L'avventura
italiana di Dirk Hamilton comincia alla fine di un'assenza durata dieci
anni. Dopo "Thug Of Love", provato dagli eccessi e dagli scarsi risultati
economici, abbandonato dall'etichetta discografica, con una ridotta prospettiva
davanti e un ingombrante bagaglio di delusioni alle spalle, Dirk Hamilton aveva
abbandonato le scene, dedicandosi a una selezione di lavori dignitosi, ma del
tutto irrilevanti e utili giusto a sbarcare il lunario. All'epoca riservava le
sue ballate a un pubblico ristretto ma affezionato nei club californiani, nel
rigoroso formato da folksinger, ovvero con chitarra (acustica) e armonica. Di
contratti, nemmeno a parlarne. Circolavano alcune cassette, fatte di registrazioni
dal vivo, e demotape.
Non molto per uno che era stato protagonista, con
"Meet Me At The Crux" nel 1978, al centro di una lunga e meravigliosa
stagione del cantautorato americano. Uno di quei nastri, Big At The Blackwater,
trovò la strada per l'Italia e finì nelle mani di Franco Ratti, alla guida dell'Appaloosa
e dell'IRD. Ne nacque "Too Tired Too Sleep", un album composito che,
nel 1990, vedeva assemblare parti dal vivo, in studio, demotape e altro ancora
in un comeback affascinante nella sua fragilità, seguito a stretto giro di posta
(l'anno dopo) da "Go Down Swinging" e infine proprio da Yep!,
riproposto ora in versione doppia, e aggiornata con le traduzioni di tutti i testi
(come è d'obbligo per tutte le uscite in casa Appaloosa).
È un
disco che celebra le canzoni di Dirk Hamilton con una strumentazione accorta,
una dimensione che gli è rimasta congeniale a lungo e che metteva in risalto le
caratteristiche della voce, tra le più espressive della sua generazione. In effetti,
Yep!, tornando a sistemare al centro dell'attenzione i riferimenti a Van Morrison
(e va ricordata la partecipazione di David Hayes al basso) piuttosto che l'ossessione
generale per Bob Dylan, lo trova in un momento di grande ispirazione. La grande
interpretazione vocale di Boy On A Roof, l'accorata
Tunnel At The End Of The Light, Soul And
Body e Lonely Videos delimitano un nuovo stadio del suo songwriting
che da lì in poi diventerà una sorta di standard attorno al quale Dirk Hamilton
ha imbastito ancora una dozzina di album (l'ultimo è Touch And Go), metà dei quali
grazie alla passione dei fans italiani.
Un legame consolidato che in occasione
della deluxe edition in esame viene ricordato da un bonus disc dal vivo inciso
in varie tappe lungo la penisola tra il 1994 e il 1995 e che finisce proprio con
Billboard On The Moon, una canzone che, attraverso la rivisitazione riproposta
anche in Too Tired To Sleep, riporta direttamente ai fasti di Meet Me At The Crux
quando le canzoni non era ancora diventate "video solitari".