Kenny
Wayne Sheperd band How I Go
[Roadrunner
2011]
A 34 anni Shepherd ha vissuto metà della sua vita sotto i riflettori, da quando
nel '95 ha pubblicato un esordio di grande successo come Ledbetter Heights. Considerato
un ragazzo prodigio (ha esordito sul palco a 13 anni con Bryan Lee a New Orleans),
come altri chitarristi della sua generazione cresciuti con il mito di Stevie Ray
Vaughan (Jonny Lang, Joe Bonamassa, Jeff Healey) ha mantenuto solo in parte le
promesse. Limiti compositivi e una tendenza a preferire un rock blues di grana
grossa vicino all'hard rock, nel tentativo di mantenere un appeal radiofonico,
hanno condizionato in parte i successivi Trouble Is e Live On, entrambi dischi
di platino ma alterni nella qualità musicale e soprattutto il deludente The Place
You're In. Dopo questo album il musicista ha deciso saggiamente di tornare alle
radici con il progetto 10 Days Out (Blues From The Backroads), un eccellente cd/dvd
nel quale ha coinvolto artisti blues del calibro di B.B. King, Hubert Sumlin,
Etta Baker e Bryan Lee, lasciando spazio a questi maestri e ritagliandosi un ruolo
secondario quasi di accompagnatore. Dal successivo tour è stato tratto Live In
Chicago, pubblicato lo scorso anno, un disco dal vivo esuberante e coinvolgente,
con la partecipazione di alcuni dei musicisti sopra citati.
Ed ora a sette
anni dall'ultimo disco in studio con materiale inedito esce How I Go,
potente e diretto, in equilibrio tra rock e blues con qualche pesantezza di troppo.
Prodotto da Kenny con l'esperto Jerry Harrison (ex Talking Heads), l'album
evidenzia le qualità della KW Shepherd Band, formata da Noah Hunt (eccellente
vocalist), Chris Layton (ex batterista di Stevie Ray Vaughan), Tony Franklin (basso,
ex Firm e tante altre band) e Riley Osbourn (tastiere, già con Lyle Lovett e Willie
Nelson), La prima parte sembra propendere verso un rock venato di hard con la
trascinante Never Looking Back, la cadenzata
Come On Over (con un brillante assolo in
crescendo di Kenny) e la cover impetuosa di Yer Blues
dei Beatles, ma l'equilibrio viene ristabilito da Show
Me The Way Back Home, ballata tra pop e rock interpretata ottimamente
da Hunt e da Cold, mid-tempo un po' scontato cantato da Shepherd. L'irruenta e
compatta cover di Oh, Pretty Woman, classico
di Albert King, ci ricorda le origini blues del leader, mentre Anywhere
The Wind Blows è intrisa di psichedelia anni settanta. Si prosegue
su ottimi livelli con il rock blues spruzzato di funky di Dark
Side Of Love e, ancora meglio, con Heat Of
The Sun, una ballata dai toni epici nella quale non so se preferire
la voce di Noah o il devastante assolo di Kenny.
Peccato che la sparata
The Wire sia eccessivamente scontata e che
Kenny abbia deciso di cantare Who's Gonna Catch You Now.
Ci pensa l'egregia cover di Backwater Blues
(Bessie Smith) a riportare il disco in carreggiata, seguita dallo strumentale
Strut, chiaramente ispirato da Stevie Ray
Vaughan. How I Go è uscito anche in versione deluxe con quattro
brani aggiunti tra i quali meritano una citazione il rock blues Cryin'
Shame di scuola vaughaniana e la ballata elettroacustica Baby
The Rain Must Fall. (Paolo Baiotti)