Susan James
Driving Toward the Sun
[
Susan James Music
2013]

www.susanjamesmusic.com


File Under: California folk dream

di Fabio Cerbone (27/05/2013)

Fuori dalla cerchia californiana, soprattutto legata al folk e in generale alla scena roots, non è ancora un nome di grido, eppure Susan James può già vantare nel suo curriculum una discreta serie di collaborazioni e conoscenze, che da tempo la indicano come una delle possibili nuove voci del movimento dal lato femminile. Laureata in Etnomusicologia alla famosa UCLA di Los Angeles, la sua avventura musicale è iniziata negli anni del college e sembra essere scoppiata quasi per caso, grazie ad un aneddoto un po' curioso: pare infatti che un giorno un tizio presentatosi come Burrell Smith, uno dei primi ingegneri della Apple, le abbia messo in mano diecimila dollari per registrare il suo disco di debutto (Life Between Two Worlds), letteralmente entusiasta dopo un'esibizione di Susan in un piccolo club di Palo Alto. Da allora la James ha inciso quattro lavori, tutti passati un po' in sordina, eccezion fatta per il precedente Highways, Ghosts, Hearts & Home, forse il primo a fornirle una certa visibilità in ambito Americana.

Le collaborazioni con Tommy Stinson (Replacements) e D.J. Bonebrake (X) e i tour di supporto a Lindsey Buckingham e Bob Weir hanno contribuito ad allargare l'interesse intorno alla sua musica, naturalmente invischiata con l'aria della California, la tradizione country rock e pop del luogo fino ad abbracciare il folk dell'immancabile Joni Mitchell, una di quelle icone scomodate spesso a casaccio e spesso controproducenti. Qualcosa infatti non torna, soprattutto dopo una presentazione simile, al semplice ascolto del nuovo Driving Toward the Sun. Proviamo a rifare i conti: la produzione è firmata Ryan Ulyate, tecnico del suono che ha lavorato nel giro Tom Petty, George Harrison e dei Travelling Wilburys a più riprese; la band di studio è affollata da nomi di prima fila della scena roots californiana (tra gli altri Don Heffington alla batteria, Chris Lawrence alla pedal steel, Neal Casal e pure Eric Heywood, ex Son Volt, alle chitarre); la stampa e i colleghi (anche un entusiasta Ryan Adams, pare folgorato dal precedente High-ways Ghosts Hearts & Home) non hanno infine lesinato attestati di stima, quando non veri e propri applausi a scena aperta per la nostra protagonista.

Perché dunque Driving Toward the Sun non resta che un piacevole album di folk rock dall'agrodolce sapore westcoastiano e dalle implicazioni country? Sarà un problema tutto nostro, ma Susan James non pare proprio uscire dal compitino diligente e affabile: otto brani, poco più di mezz'ora (come i dischi di un tempo, ma allora le canzoni non venivano sprecate...) che condensa un songwriting di spessore e propenso alle storie, ma una musica genericamente adagiata su temi rimasticati più volte (Wandering e Aqua Dulce Tears l'accoppiata più convincente), che strada facendo tendono persino a spegnersi lentamente. Al giro di boa di U-Haul in the Driveway non rimane molto da dire, mentre Driving Toward the Sun sceglie toni pastello e un vago sentore di cosmic americana che piace forse per la maniera, ma lascia veramente poco addosso.


    


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