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Jesse Daniel
Beyond These Walls
[Die True Records 2021]

Sulla rete: jessedanielmusic.com

File Under: country rock, honky tonk

di Davide Albini (28/08/2021)

Nome emergente della scena country della costa ovest americana, il californiano Jesse Daniel, da Santa Cruz, approda al terzo album con tutte le credenziali per raccogliere il testimone da chi lo ha preceduto. Ne avevamo parlato per la prima volta in occasione dell’uscita di Rollin’ On (2020), secondo episodio che lo imponeva come un credibile prosecutore della tradizione honky tonk e del cosiddetto "suono di Bakersfield", con Merle Haggard e Dwight Yoakam nel cuore. Confermata la collaborazione con il veterano Tommy Detamore, che produce e suona con maestria il dobro nelle sessioni, Beyond These Walls mi pare che aggiunga alla semplice ricetta di Jesse un sapore più speziato di Texas, lo stesso che trapela dal suono ruspante ed elettro-acustico dell’album, e da alcune divagazioni che abbracciano persino la canzone messicana e lo stile della ranchera, in omaggio alle radici del padre adottivo di Daniel.

Buona parte del materiale è co-firmato, come accadeva anche nel precedente disco, insieme alla compagna Jodi Lyford, la quale cura le seconde voci e tiene per mano Jesse nel suo viaggio attraverso la tradizione. Nel caso di Daniel si tratta di un songwriting molto autobiografico, spesso legato ai suoi trascorsi di tossicodipendenza (qui emerge soprattutto nel brano Gray), da cui sembra essersi liberato con una consapevolezza che lo ha reso un autore e un uomo più maturo. Con la partecipazione di Ronnie Huckaby (dalla band di George Strait) e Kevin Smith (Willie Nelson), nonché la comparsa di Raul Malo dei Mavericks, che duetta in lingua spagnola in El Trabajador, Beyond These Walls è un lavoro di dedizione che omaggia un mondo, quello del country rock del South West, che molti di noi hanno imparato ad apprezzare nei dischi di Joe Ely e Doug Sahm, per fare due nomi che ci hanno avvicinato in passato a questo stile, e che qui mi sembra emergano in Clayton Was a Cowboy, nella più elettrica Think I’ll Stay e nel walzer tex-mex di Sonando Contigo, anche se lo stile e la voce di Daniel rendono il passo di queste ballate (Texas Summer Night, la citata Gray) più gentile e romantico.

Si allunga ancora in più parti l’ombra honky tonk di Dwight Yoakam, qualche volta anche ai limiti della maniera, soprattutto nei paesaggi musicali di Lookin’ Back e Angel on The Ground, mentre Living in the Great Divide è un country stradaiolo la cui danza è condotta dal suono del fiddle, e che penso potrebbe funzionare alla grande in qualche passaggio radiofonico. Chiude la prison song I’ll Be Back Around, dai forti accenti bluegrass e con la partecipazione della chitarra in stile flatpickig di John Carroll e il dobro di Detamore, riportando Daniel sui sentieri della più pura tradizione rurale acustica.


    


<Credits>