Alla ricerca di ballate perdute e di lontani percorsi della
tradizione folk, il progetto Nothing But Green Willow unisce
le due sponde dell’Atlantico, inseguendo antiche canzoni che hanno attraversato
l’oceano e si sono “congelate” tra i monti Appalachi, in una isolata regione
americana che ha svolto un ruolo centrale nella conservazione di questa
musica. Un fascino che ha spesso attratto ricercatori, etno-musicologi
e in ultimo semplici musicisti, ricollegando quei fili che dalla Vecchia
Europa hanno messo radici in North Carolina, territorio da cui traggono
origine “The Songs of Mary Sands and Jane Gentry”, come recita
il sottotitolo di questa operazione discografica messa in atto dal chitarrista
inglese Martin Simpson, il più noto e ammirato della coppia di
titolari dell’album, e dal produttore (e a sua volta musicista) Thomm
Jutz, tedesco trapiantato a Nashville da diversi anni.
Chiamando a raccolta colleghi sia americani, sia inglesi, che si dividono
materiale e canto, e registrando i loro contributi fra Stati Uniti e Regno
Unito, Simpson e Jutz hanno percorso a ritroso il cammino di esplorazione
che fu di Cecil Sharp, folclorista e studioso di old ballads che durante
gli anni della Prima Guerra Mondiale affrontò un viaggio sul campo tra
la North Carolina e il Tennessee, coadiuvato dalla sua assistente Maud
Karpeles, da cui venne tratto il celebrato volume English Folk Songs
from the Southern Appalachians. Un dettagliato resoconto di questa
vicenda, anche nei suoi aspetti controversi e nella sua attuale validità
storica, viene riassunto dallo scritto di Ted Olson (professore di Studi
Appalachiani presso la East Tennessee State University) presente
all’interno del ricco libretto, ulteriore testimonianza dell’impegno profuso
in questa operazione, musicale e culturale al tempo stesso, da parte di
Simpson e Jutz.
Protagonisti restano tredici traditionals, magari già incrociati dagli
appassionati del genere in numerose altre versioni e varianti, che in
origine Sharp aveva appreso direttamente dalle voci di due donne dell’epoca,
Jane Gentry e Mary Sands, vissute tra le contee di Hot Springs e Madison,
North Carolina. Nothing But Green Willow le rivisita affidandole
all’interpretazione di un cast che oltre ai due principali animatori –
entrambi si ritagliano uno loro spazio, rispettivamente The Wagoner's
Lad per Martin Simpson e The Gipsy Laddie e Awake! Awake!
per Thomm Just, oltre a suonare tutte le parti di chitarra presenti nel
disco – comprende esponenti più e meno noti del mondo folk e roots britannico
e americano, dalla violinista Tammy Rogers (in Married and Single Life)
al polistrumentista Tim O’Brien (che propone Edwin in the Lowlands
Low) alla giovane mandolinista bluegrass Sierra Hull (qui in coppia
con Justin Moses in Geordie), dalla celestiale voce della folksinger
nordirlandese Cara Dillon (Come All You Fair and Tender Ladies…
Ballata ben nota anche con il titolo di Little Sparrow) all’apprezzato
esponente del nuovo brit-folk Seth Lakeman (la sua Edward senz'altro
uno dei momenti più intensi della raccolta), fino a coinvolgere presenze
meno conosciute dal grande pubblico ma legate intimamente al lavoro di
valorizzazione della tradizione folk, come Fay Hield (I Whipped my
Horse) o Angeline Morrison (The Suffolk Miracle).
Mantenendo un costante tepore acustico, rigoroso negli arrangiamenti e
sentimentale nell’esecuzione, l’album esalta i dialoghi cristallini fra
gli strumenti, le armonizzazioni vocali e la delicatezza antica delle
melodie, certamente non ponendosi nell’ottica di “rivoluzionare” o aggiornare
queste ballate alla contemporaneità, ma evocando la loro essenza di narrazioni
sull’esistenza e la morte, sull’amore e le emozioni. L’intento di Simpson
e Jutz e così dei loro invitati sembra essere piuttosto quello della salvaguardia
e del ricordo, sebbene affrontato con tale grazia e competenza (fuori
discussione sono, infatti, le qualità tecniche dei chitarristi, e di Martin
Simpson in particolare) da premiare nel suo insieme la resa di Nothing
But Green Willow, antologia che conquista per la sua naturalezza nell’affrontare
questo repertorio, in buona parte sfuggendo per sua fortuna a quel formalismo
che spesso è in agguato in questo tipo di produzioni.
La tracklist e i partecipanti 1. Fair Annie (Emily Portman)
2. Geordie (Sierra Hull & Justin Moses)
3. Pretty Saro (Odessa Settles)
4. Edward (Seth Lakeman)
5. Edwin In The Lowlands Low (Tim O'Brien)
6. Jacob's Ladder (Dale Ann Bradley & Tim Stafford)
7. Come All You Fair And Tender Ladies (Cara Dillon)
8. The Wagoner's Lad
9. Married And Single Life (Rommy Rogers)
10. The Gypsy Laddie
11. The Suffolk Miracle (Angeline Morrison)
12. I Whipped My Horse (Fay Hield)
13. Awake! Awake!