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Peter Case
The Midnight Broadcast
[Bandaloop Records 2021]

Sulla rete: petercase.com

File Under: dark was the night


di Fabio Cerbone (08/04/2021)

La musica di Peter Case - artista che mancava all’appello discografico da sei lunghi anni, tanto è passato dall’ultimo album ufficiale in studio (HWY 62 del 2015) - emerge all’improvviso tra scariche statiche, confuse voci di predicatori e annunci pubblicitari. Sono piccoli squarci che si aprono tra le note di The Midnight Broadcast, immaginaria ricostruzione di un viaggio notturno e solitario di Peter Case lungo le highway americane, giocando con la manopola di una vecchia autoradio in cerca della canzone giusta, quella che possa acquietare la sua anima.

Album in buona parte acustico, sostenuto dai parchi interventi di Bert Deivert al mandolino e Lee Fortier all’armonica, fatto di sostanza folk e blues, materie più volte ripercorse e omaggiate dal musicista californiano, e costituito soprattutto da cover di vecchi tradizionali e repertorio di artisti del cuore (l’unico brano ogirinale, Just Hanging On, scritto a quindici anni), The Midnight Broadcast è un’iniziativa affascinante più nel suo concepimento che nella resa finale, per forza di cose frammentaria, un po' dispersiva nella sua fruizione, a bassa fedeltà nell’impatto sonoro, qualcosa che sembra arrivare da un appassionato esploratore dell’american music. Accolto in questo modo, il disco rappresenta una curiosa parentesi nella carriera sempre coraggiosa e un po’ ondivaga di Peter Case, qui nei panni di un musicologo che coglie, tra una stazione e l’altra del suo itinerario on the road, il canto da chain-gang di Stewball, i blues di Sleepy John Estes (Oh the Morning/ President Kennedy) e Memphis Minnie (Bumble bee), ritornando persino sui passi di quella Charlie James che apriva il capolavoro di Peter, l’indimenticato The Man with Blue Guitar. Nel mezzo spunta anche un Dylan di recente fattura (Early Roman Kings, rivista con piglio sonoro lo-fi e disturbi di elettronica) e uno appartenente al mito (la chiusura con la rivisitazione acustica del classico This Wheel’s on Fire).

Nel “flusso di coscienza” folk che attraversa l’intero The Midnight Braodcast è persino difficile isolare alcuni momenti rispetto ad altri, sebbene la spettralità della melodia di Grey Funnel Line o il canto gospel di Captain Stormalong siano tra i passaggi più intensi, anche per interpretazione vocale (e la voce di Peter Case è fuor di dubbio che sia qui una delle migliori sorprese, o semmai una conferma). Ciò che conta però sembra essere il continuum che riporta in superficie questi frammenti di antologia americana, fantasmi della cultura popolare i cui contorni musicali appaiono distanti e vicini al tempo stesso. Peter Case si incarica di andarli a scovare non senza una dose al tempo stesso di mistero e confusione, come se in quella radio fosse rinchiuso un pezzo di America ormai perduta per sempre.


    



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