File
Under:
Texas blues
di Paolo Baiotti (20/10/2021)
Canadese di nascita, ma
texana di adozione, Sue Foley è una delle chitarriste più solide
e consistenti della scena blues contemporanea. Da Ottawa si è spostata
a Vancouver negli anni Ottanta, formando la sua prima band e poi nel 1989
a Austin, che è diventata la sua vera casa, dopo avere suonato nei gruppi
dell’armonicista Mark Hummel e di Duke Robillard. Ha esordito per la Antone’s
con Young Girl Blues seguito da altri tre album per la label texana
e da tre per la Shanachie, passando poi alla Ruf e alla Blind Pig. Inattiva
discograficamente come solista tra il 2006 e il 2018, è tornata con The
Ice Queen per la Dixiefrog, un disco eclettico e vivace pur
avendo sempre il blues come base, che le ha consentito di ottenere il
Koko Taylor Award come migliore artista tradizionale ai Blues Music Awards
di Memphis.
A distanza di tre anni esce Pinky’s Blues, primo album per
la canadese Stony Plain, registrato negli studi Fire Station di San Marcos
in Texas in tre giorni durante la pandemia e prodotto come il precedente
dal tastierista Mike Flanigin, che la accompagna con Chris Layton (batteria,
già con Stevie Ray Vaughan) e il vecchio amico bassista Joe Penner, presente
nei primi dischi della canadese. Con questo disco, che prende ispirazione
per il titolo dalla Fender Telecaster rosa della chitarrista, Sue torna
a un suono aspro, naturale e diretto, con la chitarra in primo piano insieme
alla voce melodica e accattivante dell’artista, anche perché l'album è
stato inciso velocemente, senza sovraincisioni, quasi tutto in presa diretta.
Ispirata da alcuni concerti in streaming durante il lockdown intitolati
“Texas Blues Party” nei quali, in compagnia di Flanigin, veniva riassunta
la storia del blues locale, Sue ha pensato di focalizzarsi sulla musica
dei chitarristi dell’area di Dallas ai quali ha dedicato l’incisivo up-tempo
bluesato Dallas Man. Per questo ha
ripreso Boogie Real Low di Frank Lee Sims (singolo del ’58), la
ballata soul Think It Over di Lillie Mae Donley, la scorrevole
Stop These Tear Drops di Lavelle White e due composizioni di Angela
Strehli, il recente trascinante rockabilly-blues Two
Bit Texas Town e la ballata soul-blues Say It’s Not So
(pubblicata nel ’93 su Blonde & Blues dalla sua autrice). Tra gli
altri brani segnaliamo Hurricane Girl
con l’amico Jimmy Vaughan, la title track che richiama il tono della chitarra
di Steve Ray Vaughan e lo strumentale Okie Dokie Stomp di Clarence
“Gatemouth” Brown, bonus track del cd insieme a When The Cats Gone
The Mice Play, che chiude un album agile e dinamico che conferma le
qualità della Foley.