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good old time country music di
Gabriele Gatto (07/03/2013)
Capita
di trovarsi fra le mani dischi che lasciano spiazzati. Talvolta per il contenuto,
talvolta per l'originalità, altre volte ancora perché poco rassicuranti. In questo
caso, piuttosto, potremmo parlare di "spiazzamento da improbabilità della proposta".
Ecco, potrebbe essere proprio l'aggettivo "improbabile" a descrivere il personaggio
di Daniel Romano. Già, perché viene da chiedersi cosa spinge, nell'anno
di (poca) grazia 2013, un canadese di evidenti origini italiane - e quindi poco
o nulla appalachiano! - classe 1985 a presentarsi sulla copertina del suo nuovo
disco vestito come un country-singer anni '50, con tanto di completino in stile
Nudie (dobbiamo spiegare a chi ci riferiamo? In fondo siamo su Rootshighway!),
cappello Stetson e baffoni démodé. Bene, ma se poi dalla copertina del disco si
passa all'ascolto vero e proprio, lo stupore non fa altro che crescere. Perché
fin dalle prime note non sembra impossibile che questo Come Cry With Me
sia un disco inciso negli ultimi mesi.
Che a Daniel Romano piacesse giocare
a fare il rétro era già chiaro da almeno un paio d'anni, da quando il suo Sleep
Beneath the Willows (disco da recuperare) lo proiettò come uno dei più strani
prodotti del revival americano in salsa country. A ben sentire, pareva quasi che
il giovane canadese giocasse volutamente a fare il Gram Parsons, per fortuna sorretto
da una scrittura mai meno che dignitosa e, in alcuni casi perfino eccellente.
Tuttavia, in questo nuovo album, Romano pare estremizzare ancor di più la propria
proposta musicale. La foto incorniciata di Parsons è sempre lì appesa, ma accanto
sembra essere comparsa, a dimensioni ancor maggiori, quella di Buck Owens, vero
e proprio modello ispiratore anche nel suono, oltre che in un certo spirito devoto
più all'anima di Bakersfield che a quella di Nashville. Così, a fare da contorno
alla languida voce del ventottenne canadese scivolano intrecci di pedal steel
e chitarre vagamente "twangy" ed armonie vocali che ripercorrono le strade dei
duetto fra il solito Parsons ed Emmylou Harris, quelli che Elvis Costello definì
"i migliori duetti mai registrati su disco". Ascoltare per credere la ballad Just
Between You and Me, con gli intarsi fra Romano e la cantante Julie
Doiron.
Altrove, invece è la vena più tradizionalmente country del giovane
canadese ad avere il sopravvento, come in I'm Not Crying
Over You o When I Was Abroad, per
giungere a Just Before the Moment, forse il
pezzo più riuscito del disco. Ma quello che salva Daniel Romano dalla medietà
di una proposta musicale decisamente derivativa è la capacità di raccontare storie,
talvolta buffe (Chicken Bill), talvolta profonde (Middle child),
rinnovando quindi l'antica tradizione che vede i country-singer come dei narratori
del mondo e della storia. D'altronde, non a caso un personaggio come Ray Charles,
quando gli venne chiesto il perché della sua "svolta country", rispose che a lui
del country interessavano le storie raccontate nelle canzoni. E, in tal senso,
questo Come Cry with Me, al di là di una certa mancanza di originalità musicale,
propone Daniel Romano come uno degli ultimi depositari di quest'antica e gloriosa
tradizione.