Graziano Romani
Soul Crusader Again
The Songs of Bruce Springsteen
[Route 61 Music 2017]

grazianoromani.it

File Under: rock and soul

di Paolo Baiotti (26/06/2017)

La genuinità della passione di Graziano Romani per la musica di Bruce Springsteen e l'influenza di questo artista sul cantante emiliano sono fuori discussione. Lo dichiara lo stesso Graziano nelle note dell'album: "sono grato e ringrazierò sempre Bruce. In effetti dopo averlo visto dal vivo con la E Street Band a Zurigo nel 1981, enormemente colpito da quel concerto ho deciso di formare la mia prima band di rock n' soul, i Rocking Chairs, con i quali ho iniziato la mia carriera di musicista e autore". La prima cover di Bruce risale a questo periodo, Restless Nights da New Egypt dell'87, seguita da altre con la band e poi dal primo tributo da solista, Soul Crusader del 2001, che è stato in assoluto il primo disco composto interamente di covers di Springsteen. Dopo esperienze di ogni tipo, comprese numerose incursioni nel mondo del fumetto, altra grande passione di Graziano, quasi a chiudere un cerchio esce un nuovo tributo, Soul Crusader Again, inciso in studio a Rubiera in provincia di Reggio Emilia, prodotto dall'artista con Ermanno Labianca (Route 61 music).

Oltre ad essere un valido interprete Graziano, da profondo conoscitore del repertorio di Bruce, ha l'accortezza di scegliere canzoni poco conosciute (minori non è il termine giusto) o scritte per altri artisti, adatte alla sua miscela di rock e soul, anche per evitare il confronto su brani inflazionati che nell'immaginario collettivo sono troppo legati all'interpretazione dell'autore. Accompagnato da un nucleo ristretto comprendente Erik Montanari (chitarra), Lele Cavalli (basso), Max Marmiroli (sax), Nick Bertolani e Gigi Cavalli Cocchi (batteria) con l'aggiunta sporadica delle tastiere, Romani si conferma interprete dotato di una voce sanguigna, potente ed espressiva, da cantante di soul e rhythm and blues, appena sporcata rispetto al primo tributo. Una vigorosa versione di Hold On (To What You Got) regalata da Bruce a Gary U.S. Bonds e una Protection (Donna Summer '82) riproposta con accenti da Asbury Park aprono il disco, rientrando perfettamente nel tipo di scelta operata dall'artista.

Because The Night
è l'eccezione, un brano talmente conosciuto da risultare superfluo, ma con Club Soul City e Love's On The Line, entrambe dal repertorio di Gary U.S. Bonds, torniamo sulla strada maestra. La prima è una notevole ballata, più scarna rispetto all'originale, la seconda rientra nel canone springsteeniano epico dei primi anni ottanta, con un'armonica che si inserisce alla perfezione. Sono rimasto folgorato da Man At The Top, ascoltata acustica su bootleg dai concerti di Bruce dell'85. Il brano è stato pubblicato ufficialmente su Tracks elettrico e più ritmato. Graziano si basa su questa versione, ammorbidendola ed interpretandola con intensità. Lift Me Up è un pezzo minore, dalla colonna sonora di Limbo di John Sayles, privato del falsetto di Bruce, seguito da due chicche come Lion's Den, rarità degli anni ottanta nella quale spicca il sax di Max Marmiroli essenziale nell'economia dell'album e I Wanna Be With You, robusta outtake di The River.

Nel finale si susseguono The Long Goodbye, la traccia più recente, da Human Touch del '92, arrangiata in modo intimista con qualche tocco dell'harmonium di Andrea Rovacchi e due capolavori degli anni settanta, la dolente Factory, canzone "operaia" per eccellenza e The Promise, unico brano non inciso per l'occasione, tratto dalla raccolta Light Of Day del 2002. Soul Crusader Again è un tributo tanto sentito quanto riuscito, ennesima conferma delle doti di interprete di Graziano Romani.


    

 


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