Il "primo assaggio" dei Folk's Wagon sarà una sorpresa anche per
chi da tempo tiene gli occhi puntati su una delle più fertili aree del
rock'n'roll "made in Italy", quella zona collinare tra Pavia e il Po in
cui sono cresciuti e si sono riprodotti Mandolin' Brothers, Southlands,
Chicken Mambo, Gnola Blues Band. Da gran parte di quei gruppi, in un intreccio
e scambio di collaborazioni provengono Riccardo Maccabruni (voce, tastiere
e fisarmonica anche nei Mandolin' Brothers), Marco Rovino (voce, chitarra
e mandolino, che suona nei Southlands e nei Turututela, side project di
Fabrizio Poggi) a cui si affiancano Stefano Pesci (voce e chitarra) e
buon ultimo Mario Semeraro (percussioni, mandolino). Fin da subito il
gruppo ha un'impostazione acustica, in prevalenza, e dopo aver sperimentato
tane e ripostigli della zona, i Folk's Wagon hanno deciso di sistemare
una decina di canzoni su un bel biglietto da visita, quale è First
Taste.
Facendo tutto da soli, dall'incisione alla copertina, dove un certo numero
di tappi mischiati ai plettri lascia intendere che gli "assaggi" musicali
siano stati metaforici, ma quelli alcolici siano reali (e d'altra parte
i posti da cui vengono sono sistemati a vigne con una densità senza paragoni).
Se non sorprende la qualità del suono, l'organizzazione degli strumenti
e delle voci (soprattutto), visto che i Folk's Wagon nel complesso una
bella esperienza l'hanno già maturata sul campo, è la scelta del repertorio
e la sua interpretazione a lasciare intravedere qualcosa in più in questo
First Taste. Songwriters non si nasce, ma neanche ci si inventa tra una
birra e l'altra, e così i Folk's Wagon sono andati a mettere in fila una
serie di canzoni pescate per passione, per contrasto, per divertimento
e per vedere cosa succede. Con molta umiltà, ma anche senza alcun timore
reverenziale, visto che First Taste si apre con una Atlantic
City rivista sul canovaccio della Band, però con un filo di
grazia e di freschezza in più. Lo stesso discorso vale per Can't
Find My Way Home (con Jimmy Ragazzon all'armonica) o
Everybody's Talkin', così come il classicissimo Key
To The Highway.
Nella sarabanda rustica e fragrante di chitarre acustiche, percussioni
e firsarmonica ci finiscono anche un paio di canzoni che, con ogni probabilità
erano nate per ben altri scopi, e che i Folk's Wagon in pratica riscrivono
di sana pianta. Si tratta di You Shook Me All
Night Long degli AC/DC e di Walk Of
Life dei Dire Straits che rappresentano un po' gli estremi
del piccolo party con cui si può provare il "primo assaggio" dei Folk's
Wagon. Per notizie più importanti bisognerà aspettare (non moltissimo,
da quello che si sente) qualche sforzo in più e (senza dubbio) molti altri
tappi fatti saltare in allegria. (Marco Denti)