Quattro
anni ormai sono passati dalla dipartita di Tony Joe White, cantautore
della Louisiana, che così bene aveva incarnato lo spirito del sud degli
States, fra blues, swamp music e folk. Ci lasciò nel 2018, a 75 anni,
con un bagaglio però di registrazioni non ancora date alle stampe e
che il figlio Jody, manager del padre, sta recuperando e pubblicando,
insieme ad alcuni dischi non più in catalogo. Jody, infatti, seguendo
la volontà dello scomparso padre e avendo il controllo su tutte le registrazioni
fatte dopo aver sciolto ogni vincolo con le case discografiche, sta
riprendendo album appunto come Beginning, registrato nello
studio di famiglia e pubblicato originariamente nel 2001, rimasterizzandolo
e rendendolo nuovamente disponibile.
Beginning viene ripubblicato in questi giorni di fine luglio, in
formato digitale, cd e vinile dall’etichetta New West Records, a cui
farà seguito anche un’edizione limitata in vinile con artwork ampliato.
Il disco all’origine fu prodotto proprio da Jody White, secondo il desiderio
di Tony di proporre un album solo per chitarra, armonica e voce, come
si faceva un tempo, senza fronzoli e con il solo battito del piede ad
accompagnare lo strumento e a tenere il tempo. Un approccio che ci fa
tornare alla mente i primi bluesman e una forza musicale legata non
alla “forma” ma al “contenuto”. Il risultato è sicuramente un lavoro
intimo e personale. Questo The Beginning ha il suono delle paludi
delle Lousiana, del cuore dell’America, scuro e tormentato, quel suono
della cruda realtà che, nelle sconfinate terre dell’America rurale,
ti viene sbattuta in faccia molto più facilmente che nelle scintillanti
città.
Dieci tracce in tutto. Si parte dal blues di Who You Gonna Hoo-Doo
Now, che ricorda le prime registrazioni di John Lee Hooker, mentre
si vira verso uno stile “Tulsa sound” con Ice Cream Man. Ma ancora
il blues prebellico si fa avanti con Wonder Why I Feel So Bad,
More To This Than That e Rich Woman Blues. Se quindi circa
metà del disco è dominata da suoni blues, un’altra parte predominante
è lasciata alle ballate, segno distintivo di Tony Joe White, da Going
Back To Bed a Down By The Border, e ancora da Drifter
a Rebellion, ce materiale a sufficienza per non lasciare delusi
i fan più hardcore del musicista. Il finale è lasciato a Raining
On My Life che, nonostante il titolo, ha un incedere allegro e vivace,
come nei brani della coppia Sonny Terry e Brownie McGhee. Finalmente
avremo la possibilità di riascoltarci o scoprire del tutto queste dieci
tracce di un musicista che ha lasciato un’eredità profonda nella musica
americana.