies and Gentlemen, benvenuti nel Deep South degli States.