The Mad Tubes
Oh More!  
[Vintage records 2012]


(a cura di Antonio Avalle)

"Amico mio se credi che il Rock'n'roll rallegri il tuo spirito ed il Blues rinvigorisca la tua anima siamo decisamente la tua Band!" Dall'esilarante e completo sito dei Mad Tubes un messaggio chiaro e diretto. Seconda prova in studio per questa band milanese che perfeziona il tiro del valido esordio Rockin' Roots (2010 El Toro Records) offrendoci un ulteriore buon album di ben 16 tracce. C'è padronanza della materia e scioltezza, ma soprattutto tante conferme nel risultato. In un paio di anni al terzetto composto da Max Pierini, voce e chitarra, Davide "DiceDado" Bianchi, voce e contrabasso, Laurent "Le Mapo" Mapelli, si è aggiunto il sax (tenore e baritono) di Piergiorgio "Mr PJT" Elia ad arricchire con energia un groove di Rock'n'roll e Rockabilly, senza perdere di vista la parte più nera della musica americana con blues e rhythm and blues. Il loro repertorio lascia sempre più spazio ai brani autografi, tra l'altro ben mescolati alle cover per un mucchio di canzoni dal tiro nostalgico, ma alquanto entusiasmante e fresco. Infine fiore all'occhiello il test, ormai collaudato durante i concerti, dell'inserimento di Miss T alla voce. Due i brani inseriti con la voce femminile, l'autografa Messed Up Living e la cover resa celebre da Ruth Brown di Mama, He Treats Your Doughter Mean, momenti provvidenziali per leggere tra le idee solo dei positivi cambiamenti. Altra novità è la distribuzione indipendente legata al marchio dell'associazione Vintage Roots, prediligendo di fare le cose in casa e circoscrivere l'iniziativa, purtroppo per un mercato di nicchia troppo orientato al "door to door". E' doveroso un cenno ad un festival in brianza che sta facendo strage di cuori "il Vintage Roots", in cui di solito i Mad Tubes condividono questo entusiasmante raduno di altri tempi con musica di qualità, con uno spazio rigoroso al rock'n'roll e al blues, auto d'epoca e quanto possa portare alla ricerca del tempo perduto. Nel rispetto della tradizione rock'n'roll i brani ruotano sotto i 3 minuti. Ritroviamo le interpretazioni ai blues targati Chess records di Howlin Wolf, molto riuscite le versioni di Do The Do, trascinante, e Smokestack Lightin', la ciliegina blues da non perdere. Sono da citare anche i brani di proprio pugno come Wash My Floor e la stessa title track o il blues di You Don't Love Me No More, che marchiano con stile l'interessante risultato finale. E' proprio questo approccio non troppo ortodosso al rock'n'roll che piace e in particolare emerge quella sincera devozione alla radice di tutto: il Blues. Non è un caso che troviamo anche una vivida rilettura di Feelin' Good di Herman Jr Parker, brano noto per la versione fornita da Magic Sam nel 1967. Quest'album si può ascoltare per intrattenersi e divertirsi, eppure con qualche ascolto in più si può individuare il pregio di un lavoro molto curato e in particolare ben suonato, di fatti è lodevole l'apporto di questi musicisti nel trasmettere vivacità e qualità ad un genere a rischio "anonimato", soprattutto nell'era digitale "usa e getta" che ci sta attraversando. Indicato agli adulatori del buon rock'n'roll e non solo.

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