The Whispering Tree
Invisible Forces
[
Eyelash Soup Music 2018]

thewhisperingtree.com

File Under: folk pop

di Domenico Grio
(18/01/2019)

The Whispering Tree è il progetto della cantante ed autrice Eleanor Kleiner e del polistrumentista franco-americano Elie Brangbour, entrambi oramai da anni di stanza a New York, giunti con Invisible Forces al loro quarto album in studio. Poco altro è dato sapere sulla storia di questo duo, praticamente sconosciuto nel nostro Paese, la cui denominazione sociale, a primo impatto, sembrerebbe voler evidenziare un forte legame di entrambi i musicisti agli spazi trascendentali, all’assoluto, persino all’ascesi. Peraltro, la stessa copertina del disco e lo stesso titolo, parrebbero confermare questa loro sospetta propensione a gravitare nei territori del soprasensibile, dell’immateriale. Ma, come del resto spesso accade, l’abito si rivela ingannevole. Così, considerato che gli indizi renderebbero lecito attendersi eteree divagazioni di stampo new age, non si può non rimanere favorevolmente sorpresi dalla concretezza e dall’efficacia espressiva di queste otto canzoni che gravitano in tutt’altra orbita.

E lo stupore aumenta, di traccia in traccia, in ragione della qualità dei brani e dell’inspiegabile oblio riservato loro dal pubblico (ma sappiamo che questo è un problema congenito) e, soprattutto, dalla critica (e qui l’analisi si fa decisamente più complessa). Diciamo subito che la bellezza di questo lavoro risiede nella pulizia di suoni e di idee esibite dalla band. Canzoni dettagliatamente compiute, elegantemente svolte ed autorevolmente condotte dalla straordinaria voce di Eleanor che sfodera una classe, una grazia, una brillantezza ignota a molte più rinomate colleghe. Siamo nel campo dell’eccellenza, senza voli pindarici, senza effetti speciali, puntando con parca misura e gusto direttamente al fulcro, all’essenza del loro personale viaggio in musica.

Invisible Forces mischia il linguaggio e la narrazione propria del folk con la metodica compositiva della pop music, nel senso più degno del termine, trovando traiettorie melodiche semplici, di grande impatto e al contempo evolute e raffinate. Fat Cat è un riuscitissimo omaggio a Pete Seeger, alla canzone di protesta, il personale manifesto del sentimento anticapitalista del duo. Garden, con un breve cantato in francese, ci ricorda il background artistico di Elie. California, in aderenza al titolo, pesca dal meglio del cantautorato della West Coast e, per feeling ed elaborazioni armoniche, ricorda tanto le cose migliori dei Counting Crows. Riuscitissime anche le fascinose e rootsy Bells, Heavy e Split in Half che non possono non rimandare agli splendidi lavori degli Over the Rhine. Anzi, a ben guardare, lo stile di Eleanor, il suo timbro, la sua musicalità trovano tantissimi punti di contatto proprio con le doti vocali di Karin Bergquist, cantante e chitarrista del su citato duo dell’Ohio.

Circa 30 minuti di grande musica, prodotta in casa nel senso letterale del termine (l’album è stato interamente registrato nel loro home studio in Beacon, NY), Invisible Forces è un bellissimo manufatto di materiale sonoro e,anche se quasi certamente non aiuterà l’ascoltatore a raggiungere un livello di coscienza superiore, molto più banalmente consentirà alla sua anima di arricchirsi, godendo dei benefici prodotti dall’impalpabile fluttuare di poche ma buone, salutari e ben organizzate note musicali.


    


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