La tentazione di lasciare in bianco la recensione di questo disco di Jack
White è stata molto forte e sarebbe stata filologicamente corretta,
ma abbiamo desistito. Perché diciamo questo? Piccolo antefatto per chi
ancora non lo sapesse: nei tre negozi della Third Man Records (etichetta
di Jack White) di Nashville, Londra e Detroit, il 19 Luglio, con ogni
acquisto, veniva regalato un vinile bianco con scritto “NO NAME”
e sette tracce per lato senza nessun titolo, se non l’indicazione che
il lato A era definito Heaven and Hell e il lato B Black and
Blue. Nessuna informazione aggiuntiva. Omaggio della ditta e, come
si dice, a caval donato non si guarda in bocca. Ma basta far partire la
prima canzone per capire che l’artista misterioso altro non è che il geniale
folletto musicale Jack White e il disco è il suo nuovo inedito da solista
(il sesto) e che riserva non poche (piacevoli) sorprese. Una volta filtrata
la notizia, e in epoca di internet ci mette veramente poco, la Third Man
Records invita a digitalizzare il disco e a diffonderlo in rete. Che dire,
una mossa di anti-marketing degna di Jack White, che temevamo si fosse
perso come Syd Barrett nei meandri della sua folle avanguardia musicale
e invece ce lo ritroviamo ancora qui a scrivere grandi pezzi rock, senza
fronzoli, senza effetti speciali né trucchi e in bassa fedeltà, come agli
inizi.
Non sappiamo chi suona nel disco (forse non ce ne frega nemmeno molto….),
non sappiamo dove è stato registrato, né tantomeno da chi. Immaginiamo
che il vecchio Jack abbia fatto tutto da solo, ma ovviamente sono supposizioni,
anche se il tiro che possiedono i pezzi ci fa pensare che siano stati
registrati in diretta. Si tratta di brani alla vecchia maniera, solo in
alcuni casi si spingono verso la fine della carriera dei White Stripes,
ovvero Icky Thump, per il resto tutte le tracce sono lo-fi e sparate
dritte in faccia come era solito fare il duo composto da Jack e Meg. Sebbene
nessuna canzone abbia un titolo, abbiamo voluto proporre una tracklist
immaginaria dando noi i nomi alle canzoni (Jack, sentiti libero di
usarli se vuoi - nda).
SIDE A - Heaven & Hell
1. You Gonna Find Out (Everything You Need to Give For Free) -
Inizia bella carica chitarra e batteria, come ai vecchi tempi e già questo
è un sollievo. Solite dinamiche piano/ forte in cui ci tuffiamo a pesce,
riff di chitarra che solo Jack White sa tirare fuori. Ci sentiamo già
a casa.
2. Bless myself - E’ un rock Detroit - style, in territorio MC5,
duro e distorto, dove la batteria e la chitarra non danno tregua.
3. When it’s cold outside - Garage punk primordiale, con le classiche
dinamiche che Jack sa usare come una majorette il suo bastone, brano che
ricorda The Hardest Button to Button, impreziosito da organi, tastiere
ed effetti ma senza andare fuori controllo come nei precedenti dischi
solisti di White (sempre da definire il concetto di “controllo” ovviamente).
4. As Bad as We Got it- Riff ascendente di chitarra, batteria pestata
come un tempo, la voce inconfondibile fino al parossismo di Jack e un
assolo slide mostruosamente distorto tanto da far rivoltare nella tomba
Elmore James. Tutto mestiere e una summa dello stile del vecchio genio
folle di Detroit.
5. Hoodoo / Troubles - Qualcuno si ricorda Rags & Bones? Non abbiamo
ancora deciso il titolo, lasciamo a voi la scelta del migliore dei due.
6. Bombing Out - La traccia più hardcore del disco, dritto e cattivo
come nessun punk di oggi saprà mai esserlo.
7. What You Know - Chitarra cadenzata, batteria dritta, basso che
tiene insieme il tutto e una grande verità “I’ve got the feeling that
the truth becomes opinion these days”. Con un brano in pieno stile White,
si chiude la prima facciata del 33 giri. E se questo è il lato A non vediamo
l’ora di sentire il lato B.
SIDE B - Black & Blue
1. A Long Time Ago (Sometimes It’s Over Before It Begins) - Solamente
la ritmica della chitarra vale il pezzo, tutto il resto è in aggiunta
al giro di giostra ed è in omaggio sul prezzo.
2. Underground - Brano caratterizzato da slide e wha, una combinazione
che ci ricorda 7 Nation Army e che il buon White sa usare e dosare
in maniera quasi alchimistica.
3. Untitled #3 - Trenta secondi che anticipano il successivo…
4. Number One With the Bullet - … Punk tirato anche questo, distorto
e cattivo, velocità e adrenalina allo stato puro.
5. Midnight - La chitarra riverberata che va in controtempo con
la batteria è l’inizio di un grande pezzo punk rock ma quello che vale
la corsa è l’intermezzo/ ritornello in cui la chitarra duetta con tastiere
(con tanto di assolo in 8 bit) e l’organo.
6. Fast Seat Driver - Un gustoso rock con un riff di chitarra semplicissimo
e accordi pestati che ci ricordano i bei tempi di Fell in Love with
a Girl.
7. It Feels Like Coming Home - Cani che abbaiano in sottofondo
e atmosfere dilatate fra psichedelia e rock, con sfuriate strumentali
come tempeste estive. Una versione aggiornata e più garage dei Led Zeppelin
degli inizi.
Ecco, terminata la scaletta, ammettiamo molto candidamente che c’è una
vaga possibilità di aver confuso i brani del lato A con quelli del lato
B o persino i brani all’interno dello stesso lato, ma difficile che qualcuno
possa rendersene conto non essendoci riferimenti di alcun genere. Così
come abbiamo demolito i dischi precedenti, non riusciamo a trovare un
difetto in questo esperimento pazzo e contro ogni logica di mercato. E’
impossibile non elogiarlo e trovarlo anacronisticamente fantastico (o
fantasticamente anacronistico). Come un telefono a gettoni dimenticato
in mezzo ad una metropoli futuristica. Questa non è una recensione, ma
una dichiarazione di un amore che temevamo perso e finalmente ritrovato.
Quindi vale doppio. Tutte le parole che non ha messo lui, le abbiamo usate
noi. Bentornato Jack!
(*) La Third Man Records ha nel frattempo annunciato l'uscita ufficiale
dell'album, No Name, a partire dal 2 agosto 2024 su tutte
le piattaforme di streaming e dal sito dell'etichetta. Ecco di seguito
la tracklist ufficiale, con i titoli originali delle canzoni (e possiamo
dire che in qualche caso ci abbiamo pure preso):
1. "Old Scratch Blues" // 2. "Bless Yourself" // 3. "That's How I'm Feeling"
// 4. "It's Rough on Rats (If You're Asking)" // 5. "Archbishop Harold
Holmes" // 6. "Bombing Out" // 7. "What's the Rumpus?" // 8. "Tonight
(Was a Long Time Ago)" // 9. "Underground" // 10. "Number One With a Bullet"
// 11. "Morning at Midnight" // 12. "Missionary" // 13. "Terminal Archenemy
Endling"