The Coal Porters
Find the One
[
Prima records
2012]

www.sidgriffin.com/the-coal-porters


File Under: new old time

di Davide Albini (12/10/2012)

Quinto episodio della saga The Coal Porters, espatriati dell'old time music in terra inglese, ma animati dalla guida americana di Sid Griffin. L'ex voce dei Long Ryders (e biografo ufficiale di Gram Parsons, non dimentichiamocelo mai) da qualche stagione a questa parte si è ormai reiventato custode della tradizione country più pura e rurale. Il progetto nacque alla fine degli anni Novanta con intenzioni più "elettriche", nel solco quindi della precedente carriera, sterzando tuttavia presto verso l'acustico allorchè Griffin si mise a produrre un disco dei Lindsfarne e conobbe il chitarrista Neil Robert Herd, ancora oggi in formazione. Il ritorno di interesse verso la musica roots stava montando all'epoca, prima ancora che si parlasse di revival bluegrass e di Americana. Griffin prese la palla al balzo e da allora non solo ha rimpinguato una discreta discografia, ma si è costruito una seconda carriera in Inghilterra, collaborando persino con la BBC.

Nella produzione del nuovo album è stato coinvolto niente meno che John Wood, nome storico del british folk che ha collaborato tra gli altri con Fairport Convention, Nick Drake e Beth Orton, il quale ha personalmente scelto come luogo di lavoro gli storici studios londinesi dove band quali Clash e Queen hanno lasciato il segno del loro passaggio. Find the One vanta quindi dalla sua parte un sound pulitissimo e di grande qualità strumentale, anche se gigioneggia con quella formula vincente già epressa nelle precedenti opere. Le note di colore che si aggiungono oggi sono dovute alle presenze importanti di Richard Thompson in Hush U Babe/ Burnham Thorpe e della storica voce radiofonica del dj Brian Matthew (fu lui ad annunciare le session alla BBC dei Beatles), che introduce con enfasi il brano Ask Me Again.

Nonostante le suddette caratteristiche, piccoli dettagli a dire il vero, la specialità di casa resta però invariata: insomma, un country acustico e rurale che sfiora la matrice bluegrass ma mantiene un deciso sapore melodico, lontano da un vero e proprio rigore filologico. Questo è un vantaggio nel non apparire troppo conservatori, ma anche il motivo per cui i Coal Porters sembrano spesso non avere una direzione precisa. In Find the One portano in dote le composizioni non solo Sid Griffin ma anche la violinista Carly Frey e il citato Neil Robert Heard (chitarre e dobro): dalla spedita Never Right His Wrong ad una The Betsy Trotwood che si ammanta di irish folk. Nel mucchio da ricordare anche due curiose cover: una Heroes (David Bowie) che perde un poco del suo fascino in questa edulcorata versione roots e una più frizzante Paint It Black, con tanto di sitar nelle mani di Robert Elliott. Tanta classe, ottime soluzioni strumentali, ma nulla che li renda particolarmente rivoluzionari: forse dipenderà molto anche dal campo in cui hanno deciso di giocare.


    


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