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Dean Owens
El Tiradito
The Curse of Sinner's Shrine

[Continental Song City 2023]

Sulla rete: deanowens.com

File Under: scottish man in Arizona


di Fabio Cerbone (14/06/2023)

Nessuno è profeta in patria, recita il famoso passo dei Vangeli, a maggior ragione se dalle coste atlantiche del Regno Unito ci si innamora del suono (e dell'immaginario) del West americano. Dean Owens è un musicista scozzese cresciuto alla periferia di Edimburgo, ma con la seria intenzione di volare prima o poi dall’altra parte dell’oceano. Ci è riuscito, e parrebbe con le migliori intenzioni, a cominciare da una serie di collaborazioni importanti che hanno costellato la sua carriera solista, dopo avere guidato le band locali degli Smile e dei Felsons. È passato prima per Nashville, tappa obbligata, dove ha inciso l’interessante Southern Wind insieme a gente come Will Kimbrough e Neilson Hubbard, quindi è finito a Tucson, Arizona e lì si è aperto un intero mondo di suggestioni.

El Tiradito, doppio album formato da una prima parte cantata e da una seconda interamente strumentale, nasce dalla frequentazione del famoso WaveLab Studio cittadino nel quale Owens ha conosciuto i membri dei Calexico, dando forma al suo primo concept musicale dal deserto, Sinner’s Shrine, disco del 2022 bene accolto dalla stampa internazionale, più una lunga scia di ep (nominati The Desert Trilogy), demo e brani strumentali, questi ultimi oggetto della qui presente pubblicazione. Sorta di secondo tempo del suo soggiorno in Arizona (e in parte completato anche da registrazioni “a distanza”, causa pandemia), El Tiradito si rivela infine come un lungo, apocrifo album dei citati Calexico, tale è la vicinanza di suoni e atmosfere, soprattutto quelle più legate alla prima parte della carriera della band di Joey Burns e John Convertino, grosso modo da Black Light a Feast of Wire, passando per Hot Rail.

Su quelle coordinate da western elettrico e sinuosa ballata folk dal border messicano si collocano infatti gli otto brani interpretati da Owens nella prima parte, senza dubbio la più interessante. Anche evidenti somiglianze vocali con il citato Burns aumentano la “preoccupante” affinità, dall’apertura con la fascinosa Mother Road per approdare ad alcuni numeri country rock imbevuti di profumi mexican come Dolina (Sand&Blood) e She Was a Raven, ospite la voce di Gaby Moreno, oppure a certe fughe epiche come Ashes & Dust e la suggestiva Riverline. Ispirato dalla leggenda locale del bracciante agricolo Juan Oliveras e della sua tragica morte per una storia di tradimento e gelosia, da cui nasce il piccolo omonimo santuario collocato nel Barrio Viejo di Tucson, El Tiradito è una piacevole appendice sonora, il cui limite è proprio quello di assistere a un competente ripasso (Owens interpreta impeccabilmente le storie racchiuse in The End o nella demo di La Lolita, non c’è dubbio) di quanto i Calexico intuirono con la loro formula desert rock vent’anni prima.

L’aggiunta degli ulteriori otto brani strumentali, definiti come la colonna sonora di un “western immaginario”, non rimette certo le cose a posto, ma anzi sembra calcare fin troppo la mano, arrivando a sfiorare una caricatura del "Morricone sound" concepito per i famosi Spaghetti Western di Sergio Leone: con titoli come A Bullet and a Silver Coin, How the West Was Stolen o The Final Ride, infarciti di tutto il campionario del genere, tra fischiettii melodiosi, violini, trombe e chitarre riverberate, si finisce per pensare più a Clint Eastwood in Per un pugno di dollari che alla vicenda del povero Juan Oliveras.


    


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