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southern
rock, Americana di
Silvio Vinci (27/06/2013)
Finalmente il tanto atteso grande disco del supergruppo US Rails. Dopo
due lavori che avevano parzialmente deluso (anche se Southern Canon del 2011 secondo
me è un buonissimo lavoro) questa volta si è raggiunto il cosiddetto apice compositivo,
la prova della maturità. Ogni singolo elemento della band ha partecipato, con
sudore e fatica, con indiscutibile talento, alla composizione e interpretazione
delle songs dell'album, che a mio avviso sarà tra i migliori del 2013. Nella mia
personalissima playlist comincio a vedere esaurire lo spazio delle prime dieci
posizioni; certamente ci sarà questo Heartbreak Superstar. In breve,
gli US Rails sono una band statunitense, da Philadelphia, nata dall'unione di
cinque cantautori, capaci di scrivere e cantare canzoni in modo autonomo e potenzialmente
sviluppare una carriera solista, da qui la nomea di supergruppo, che ha già dato
alla luce due album, l'ultimo dei quali, come già scritto, è stato certamente
un ottimo lavoro che li ha lanciati nella variegata ma colta e attenta scena underground
americana ed europea.
Joseph Parsons (chitarra, voce), Ben Arnold (chitarre,
tastiere, voce), Scott Bricklin (basso, voce, chitarra e organo), Matt Muir (batteria,
percussioni, voce), Tom Gillam (chitarre, slide, voce), sono i musicisti che viaggiano
a bordo delle US Rails, mescolando perfettamente lo stile southern rock degli
Allman Brothers e della Marshall Tucker Band con il country rock degli Eagles,
e il sound west-coast dei CSN&Y e cantautoriale alla Jackson Brownie. Inizio col
botto, perché l'omonimo pezzo iniziale Hearbreak Superstar
mi appaga già dal primo ascolto, capace di rimandarmi al classico southern
rock sound degli anni 70 (sensibilmente vicina nel riff a "Ain't Waisting time
No More") , sensazione che ritorna anche con le successive Fearless,
ballata ricca di spunti pianistici e melodie californiane, e Heaven
Right Now bella pimpante, marchiata a fuoco dal bel lavoro di tastiere,
così come Devil In my Hands dove un grasso
piano elettrico va a nozze con una gran bella chitarra acustica ed un banjo, su
binario tipicamente rock.
Il disco scorre che è un piacere, non c'è un
punto debole, una canzone fiacca o scontata, anche se il suono è quello che ascoltiamo
da oltre trent'anni, anzi via via che l'ascolto è ripetuto scopro altre preziose
gemme in Follow The Lights, gran pezzo rock
che avrebbe potuto suonare il Tom Petty degli anni d'oro, Old Faithful,
For Now, bellissima ballata dai colori nordici,
Eagle and Crow, mantengono elevato lo standard qualitativo sino alla stupenda
Drag Me Down, a mio parere il punto più alto
del disco, insieme alla successiva Time, che
sintetizza perfettamente lo stile del gruppo, uno stile devoto ovviamente agli
anni 70 del rock americano, ma in linea col taglio moderno, che tante altre band
(vedi Jayhawks negli anni 90, e Black Crowes successivamente) hanno perfettamente
indossato. Chiude un gran bel lavoro, una ballad delicata, la dolce Heart Sings
True , dove possiamo apprezzare i cori della band. Ricordo per chi fosse in
vacanza da quelle parti, che gli US Rails sono attualmente in tour in Germania
e in Austria, e almeno da quello che ho potuto vedere nei video, posso certamente
affermare che sono una grande band anche dal vivo. Non mancate di ascoltare questo
fresco e divertente ultimo album degli US Rails.