Nel
1994 Warren Haynes e Allen Woody, chitarra e basso degli Allman Brothers,
decidono di sfruttare i momenti di inattività del gruppo per mettere in piedi
un progetto del quale hanno parlato più volte negli ultimi cinque anni: un trio
che riproponga un genere pressoché scomparso in quel periodo, il rock rabbioso
e sperimentale dei "power trio" di fine anni sessanta (Cream e Jimi Hendrix Experience
gli esempi più eclatanti). Iniziano a provare con il batterista Matt Abts, già
compagno di Warren nella Dickey Betts Band e prenotano i Tel-Star Studios di Bradenton
in Florida per una serie di registrazioni tra giugno e settembre del '94, con
l'ingegnere del suono degli studi Bud Snyder (che era anche sound man degli Allman
in tour).
Il trio improvvisa, ma ha già un gruppo di canzoni pronte, sia
covers che originali. La preoccupazione maggiore è quella di riempire gli spazi,
di riuscire a dare l'impressione di un suono pieno e corposo con tre soli musicisti,
come riusciva alle band sopra citate. Warren si ricorda del consiglio del grande
produttore Tom Down di suonare possibilmente insieme, nella stessa stanza, riducendo
al minimo le sovraincisioni per mantenere la spontaneità; Allen vuole riproporre
il tono sporco e fantasioso di grandi bassisti come John Entwistle, Berry Oakley,
Jack Casady e Jack Bruce, consapevole dell'esigenza di fungere quasi da secondo
solista; Matt si ispira alla potenza di John Bonham, ma entrambi sono molto più
duttili di quanto possa sembrare e capaci di adattarsi a diversi tipi di atmosfera.
Il trio vorrebbe pubblicare le Tel-Star Sessions senza particolari
ambizioni, promuovendole con qualche concerto, ma quando entra in gioco l'ipotesi
di un contratto discografico le cose cambiano. Vengono effettuate nuove registrazioni
e composti altri brani; alla fine queste incisioni restano nel cassetto dimenticate
come dei demos, finchè Haynes le ripesca quasi casualmente e decide di pubblicarle.
Ci sono sei brani inseriti nell'album d'esordio, uno nel secondo Dose e due inediti
in studio…ovviamente le versioni sono diverse, più istintive e meno rifinite,
non per questo meno interessanti, soprattutto per i fans di vecchia data che noteranno
le differenze. Ad esempio nell'opener Blind Man In The
Dark si sentono distintamente i tre strumenti, specialmente il basso
grezzo di Allen durante l'assolo venato di jazz di Warren, mentre nella versione
di Dose il suono è più compatto e granitico. Differenze analoghe si notano in
Mother Earth e in Left Coast Groovies, priva dell'introduzione aggiunta
un anno dopo, mentre l'intensa ballata World Of Difference
è più breve e sofferta.
Quanto alle due tracce inedite, Just
Got Paid è un'incandescente cover degli ZZ Top con Warren alla slide
e The Same Thing una ripresa di Willie Dixon
(eseguita frequentemente dal vivo sia dai Gov't Mule che dagli Allman Brothers)
che ricorda l'approccio dei Cream con i classici del blues. Per essere dei demos,
seppur rimixati e ripuliti, sono di qualità eccellente. Segnalo l'edizione limitata
in doppio vinile colorato schizzato (splatter) e copertina modificata.