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La religione del blues

- a cura di Fabio Cerbone -


Sara Bao
Voodooblues. Il misterioso caso di Robert Johnson
[Produzioni dal basso, pp. 156]

A metà strada fra un saggio musicale e uno di più chiara impostazione antropologica, il testo di Sara Bao, giovane blogger e collaboratrice della rivista 'Il Blues', segue un’intuizione molto interessante (e parecchio inedita), senza dubbio poco approfondita dagli approcci canonici che la critica musicale ha espresso di fronte alla storia del blues. Prendendo quasi a prestesto la figura più misteriosa di Robert Johnson, il vero archetipo del blueman moderno, in realtà il percorso e la visione che vuole offrirci l’autrice in Voodooblues trascendono il musicista e lo usano come una chiave di volta (attraverso l’analisi di alcune delle sue più famose composizioni) per indagare i mille rivoli che legano blues e religione, blues e spiritualità, blues e magia, illustrando (anche grazie ai disegni di Elena Farina, che fanno da corredo al testo) una fitta rete di legami tra Africa e Nuovo Mondo, per arrivare fino in Italia (nel finale del libro).

D’altronde, il sottotitolo non mente – Incroci religiosi e musicali tra Africa, America e Italia – e così se la prima parte serve a dare le coordinate di massima, con brevi indicazioni biografiche su Johnson che nulla svelano di nuovo rispetto alla storiografia precedente, il cuore del libro (e anche la parte più curiosa e documenata, si veda anche la ricca bibliografia e le citazioni) risiede proprio nella scoperta di cosa sia il Voodoo, una vera religione, scambiata spesso dai bianchi europei, “civilizzati” e razzisti, come una diavoleria, e di come abbia assunto diverse sembianze, viaggiando dal Dahomey (attuale Benin) al Sud America, dal Brasile alla Lousiana, adattandosi di volta in volta agli intrecci locali e alla vita di quegli schiavi che avrebbero intrecciato il mondo dei loro antenati con quello dei padroni bianchi.

Nel domandarsi costantemente se esista davvero un fondamento dietro l’immagine “diabolica” del famoso patto di Robert Johnson al crocicchio del Mississippi, Sara Bao trae le sue conclusioni alla fine di un percorso che ci racconta soprattutto quello che c’è dietro una cultura musicale profonda come quella del blues (molto suggestiva l’idea del blues come rizoma, tratto dal linguaggio botanico), andando per forza di cose a cercarla in Africa, nei riti più ancestrali, nel ruolo di una musica che è connessione, spesso vera e proria trance spirituale, fra uomo e divinità (una e molteplice al tempo stesso). A volte si ha l’impressione che l’indagine di Voodooblues sfugga un po’ di mano, o che cerchi collegamenti fin troppo arditi, dimenticando il punto di partenza (Johnson e il linguaggio del blues, con i suoi codici musicali), ma l’obiettivo resta coraggioso, persino meritevole di ulteriori sviluppi.

Per informazioni: facebook.com/rocknroll398/


    


 


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