Generazioni
a confronto in questo incontro artistico tutto interno alla
gloriosa storia della black music di New Orleans. Da una parte
lei, la “Soul Queen” per eccellenza della Louisiana, ottantaquattro
anni lo scorso febbraio, Irma Thomas, dall’altra una
band, Galactic, che è una vera e propria istituzione
della musica cittadina da almeno tre decenni. Audience
with the Queen nasce da un’idea lontana e da una frequentazione
che risale addirittura al 2010, quando la Thomas aveva prestato
la voce nel brano Heart of Steel, incisa dal gruppo
nell’album Ya-Ka-May, ma nulla che lasciasse presagire,
con quasi quindici anni di ritardo, che la collaborazione
sarebbe sfociata in una serie di sedute di registrazione,
tenutesi fra il dicembre del 2022 e tutto il 2024.
L’esito lo possiamo adesso apprezzare grazie a questi nove
brani, in gran parte originali e scritti appostamente dai
Galactic, ad eccezione di una cover di How Glad I Am
di Nancy Wilson, traccia che apre le danze con un gospel ammodernato
e tutto sommato fuorviante rispetto al resto della scaletta.
L’anima del disco è infatti concentrata sul corposo suono
funk e il pulsante r&b del quintetto di New Orleans, dieci
album all’attivo, un’etichetta personale e la direzione artistica
dello storico club del Tipitina nel loro impeccabile curriculum,
disegnando le trame attorno alla voce ancora espressiva (e
sorretta da opportuni cori, carichi di passione soul) della
Thomas, sessant’anni e oltre di carriera che hanno intrecciato
strettamente la propria vicenda personale con quella di ambasciatrice
del New Orleans’ sound, dalle produzioni con Allen
Toussaint fino al Grammy ricevuto, un po’ tardivamente, nel
2007.
Prima e dopo altrettanti riconoscimenti, con la sua Time
On My Side entrata nella storia con al s maiuscola del
rock’n’roll (per grazia, omaggio o “furto” dei Rolling Stones,
fate voi), mai dimenticando le sue radici di artista afro-americana,
come ci tiene a ribadire nel canto di Lady
Liberty. È quest’ultimo il brano di punta scelto
dai Galactic - Ben Ellman (sassofoni e armonica), Robert Mercurio
(basso), Stanton Moore (batteria), Jeff Raines (chitarre)
e Rich Vogel (tastiere) - per promuovere la contemporaneità
di Audience with the Queen, funk rock che mette
al centro le ingiustizie sociali di un’America divisa più
che mai dalla questione razziale, chiedendo il conto delle
vittime. Non tutto si colloca sullo stesso livello di consapevolezza
e potenza artistica, ma le ardenti coloriture di Where
I Belong, il passo swamp blues di Love’s
Gonna Find A Way Again, l’espressivo funky (Stevie
Wonder approverebbe certamente) del finale
Be Your Lady possiedono comunque il giusto equilibrio
fra passato e presente, un piede nella tradizione rappresentata
dalla Thomas, senza sembrare del tutto scollegati dalla modernità
della black music.
In tal senso convincono piacevolmente anche il groove di Peace
in My Heart e la decisiva spinta della sezione fiati nel
vibrante dipinto r&b di People,
altro episodio che prova a confrontarsi con temi sociali,
mentre a Puppet On Your String è lasciato il compito
di reggere la mitologia della ballata soul avvolta fra i contrasti
dei sentimenti. Da tutto ciò traspare rispetto, conoscenza
e senso reciproco del proprio ruolo artistico: Audience
with the Queen non è necessariamente avventuroso e spiazzante,
né per Irma Thomas, né certamente per i Galactic, ma regala
gioia, ritmo e un pizzico di coscienza sociale che di questi
tempi è più che mai necessaria, non solo in America.