L'intervista
(a cura di Domenico Grio)

Nell'enciclopedia del rock il tuo nome andrebbe inserito tra i Kaleidoscope e
Jorma Kaukonen. E' evidente che la California era nel tuo destino. Il tuo unico
errore è stato quello di scegliere Los Angeles e non San Francisco! Comunque,
scherzi a parte, quanto è stato importante per te e per la tua musica vivere in
questa splendida città? Quando ero un ragazzo
di 21-22 anni mi sono trasferito a Los Angeles per suonare la musica di cui avevo
sempre sentito il fascino. Mi piacciono le atmosfere legate a Hollywood, alle
motociclette, all'oceano ed alle montagne e, in fondo, più che per la musica la
mia è stata la scelta di uno stile di vita. Tutti nel mondo sognano di andare
ad abitare in California in quanto è più semplice e rilassante vivere lì piuttosto
che a New York, dove i ritmi sono davvero vertiginosi. Prima, infatti, suonavo
a New York e mi piaceva anche molto ma poi ho capito che avevo bisogno di cambiare,
di provare a stare in un posto più tranquillo e comunque molto stimolante. Il
mio trasferimento in California è stato una grande opportunità e a L.A. sembrava
che tutte le porte fossero aperte. Quando sono arrivato non ero ancora un cantante,
suonavo la chitarra e non scrivevo neanche canzoni, cercavo solo un gruppo per
fare rock. Mi sono trasferito negli anni in cui ci suonavano tipi come i Guns
N' Roses ed era fantastico, credo che sia stato l'ultimo periodo in cui a L.A.
ci sia stato un movimento così sano e coinvolgente per la scena rock. Prima di
allora c'è stato il pump rock negli anni '60 e '70 ma dopo la fase dei Guns N'
Roses è come se non si riuscisse a ripetere il fenomeno. Detto ciò è un posto
fantastico in cui vivere, se potessi scegliere mi piacerebbe abitare piuttosto
a San Francisco ma amo troppo il caldo ed ho un sacco di amici a L.A.. Qualche
anno fa ho provato a trasferirmi, ho vissuto a Nashville ma preferisco la West
Coast perché è come se ci fosse una vibrazione invisibile che pervade tutto, è
come se tutti possano realizzare quello che vogliono. Quando vivi altrove negli
States tutti sono cauti, negativi sulle cose che possono fare nella loro vita,
in California non è così, c'è un ottimismo diffuso e puoi anche diventare una
rockstar! Ascoltando la
tua musica e guardando i tuoi video penso che tu abbia voluto omaggiare i B-Movies
e, ovviamente, il cinema di Quentin Tarantino (mi viene in mente, per esempio,
Grindhouse). Sei d'accordo con questa opinione e, ad ogni modo, ami i film di
Tarantino? Ti piacerebbe realizzare qualche colonna sonora, magari per i Cohen
Brothers? Sono un appassionato di molte
cose "cattive". Immagino tu stia pensando al video di "Ride Free". L'idea in quel
caso è stata del regista non nostra ma concordo con lui. Mi piacciono tutti i
vecchi biker movies, mi piace molto Tarantino e, in ogni caso, una parte del fatto
di vivere a L.A. è legata alla possibilità di riuscire a scrivere canzoni per
un film o per uno show televisivo. Scrivere una colonna sonora per Jim Jarmusch
o Tarantino sarebbe come realizzare un sogno. Stiamo ancora lavorando per far
si che ciò si avveri! Uno dei miei dischi preferiti di Dylan è la soundtrack del
film "Pat Garrett and Billy the Kid" degli anni 70. L'idea di stare con la mia
band e con i miei amici, guardare un film per qualche settimana e poi scriverne
la colonna sonora è un qualcosa che mi affascina moltissimo. Conosci
qualche regista a Los Angeles? Conosco
alcuni registi a L.A., qualche mia canzone è stata utilizzata per degli show televisivi.
Alcuni amici mi chiedono di scrivere qualcosa per loro e a me piace molto farlo.
Mi auguro che il nuovo disco possa avere degli spazi in tal senso, infatti abbiamo
inserito delle jam e dei pezzi strumentali tra le canzoni ed è come fare pratica
per realizzare qualcosa di simile ad una soundtrack, quasi come fare musica dal
vivo. Motorbikes e rock'n'roll,
le tue canzoni potrebbero esistere senza la strada, senza i tuoi viaggi, senza
le tue motociclette? Non credo, per alcuni
probabilmente si ma non per me, io traggo ispirazione dalle esperienze che vivo.
Ci sono tanti cantautori professionisti che magari decidono di scrivere una canzone
su Harley Davidson e riescono a farlo, per me sarebbe impossibile. Se non sono
ispirato non riesco a realizzare una canzone. Purtroppo riesco a scrivere solo
delle esperienze che mi hanno coinvolto e delle cose che mi appassionano, per
esempio le motociclette. Non avrei potuto scrivere una "Ride Free" se non avessi
guidato una motocicletta e non mi fosse piaciuta quell'immagine. La
musica oltre ad essere la tua professione, è la tua grande passione. Considerando
che oggi nel r'n'r system e, generalmente, nel mondo la cosa più importante sono
diventati i soldi, non credi di essere un pò fuori moda?
No,
non credo. Ognuno è libero di scegliere, ognuno può decidere di avere più soldi
ed essere così più libero (perché i soldi danno la libertà) ma quello che si decide
di fare deve piacere anche se lo fa gratis. Io sono felice di quello che sto realizzando
e sono convinto che se fai una cosa che ti dà soddisfazione per tanto tempo alla
fine le cose inizieranno a girare positivamente ed arriveranno anche i soldi.
Devi mettere in conto la rinuncia a molte cose che la maggior parte delle persone
danno per scontate, tipo avere una casa o una famiglia e più diventi vecchio,
più tutto questo può essere davvero pesante ma se vuoi seguire la strada per diventare
un vero artista devi fare sacrifici e con i sacrifici alla lunga i risultati arrivano.
Certo a chi non piacciono i soldi? E' ovvio che mi piacerebbe vincere alla lotteria
ma, ad ogni modo, non credo che la mia vita cambierebbe più di tanto. In
ogni caso ti è mai capitato di dover scendere a dei compromessi per denaro? Quando
vivevo a Nashville l'ho fatto. Fortunatamente mi rispettavano molto ed ho iniziato
a scrivere canzoni con i più grandi cantautori ma erano canzoni che potenzialmente
potevano andar bene per me e per altri. Alcune erano buone altre erano orribili,
quasi imbarazzanti. Immagina di stare seduto con qualcuno che non conosci e di
dover comporre dei testi che parlano di fiori e cuccioli! Molte
persone ti hanno paragonato a Gram Parsons. Cosa ne pensi? Raccontaci della tua
esperienza al concerto tributo. Come è stato dividere il palco con un mucchio
di artisti così famosi? Gram Parsons ha
ovviamente avuto una grande influenza su di me quando ho iniziato a cantare ed
a suonare. E' vero, sono stato sempre attratto dalla roots music, dalla musica
country e da Gram Parsons in particolare. Lui era uno spirito rock prestato alla
country music e mi ha fatto scoprire molte cose. Naturalmente mi piacciono tutti
i suoi lavori. Da quando ho iniziato a cantare molti dicono che i nostri stili
siano simili, che gli somiglio anche fisicamente e questo per me è fantastico.
E' un onore essere paragonato ad una leggenda. Inoltre è bello far parte della
stessa grande famiglia che gravita attorno a lui. Quando suoni musica country
rock in California è come se con gente come la figlia di Parsons o come le band
che collaboravano con lui negli anni 70, si condividesse la stessa storia. E'
splendido essere associati a persone che ami davvero! Il Tribute show è stato
fantastico, io ed i Lazy Stars siamo stati fortunati perché abbiamo suonato con
gruppi e musicisti famosissimi. Abbiamo condiviso il palco con Ben Harper, i Wilco,
Steve Earle, Black Crowes, Nora Jones. E' stato favoloso, mi sentivo come un bambino.
Ho anche avuto l'opportunità di incontrare Keith Richards! Questa
esperienza ha prodotto qualche collaborazione importante? Sì,
mi piacerebbe collaborare con Keith Richards ma non credo che lui ci tenga tanto
quanto ci tengo io! (ride) Questa esperienza non ha prodotto delle collaborazioni
per il momento, magari nei prossimi anni sarà possibile realizzare qualcosa, forse
con Lucinda Williams. Siamo ottimi amici. Mi piacerebbe molto suonare di nuovo
con alcuni di questi artisti. Negli ultimi 7-8 anni abbiamo concentrato tutte
le nostre energie nel promuovere la nostra musica attraverso concerti in Europa,
ora stiamo promuovendo il nuovo disco negli States perché riuscire a farlo emergere
lì significa riuscire a sfondare anche negli altri Paesi e più abbiamo successo
e più siamo in grado di collaborare con chi vogliamo. Fortunatamente negli States
siamo abbastanza rispettati da gruppi e artisti di rilievo. In
merito alla tua musica, penso che il tuo sound sia grande e che la tua voce sia
perfetta per il genere. Nelle tue canzoni, secondo me, si può cogliere il mood
dei Rolling Stones, lo stile di Tom Petty, le melodie di Ryan Adams o il southern
accent dei Lynyrd Skynyrd. Quale tipo di musica e quali artisti ti hanno davvero
influenzato? Ci sono tanti tipi di musica
che mi hanno influenzano e ciascuno sotto differenti aspetti. Io preferisco i
classici di Bob Dylan e, tra le band, i Rolling Stones ed i Little Feat. Da adolescente
ascoltavo i Led Zeppelin, gli Aerosmith ed i Black Sabbath, classic rock (hard
rock) bands, questo prima che scovassi la mia vera passione, quella per la musica
country. Ma i tre dischi che venivano insistentemente suonati da mio padre e che
credo mi abbiano più di tutti influenzato sono "Music From Big Pink" della Band,
"All Things Must Pass" di George Harrison, "With a Little Help for my Friends"
di Joe Cocker. E' vera
la storia che si legge sulla tua pagina myspace relativa alla nascita del tuo
primo disco (n.d.r. Jonny va a Seattle per sostituire nei Blind Melon il cantante
Shannon Hoon, appena deceduto ma poi finisce in studio di registrazione e dà alle
stampe il suo primo album)? La storia
è assolutamente vera. Sebbene quando i Blind Melon mi hanno chiesto di farlo ho
pensato di non essere proprio adatto allo scopo, considerato che erano degli amici
e stavano avendo un grande successo, mi sono detto perché non farlo. Se loro sono
contenti e questo può aiutare la mia carriera, è perfetto. Loro sono delle persone
davvero cool e Shannon Hoon era speciale, molto difficile da rimpiazzare. Ero
convinto di fare questa nuova esperienza ma in realtà ero stato un po' imbrogliato
in quanto Christopher (Thorn) aveva un'altra idea, voleva che andassi a Seattle
per registrare il mio primo album. Mi ha fatto un regalo incredibile! Mi ha portato
via da L.A., dove facevo un po' fatica e una volta arrivato a Seattle mi ha detto:
"ora siamo qui e facciamo un disco" ("California Heart"). Parlando
del tuo nuovo album, è diverso rispetto ai tuoi precedenti lavori? Quando hai
scritto le nuove canzoni? Chi è il produttore? Il
mio nuovo album dovrei produrlo io. Si tratta di canzoni originali, scritte da
me negli ultimi sette mesi. Ci sarà anche una cover song. Rispetto ai precedenti
album quello che rende questo disco particolarmente interessante è che tutte le
canzoni sono diverse tra di loro, non sono solo country rock. C'è un livello di
sofisticazione e di ricercatezza che non avevamo raggiunto nei precedenti album,
perché le canzoni sono molto emozionanti e la band è fantastica. Io e questi ragazzi
(Lazy Stars) abbiamo suonato assieme per così tanto tempo che se il mio primo
album non fosse uscito solo con il mio nome, probabilmente adesso ci saremmo semplicemente
chiamati The Lazy Stars. Loro sono dei fratelli, non gli dico cosa suonare, ci
litigo .. (ride). Sono molto impaziente di finire questo nuovo album e tutti siamo
sicuri che sia la cosa migliore che abbiamo mai fatto. I
Lazy Stars collaborano attivamente alla produzione del disco? Loro
contribuiscono anche nella costruzione delle canzoni, normalmente quello che succede
è che io butto giù un'idea e poi la definiamo, ci costruiamo le sonorità più adeguate.
Circa la scrittura delle
nuove canzoni, che tipo di storie racconti? . Molte
delle canzoni del nuovo disco sono molto personali, parlano di situazioni sentimentali
che ho vissuto negli ultimi 3 anni, ci sono molte emozioni che vengono tradotte
in musica. Come dicevo prima negli ultimi mesi tutto è cambiato. Per me è stato
un anno strano perché sono quasi morto in un incidente con la moto, ho trascorso
molto tempo da solo a curarmi, sentendomi perso ed ogni giorno c'era una canzone
che veniva fuori. Forse
sarà un capolavoro come quello di Dylan dopo l'incidente! (Ride)
Sono molto orgoglioso di questo disco, non dovrei dirlo proprio io ma questo è
quello che provo per questo lavoro, penso sia il disco più forte che abbiamo mai
fatto. Pensi che esista
ancora una vera scena alternative country, specialmente in California? Che cos'è
per te la Americana music? In California
del sud c'è una vera scena di country rock Americana che si allarga o restringe
e di cui fanno parte diversi gruppi che conosciamo, alcuni on the road sin dagli
anni 60. C'è anche una scena di musica Americana in tutti gli States che non è
molto vasta, di cui fanno parte i vari Ryan Adams, Lucinda Williams, The Cardinals,
Ryan Bingham, etc.. Comunque ci sono centinaia di piccole Americana bands che
girano, suonano nei bar, si spostano con piccoli van e fanno la loro musica. Per
fortuna c'è molta gente che suona. Magari non tutti riescono a vivere facendo
musica ma è un ambiente molto vivace. Abbiamo
amato molto la scena west coast degli anni 80, il c.d. Paisley Underground. Band
come i Dream Syndicate, i Thin White Rope, i Long Ryders o i Green on Red. Hai
mai collaborato con qualcuno di questi artisti? Tipo
la musica psichedelica, Byrds, etc..? No, non ho mai collaborato con loro. Ho
conosciuto il batterista dei Long Ryders, perché viveva a Londra e poi a L.A..
Negli anni 80 ero piuttosto coinvolto con hard rock bands tipo Guns N' Roses.
Secondo te la musica ha
ancora un ruolo sociale o … it's only rock'n'roll? Credo
dipenda dall'artista, c'è molta gente che magari pensa a fare solo la propria
musica ed a guadagnare tanti soldi ma se prendi ad esempio i più grandi musicisti
come Bob Marley, Bob Dylan e John Lennon o Joe Strummer dei Clash e sei una persona
intelligente, con una visione critica delle cose che succedono intorno a te, è
giusto esprimere le tue idee rivolgendoti alle persone che ti ammirano e ti seguono
nella speranza di fare del mondo un posto migliore. A me piace l'idea di farlo,
non predico nelle mie canzoni ma penso che dovremmo essere evoluti e coinvolti
politicamente anche perché la musica che abbiamo amato negli anni 60 ha cambiato
il mondo ed ora il mondo versa in condizioni abbastanza disperate, quindi ora
tocca a tutti fare qualcosa. Molti già lo fanno. Cosa
ne pensi degli artisti che si fanno coinvolgere nella propaganda politica? Springsteen
ha suonato per Obama ma c'è stato chi ha suonato per Bush. Ciascuno è libero di
supportare la causa che ritiene più giusta, di sicuro è importante non lo farlo
per soldi. (Un ringraziamento speciale a
Maria Pia Misiti per la traduzione) |