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Cedric Burnside
Hill Country Love
[Mascot/ Provogue 2024]

Sulla rete: cedricburnside.net

File Under: hill country blues


di Pie Cantoni (05/04/2024)

Forte del successo del suo I Be Trying e del Grammy vinto nel 2021, Cedric Burnside decide di dare seguito a quel fortunato disco con un album dedicato alla musica con cui è nato e cresciuto, il cosiddetto Hill Country Blues. Da un lato è apprezzabile lo sforzo di portare avanti la tradizione di R.L.Burnside, Junior Kimbrough e Otha Turner (tra i più noti), dall’altro riproporre per l'ennesima volta brani come Po’ Black Mattie o Shake ‘Em Down, catene polinucleotidiche che sicuramente fanno parte del DNA del giovane bluesman, la consideriamo una scelta troppo facile e cautelativa. L’avevano già fatto i Black Keys, tirando fuori il loro miglior disco da almeno un decennio a questa parte (Delta Kream), ma si intravedeva chiaramente l’operazione commerciale sotto la patina di rispettoso tributo con il quale avevano coperto quel progetto discografico. Non è qui sicuramente l’intenzione di Cedric, ma siamo partiti con il punto debole del disco per poi analizzarne le qualità.

Il lavoro di Burnside, registrato e prodotto in soli due giorni dall’amico Luther Dickinson in una catapecchia a Ripley, Mississippi, è dunque un tributo al genere reso famoso da suo nonno, ed è stato fatto proprio nel paese, Ripley appunto, che è considerato il luogo di origine dell’Hill Country Blues. Inciso, citando direttamente Cedric, in mezzo ai rifiuti, trovando spazio per l’attrezzatura tra scarti di legno e lattine, il disco si compone di alcune cover e brani originali per quattordici episodi semplici e diretti, ovviamente nel solco della tradizione del blues delle colline. Fra la tracce più interessanti c’è proprio Hill Country Love, una dedica alle persone del Mississippi, alle proprie radici e alla direzione intrapresa dal più giovane Burnside. Juke Joint ovviamente fa riferimento al centro della vita notturna del blues rurale, campo di gioco e palestra per Cedric Burnside. Ci sono poi brani strumentali come Get Funky, brani più diretti come Toll on your Life e anche cover (oltre alle già citate è presnete anche You Gotta Move di Fred McDowell, resa famosa dagli Stones ma suonata spesso anche da R.L. Burnside).

Hill Country Love, nonostante sia stato registrato e scritto da una “giovane leva”, sente fortemente l’influenza delle radici del blues delle colline, e la produzione esperta di Dickinson spinge ancora di più in quella direzione. Nelle intenzioni di Burnside questo è un album senza compromessi, dedicato interamente al genere con il quale è cresciuto. Un disco di blues rock, R&B, funk ma come se fosse stato registrato alla fine degli anni ‘50. Un altro ottimo lavoro di Cedric Burnside, anche se dovrebbe ricordarsi che gli artisti blues, quelli che noi consideriamo “tradizionali”, in realtà erano sperimentatori, quasi avanguardisti. E chissà quindi se nel prossimo disco Cedric non decida di rompere i confini immaginari che lo costringono dentro la Hill Country per dare maggior spazio alla sua musica.


    


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