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Hiss Golden Messenger
Quietly Blowing It
[Merge records/ Goodfells 2021]

Sulla rete: hissgoldenmessenger.com

File Under: americana compendium


di Domenico Grio (01/07/2021)

Si aspettava con una certa curiosità questo disco, più che altro per cercare di capire verso quali lidi Michael C Taylor, unico depositario oramai del marchio Hiss Golden Messenger (Scott Hirsh è da tempo fuori dal progetto), avrebbe deciso di condurre la sua creatura. Il punto è che, a fronte di due lavori molto ispirati, due “classici” di Americana assemblati con raffinata opulenza (Heart Like a Levee e Hallelujah Anyhow), l’ultimo album, pur sfoggiando delle ottime liriche, aveva lasciato qualche più che lecita perplessità. Al di là, infatti, dei buoni riscontri di critica e pubblico, Terms of Surrender era apparso agli occhi dei più smaliziati, troppo didascalico e persino, cosa ben più grave, un tantinello ruffiano. Quietly Blowing It, pur rimodulando l’originaria rotta, riesce invece, con grande eleganza e perizia, a tirare la barca fuori dalle secche in cui si era parzialmente incagliata.

Non si riscontra, è bene essere subito chiari, il suono rutilante e il variegato impatto cromatico delle citate precedenti produzioni, ma i brani ritrovano autenticità e freschezza, spiegandosi in maniera leggera ed accattivante, senza mai risultare banali e, tanto meno, semplicistici o artificiosi. A ritrovare prepotentemente spazio sono le idee, innescate in un quadro coerente e vibrante, la capacità di creare una scena sonora palpitante, con specifiche univoche e identitarie, la volontà di rispettare la propria vicenda artistica, di tornare all’intimità, all’essenza del fare musica. Senza girarci troppo intorno, questo nuovo album riammette Hiss Golden Messenger nel club di quelli che contano nell’ambito dell’alternative-country e, se vogliamo, ce lo presenta in una veste evoluta, con maggiore consapevolezza nelle proprie doti di scrittura e con una visione più matura del mondo. M.C. che, peraltro, è laureato in folklore americano, dà quindi nuova dimostrazione di conoscere davvero bene la materia e di averla elaborata con gusto e originalità. Del resto l’essere nato nella California del sud, l’aver vissuto a San Francisco e l’essersi infine stabilito in Carolina, attraversando così gli States da ovest ad est, lo ha messo nella condizione migliore per maneggiare la tradizione e studiare al meglio generi e stili dell’american music.

Quietly Blowing It è, in estrema sintesi, un bel compendio di fascinazioni roots. Sixties, west coast, folk, country, soul, musica d’autore, seduzioni pop, lo spettro delle influenze è molto ampio ma forse, oltre gli ovvi termini di confronto, sia con materiale mainstream che con “classici” moderni, il paragone più immediato è con il recente Dixie Blur del quasi conterraneo Jonathan Wilson. Cambia certamente il metodo e magari il mood, più scuro quello di Jonathan, però l’ambito è uguale, così come simile è l’eterogeneità del profilo emozionale. M.C. ha scelto di limitare per quanto possibile il lavoro in studio, preferendo un approccio live alle canzoni, così come ha deciso di coinvolgere una pletora di musicisti che sapessero cogliere questa sua esigenza, senza risultare troppo invasivi nelle scelte sonore (su tutti Taylor e Griffin Goldsmith dei Dawes, il chitarrista di Nashville Buddy Miller e Josh Kaufman, membro dei Muzz e dei Bonny Light Horseman).

Il risultato sono undici brani con cui familiarizzare ascolto dopo ascolto, tutti di ottimo livello, in cui si alternano episodi dalla ritmica più marcata (The Great Mystifier, Hardlytown e Sanctuary), a passaggi più introspettivi (title track e Painting Houses), ad accenti southern (If it Comes in the Morning), a sussurri rhythm’n’blues (It Will if We Let it), persino a brevi escursioni texmex (Angels in the Headlights). Oltre i tormenti esistenziali dell’autore ed i suoi pregressi tentativi di facilitare il percorso, Hiss Golden Messenger, oggi come nel recente passato, è senza dubbio un marchio importante ed affidabile, bellissimo esempio di rivitalizzazione della tradizione in una lucida ed eclettica prospettiva contemporanea.


    


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