Todd Novak with The Clinch Mountain Boys
Raspberry Moonshine
[
Tres Payasos
 2012]

toddnovakmusic.com
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File Under: old time, country

di Marco Poggio (29/05/2012)

Ne ha percorsi di chilometri Todd Novak, da quando abbandonò le campagne della Pennsylvania per concludere infine il suo girovagare nelle assolate terre californiane. Un pellegrinaggio artistico che l'ha visto partecipe dei più svariati progetti musicali, sempre nel segno della poliedricità sonora. Tra questi degni di menzione sono sicuramente i Cryin' Out Loud, gruppo ska con base nella Grande Mela, per non parlare poi dei Dragsters, surf band che riuscì ad ottenere un discreto quanto effimero successo verso il finire degli anni Ottanta. Successivamente ritroviamo il nostro tra le fila della band presente sul primo album intestato a Kevin Salem, così come nel conseguente tour americano, di spalla a gruppi del calibro di Jayhawks, Bottle Rockets e Wilco, fino all'ultimo capitolo, in ordine di tempo, della sua avventura musicale con la recente formazione dei Cowlicks, combo californiano in bilico tra country rock e digressioni psichedeliche, del quale Novak è frontman e chitarrista.

Progetto posto, tuttavia, momentaneamente in stand by per potersi dedicare a quello che a tutti gli effetti è il suo primo lavoro da solista. Un disco, Raspberry Moonshine, nel quale vengono sì riprese le coordinate sonore della band madre, ma che in questo frangente paiono rifarsi ad arcaici territori musicali che profumano di tradizione, grazie anche ad un impianto strumentale di stampo prettamente acustico. Coadiuvato per l'occasione dai fenomenali Clinch Mountain Boys, band che solitamente accompagna l'icona del bluegrass Ralph Stanley, Novak appronta infatti dodici brani autografi, rappresentanti una sorta di summa della musica tradizionale americana di matrice bianca. Sono senza ombra di dubbio i ritmi sostenuti a prevalere, come si può ben appurare già dalla title track posta in apertura, up tempo in chiave bluegrass con violino, mandolino e banjo subito in grande spolvero, e come viene peraltro ribadito dal ruspante hillbilly The Legend of the Great Manjo in cui appare, così come in It's a Long Road, nientemeno che Ralph Stanley in persona, perfettamente a suo agio nel duettare con Novak.

C'è tuttavia spazio anche per atmosfere più soffuse come nell'arioso valzer The Number oppure nella delicata I Love it When it Rains, guidata dal violino di Dewey Brown e dal mandolino di James Nash. Alle sapienti mani di quest'ultimo viene inoltre affidata la chitarra resofonica che, andando ad arricchire un già nutrito novero di strumenti acustici, colora la countrieggiante Ohio River Angel. Non poteva mancare una sferragliante train song, qui addirittura di carattere "presidenziale", a nome Roosevelt's train, così come un nuovo tuffo in sonorità country'n'grass con la splendida I'll Still Love You, ben introdotta da un banjo dal sapore old time. Chiude il disco Rabbit Dog, insolito reading in salsa Americana ad opera del contrabbassista Jimmy Cameron. Un album che ha tra i suoi, molti, pregi, il tentativo andato a buon fine di rileggere, con maestria e padronanza della materia, sonorità del passato, ma tuttavia ancor oggi attuali, facendole qui confluire in un pugno di brani capaci di mettere in mostra sia le qualità di songwriter di Novak, sia la bravura dei musicisti coinvolti, cresciuti a pane e tradizione.



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