The Feelies
Only Life
[Runt/ Water
 2008
]


Siccome potrei scadere nella partigianeria, dichiaro da subito la mia faziosità nei confronti dei Feelies di Bill Million e Glenn Mercer, gruppo che ancora oggi reputo tra i più importanti e sottovalutati degli anni '80, dei pochissimi per cui si può dire che pur essendo stati ascoltati da pochissimi happy few dell'epoca hanno in ogni caso sospinto più o meno ciascuno di quei pochissimi a mettere in piedi una band. In parte perché i loro lp (soltanto quattro, tra il 1980 e il 1991) sono stati tra i primi che ho acquistato quando l'avvento del cd determinò una generale corsa alla svendita del vinile, in parte perché portatori (sani) di un'attitudine al "do it yourself" che mi pare sia diventata merce rara nel panorama odierno: colta senza essere intellettualoide, ricercata senza scadimenti nella palestra autoerotica, disordinata senza eccessi di cialtroneria.

Come se nel dna del gruppo fossero sempre rimaste, inconfondibili, le tracce dell'aggregazione fortuita tra Million e Mercer (entrambi studenti perditempo del New Jersey) e del loro modo, tanto imprevedibile quanto efficace, di mescolare new-wave e rock'n'roll, geometrie minimaliste e scossoni elettrici. Incontro casuale, si diceva, quello tra i due e il drummer Anton Fier, tanto che al primo album - Crazy Rhytms (1980) - la formazione appariva già rimescolata: oltre a Million e Mercer, ad elargire ipnosi folk-rock stranite e marziali trovavamo infatti la sezione ritmica di Andy Fisher (tamburi) e Keith Clayton (basso). Dopo sei anni (!), The Good Earth ('86) rimestava le carte in tavola tramite un suono decisamente più rootsy e l'innesto del violino di Brenda Sauter, delle percussioni di Dave Weckerman e, soprattutto, delle secche frustate dell'incredibile batterista Stan Demeski, cioè a dirsi lo stesso combo al lavoro sul successivo Only Life ('88) e sul garagistico Time For A Witness ('91). A rappresentare le peculiarità del gruppo, laddove gli oppositori del classic-rock optano per l'acerbo, nervosissimo primo disco e gli alfieri della purezza della forma canzone spasimano per il countreggiante seguito, sceglierei proprio il cruciale terzo lavoro, che riassume le caratteristiche dei predecessori pur non dimenticandosi di preconizzare gli sconquassi hard dell'unico discendente.

Troppo ordinario secondo alcuni, troppo cauto secondo altri, Only Life suona in realtà come il miglior riassunto possibile delle numerose poetiche dei Feelies e della loro propensione a scivolare con ironia e fatalismo tra parentesi sperimentali e tradizione americana, tra impennate punkeggianti e repentini ripiegamenti nel folk più glaciale e allucinato. In Only Life c'è di tutto e per ogni parte del tutto la propria nemesi: ciò non significa, tuttavia, che le tracce dell'album appaiano in distorto conflitto tra di loro, anzi, è come se ogni cambio di rotta illuminasse di nuova luce la traiettoria precedente e consentisse a quella successiva di proseguire il cammino con maggiore autorevolezza. Sicché, accanto a parafrasi di Heroin rivedute e corrette in chiave country-rock (Away) e ad altri episodi in cui Million e Mercer hanno occasione di sfogare la personale ossessione per i talkin' rockati e saettanti di Lou Reed (si ascolti la rutilante cover della velvettiana What Goes On), ecco sfilare con sconcertante naturalezza improvvisazioni tra folk e jazz (Too Much), bordoni psych (It's Only Life), sussulti r'n'r (Deep Fascination), implacabili inquietudini new-wave (Too Far Gone), cavalcate ambient (For Awhile), allibenti tour de force percussivi (The Undertow).

A lungo irreperibile in formato digitale, Only Life è stato appena ristampato dalla Runt, ma sarebbe meglio dire "impacchettato di nuovo", poiché al di là di un'accettabile ripulitura dei suoni nulla è stato aggiunto al manufatto originale. Poco importa: Higher Ground - una delle più grandi canzoni rock di sempre - resta saldamente ancorata al proprio spicchio di eternità, e i Feelies rimangono comunque una band da conoscere a tutti i costi, con bonus-tracks o senza..
(Gianfranco Callieri)

www.thefeeliesweb.com
www.runtdistribution.com

 

 


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