Jason Isbell
Southeastern
[
Southeastern Records
2013]

www.jasonisbell.com

File Under: a songwriter from Alabama

di Paolo Baiotti (01/07/2013)

Ogni disco di Jason Isbell è superiore al precedente...l'ho già scritto in passato, ma sono costretto a ripetermi, confortato da analoghi giudizi di recensori probabilmente più affidabili e di tanti appassionati che hanno permesso a Southeastern di entrare nella Top 30 americana. La crescita del musicista di Greenhill, Alabama è quieta e costante come la sua musica, che ha ormai superato le radici sudiste senza averle rinnegate, abbracciando una strada cantautorale più vicina a Steve Earle che ai Drive By Truckers dai quali proviene. Ormai penso che i Truckers siano la band nella quale Isbell ha mosso i primi passi prima di spiccare il volo e non il contrario, anche perché dopo il suo abbandono gli ex compagni sembrano essersi smarriti, pubblicando album inferiori a quelli in studio di Jason (due da solo e due con The 400 Unit).

Southeastern è il secondo senza la band, che in realtà ha partecipato alle registrazioni e continua ad accompagnarlo dal vivo; ma la scelta solista è giustificata dagli arrangiamenti essenziali, da un suono sparso e minimale nel quale domina la chitarra acustica, lasciando emergere maggiormente la voce melodica e i testi personali e intensi di Jason, mai banale nel descrivere vicende personali o storie di perdenti del profondo sud. La qualità della scrittura è davvero notevole, a partire dalla desolata ballata Cover Me Up che apre il disco con toni drammatici: un testo sui problemi di alcolismo superati nell'ultimo periodo anche per merito del rapporto con la cantante e violinista Amanda Shires (la coppia si è recentemente sposata) e un accompagnamento scarno con una slide appena accennata. Stockholm è un mid-tempo pianistico con una melodia accattivante cantata a due voci con Kim Richey, mentre Travelin' Alone è una ballata esemplare, nella quale i toni dolenti della voce sono accentuati dal violino della Shires.

I fans dei Drive By Truckers apprezzeranno l'epica Flying Over Water, un rock grintoso e coinvolgente con un assolo springsteeniano, la morbida Song That She Sang In The Shower e il trascinante roots rock di Super 8, ma da un punto di vista compositivo mi sembrano più interessanti l'arrangiamento minimale di Different Days, altra ballata acustica con una melodia debitrice dei Dead di Friends Of The Devil, la toccante Live Oak con un'intro a cappella, uno svolgimento segnato da pochi arpeggi di chitarra e un crescendo che culmina in un avvolgente finale con tastiere e chitarra elettrica, la deliziosa New South Wales, punteggiata dal violino della Shires e la dolente ballata Yvette, perfetta sia nella melanconica interpretazione vocale che nell'uso della slide, finalmente protagonista di un breve assolo, uno dei pochi del disco.

Isbell sembra essersi dimenticato di essere anche un chitarrista e probabilmente la sua scrittura è un po' monocorde nella preferenza accordata ai tempi lenti, ma Southeastern è un disco importante, difficile da eguagliare. Spero di ripetere la prossima volta che il nuovo di Jason è superiore al precedente.


    


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