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Hans Theessink
75 Birthday Bash
[Blue Groove 2025]

Sulla rete: theessink.com

File Under: birthday blues revue


di Roberto Giuli (28/04/2025)

“Se è vero che la parola blues richiama malinconia, i bluesmen spesso sono tutt’altro che tristi; è gente che viaggia, suona, racconta, incontra, si diverte a festeggiare i compleanni”. La citazione sembra fatta per Hans Theessink, musicista, chitarrista, cantante e compositore olandese di stanza a Vienna, secondo alcune note, “moderno troubadour, un po’ bluesman, un po’ storyteller”. Hans, classe 1948, sembra uno della serie “ha visto e fatto di tutto”; ha inciso una lunghissima lista di dischi, collaborato con i più svariati artisti, da Terry Evans (l’eccellente Delta Time, 2012) a Ry Cooder, Big Daddy Wilson (il recente Pay Day, 2021), per menzionare qualcosa, interpretato brani dai songbook più disparati, Lloyd Price, Big Bill Broonzy, Townes Van Zandt, Bob Dylan, Jimmy Reed, Chuck Berry, Jagger & Richards, sé stesso.

In definitiva, una vita da profondo appassionato, una sterminata antologia fatta persona capace di
rompere ogni sorta di confine, stilistico e non. In aggiunta, è uno che i compleanni ama celebrarli in grande stile, almeno da quando inizia la pregiata saga dei “birthday bash”, anno 2009. Allora le candeline erano sessanta; data la cadenza quinquennale, ci è gradita l’occasione per apprezzare l’ottimo concerto al Metropol di Vienna (65 Birthday Bash, 2014) e l’altrettanto prezioso doppio 70 Birthday Bash, con niente meno che i Blind Boys Of Alabama in prima fila. Come prevedibile l’artista, affascinante e coerente, non ha voluto mancare al nuovo appuntamento. Il “bash 75” cattura due performance all’insostituibile Metropol, nel 2023 e ’24; al solito vengono coinvolti numerosi ospiti, inclusi Eric e Ulrika Bibb, Guy Davis, Chris Fillmore, Douglas Linton & The PlanBs, Dana Gillespie, l’eccellente pianista austriaco Roland Guggenblicker, il chitarrista Vlado Kreslin e via dicendo, oltre a una quantità di vocalist. Il risultato è un ricco, doppio CD con ventisette canzoni (disponibile il vinile con otto tracce), tali da confermare la grande varietà del suo bagaglio.

All’alba del terzo millennio, è una poesia assaporare il nitido finger picking di Theessink, udire la sua voce baritonale che scandisce i versi di canzoni importanti come What Will The Children Play o Bridges, accompagnato dagli Insingizi, trio dello Zimbabwe con cui dà vita pure alla bella Somlandela, acappella. Un’occasione da non perdere l’ascolto di Guy Davis in Goin’ Down Slow (Jimmy Oden) e May The Road, l’armonica di Christian Dozzler in Sittin’ On The Top Of The World e nell’eccellente Slidin’ Delta (Mississippi John Hurt) o Douglas Linton & The PlanBs, che contribuiscono alle armonie nella rilettura di My Girl (Leadbelly), oltre che nella personale versione “cottonfields” di Symphaty For The Devil degli Stones. Difficile non subire il fascino di Eric Bibb in Goin’ Down The Road feeling Bad o di Dana Gillespie, “the one and only”, che compare in due eccellenti blues, Fck Blues e Blue Blood (tra le cose migliori dell’intero corpus).

Come risulta arduo non lasciarsi prendere da questo magnifico interprete in Love You Baby, Hard Time Killing Floor di Skip James, accompagnato dalla cantante irlandese Eleanor Shanley o One Kind Favour, scritta da Blind Lemon Jefferson nel 1926; sono pezzi che hanno fatto la storia, ma che sono rimasti da sempre nel cuore di appassionati e non. C’è spazio infine per due intriganti ballate in tedesco, Da Schurf Und Da Linnge e Schwoazzmarie, eseguite dal cantante viennese Ernst Molden, oltre che per le due perle conclusive, People Get Ready (Curtis Mayfield) e One Love (Bob Marley) riunite in un medley. E tante altre cose, c’è davvero di che farsi una cultura. Disco sontuoso, come dicevamo: l’appuntamento è al prossimo “Bash”. Da non mancare.



 

 

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