inserito 11/06/2008

Mark Pickerel and His Praying Hands
Cody's Dream
[Bloodshot
 2008
]



Cody's Dream conferma il sodalizio di Mark Pickerel con la comitiva denominata His Praying Hands, musicisti adeguatisi alle esigenze del leader: le chitarre vispe e riverberate di Johnny Sangster, la pedal steel di Margrethe Bjorklund a soffiare una brezza western sull'intero repetorio, una sezione ritmica che non disdegna qualche impazienza rock, cedendo a volte il passo alle radici punk e garage dello stesso Mark Pickerel. Ebbene si, perché dalla Seattle mitizzata della metà degli anni '80 parte il suo curriculum di autentico battitore libero: prima membro fondatore, in qualità di batterista, degli Screaming Trees, diamante della scena alternative rock cittadina; quindi lupo solitario che abbandona la nave proprio prima dell'esplosione "grunge" e dei contratti con le major. Forma per un breve istante il power trio Truly, passa successivamente a collaborare con l'amico Mark Lanegan e con Neko Case, lanciando infine l'esca solista di Snake in the Radio, esordio del 2006 a suo tempo indagato su queste pagine.

Cody's Dream è figlio legittimo di quelle intuizioni, rock dall'anima country e dalle atmosfere tenebrose, costruito intorno alla voce profonda e un po' misteriosa del leader. Un sound volutamente sensuale, oggi definito con più impegno nei minimi particolari: c'è una maggiore convinzione, persino un'esuberanza e qualche variazione nella ricetta che rendono il disco una scommessa per il futuro di Mark Pickerel, songwriter a cui piacciono i luoghi oscuri dell'animo e i contorni vintage delle chitarre elettriche. La title track racconta più di molte parole: contagioso groove rock'n'roll e qualche complicazione garage che ritornerà insistentemente nel corso del disco.

Nel frattempo Let Me Down Easy fa il verso al Nick Cave più elegante e oscuro mentre Last Leaves aggiunge orizzonti country&westren che non mancano mai di affascinare. Il peso di una formula un po' derivativa non può essere taciuto, eppure le canzoni sono dannatamente buone nella forma, basterebbe che Mark Pickerel si concedesse qualche rischio in più. Quando questo accade Cody's Dream diventa meno prevedibile: She Calls è un rock'n'roll lascivo e trascinante, Leaving with the Swamptones uno strano scherzo retro-swing, Cherokee Grove una maliziosa ballata spruzzata di gocce sixties e ottimi impasti vocali. La matrice pop è il dato che sembra distinguere con più vivacità il nuovo lavoro: non si spiegherebbe altrimenti anche la presenza di She Sleeps Through Sirens, contrassegnata dal mellotron dell'ospite Steve Fisk. Pickerel però non rinuncia all'abito più serioso del songwriter (e la rabbuiata cover di One More Cup of Coffee di Bob Dylan dovrebbe darne atto) rischiando purtroppo di apparire a volte troppo accodiscendente con lo stile nero delle sue ballate (I Promise e The Cosing Theme passano un po' inosservate). Si è messo comunque sulla buona strada.
(Fabio Cerbone)

www.markpickerel.com
www.myspace.com/markpickerelandhisprayinghands


<Credits>