La genuinità della passione di Graziano Romani per la musica di Bruce Springsteen
e l'influenza di questo artista sul cantante emiliano sono fuori discussione.
Lo dichiara lo stesso Graziano nelle note dell'album: "sono grato e ringrazierò
sempre Bruce. In effetti dopo averlo visto dal vivo con la E Street Band a Zurigo
nel 1981, enormemente colpito da quel concerto ho deciso di formare la mia prima
band di rock n' soul, i Rocking Chairs, con i quali ho iniziato la mia carriera
di musicista e autore". La prima cover di Bruce risale a questo periodo, Restless
Nights da New Egypt dell'87, seguita da altre con la band e poi dal primo
tributo da solista, Soul Crusader del 2001, che è stato in assoluto il primo disco
composto interamente di covers di Springsteen. Dopo esperienze di ogni tipo, comprese
numerose incursioni nel mondo del fumetto, altra grande passione di Graziano,
quasi a chiudere un cerchio esce un nuovo tributo, Soul Crusader Again,
inciso in studio a Rubiera in provincia di Reggio Emilia, prodotto dall'artista
con Ermanno Labianca (Route 61 music).
Oltre ad essere un valido interprete
Graziano, da profondo conoscitore del repertorio di Bruce, ha l'accortezza di
scegliere canzoni poco conosciute (minori non è il termine giusto) o scritte per
altri artisti, adatte alla sua miscela di rock e soul, anche per evitare il confronto
su brani inflazionati che nell'immaginario collettivo sono troppo legati all'interpretazione
dell'autore. Accompagnato da un nucleo ristretto comprendente Erik Montanari (chitarra),
Lele Cavalli (basso), Max Marmiroli (sax), Nick Bertolani e Gigi Cavalli Cocchi
(batteria) con l'aggiunta sporadica delle tastiere, Romani si conferma interprete
dotato di una voce sanguigna, potente ed espressiva, da cantante di soul e rhythm
and blues, appena sporcata rispetto al primo tributo. Una vigorosa versione di
Hold On (To What You Got) regalata da Bruce
a Gary U.S. Bonds e una Protection (Donna
Summer '82) riproposta con accenti da Asbury Park aprono il disco, rientrando
perfettamente nel tipo di scelta operata dall'artista.
Because
The Night è l'eccezione, un brano talmente conosciuto da risultare
superfluo, ma con Club Soul City e Love's On The Line, entrambe
dal repertorio di Gary U.S. Bonds, torniamo sulla strada maestra. La prima è una
notevole ballata, più scarna rispetto all'originale, la seconda rientra nel canone
springsteeniano epico dei primi anni ottanta, con un'armonica che si inserisce
alla perfezione. Sono rimasto folgorato da Man At The
Top, ascoltata acustica su bootleg dai concerti di Bruce dell'85. Il
brano è stato pubblicato ufficialmente su Tracks elettrico e più ritmato. Graziano
si basa su questa versione, ammorbidendola ed interpretandola con intensità. Lift
Me Up è un pezzo minore, dalla colonna sonora di Limbo di John Sayles, privato
del falsetto di Bruce, seguito da due chicche come Lion's
Den, rarità degli anni ottanta nella quale spicca il sax di Max Marmiroli
essenziale nell'economia dell'album e I Wanna Be With You, robusta outtake
di The River.
Nel finale si susseguono The Long Goodbye, la traccia
più recente, da Human Touch del '92, arrangiata in modo intimista con qualche
tocco dell'harmonium di Andrea Rovacchi e due capolavori degli anni settanta,
la dolente Factory, canzone "operaia" per
eccellenza e The Promise, unico brano non
inciso per l'occasione, tratto dalla raccolta Light Of Day del 2002. Soul
Crusader Again è un tributo tanto sentito quanto riuscito, ennesima conferma
delle doti di interprete di Graziano Romani.