:: Moriarty, intervista
French Blues

La loro biografia ufficiale narra di una famiglia Moriarty proveniente da una terra chiamata Moriartyland, dice che si vocifera che la madre di uno dei musicisti abbia ispirato Girl From The North Country di Bob Dylan e racconta che una delle loro chitarre sia appartenuta a Joan Baez nel 1957. Basta questo per far capire di quali radici culturali si nutrono i Moriarty, una band di americani a Parigi, che con il loro primo disco Gee Whiz But This Is A Lonesome Town ci ha regalato una delle più piacevoli e particolari sorprese di questo fine anno. I Moriarty vengono dalla Francia, ma le loro origini parlano di Stati Uniti, Svizzera, difficile saperlo con precisione visto quanto le loro biografie giocano a creare un alone di mistero intorno alle loro identità, nascoste anche dalla scelta "alla Ramones" di adottare il cognome Moriarty da parte di tutti i componenti della band (e non solo, figurano essere della famiglia Moriarty anche molti collaboratori…) . Hanno anche un'immagine molto romantica e fuori dal tempo di band zingara e da strada, così come la loro musica si nutre di talmente tante influenze (folk, country, blues, cabaret, ma anche certo dark inglese dei primi anni 80) da sfuggire a qualsiasi facile catalogazione. Per ora sono un fenomeno solo francese, dove stanno facendo letteralmente sold out in tutti i concerti e hanno ricevuto critiche molto più che entusiaste dai siti specializzati del paese. Nella speranza di aiutarli ad espandere il loro raggio d'azione, li abbiamo contattati per una breve intervista che hanno affrontato con un perfetto italiano che ha reso necessarie davvero poche correzioni da parte nostra.
(a cura di Nicola Gervasini)


L'intervista

Innanzitutto grazie per la vostra disponibilità. Per cominciare dovete subito toglierci un'ovvia curiosità: come mai parlate così bene l'italiano? Che legami avete con l'Italia?

Per molti motivi: abbiamo avuto (adesso o nel passato) amichette e amichetti italiani, una casa con olivi in toscana, alcuni di noi hanno studiato in Svizzera italiana (a Mendrisio per la precisione), siamo accomunati da una passione per il cibo italiano (mozzarella e la pasta cotta bene), abbiamo dei coinquilini italiani nella nostra casa a Parigi che sono tra l'altro i più puliti e i più simpatici. Inoltre abbiamo scelto il nome Moriarty perchè avevamo un sassofonista italiano che ci faceva pensare a Dean Moriarty, uno dei protagonisti di Sulla Strada di Jack Kerouac: andava sempre in autostop tra Parigi e Firenze e amava tanto le donne.

La vicenda narrata nella canzone Jaywalker (Song For Beryl) si svolge a Roma, anzi ancora più precisamente nel quartiere di Garbatella. Com'è nata questa canzone?

Beryl è Francesca, la nostra migliore amica che vive a Roma adesso.. E' brava. E' forte. Ci ha ispirato la storia tanto che abbiamo scritto la canzone a quattro mani con lei (la si vede anche nel booklet dell' album).

In questo momento state girando con successo la Francia in tour, c'è la speranza di vedervi in Italia o trovate difficoltà a venire a suonare nel nostro paese?

Ci piacerebbe troppo! Magari poter venire al festival " Roma incontra il mondo " per esempio (festival multietnico che si svolge ogni anno a Villa Ada - ndr). Avete idee per noi?

Cercheremo di consigliare il vostro nome a qualche organizzatore, in attesa che il vostro cd sia abbastanza conosciuto anche in Italia. Gee Whiz But This Is A Lonesome Town è uscito ad inizio ottobre in Europa per la Naïve; ho visto che state facendo alcune date in Canada in questi giorni, ma nessuna negli Stati Uniti. E' prevista anche un'edizione americana del cd?

Sappiamo che la Naïve sta cercando uno distributore per gli USA, ma ancora non è stato trovato.

Eppure non dovreste avere molte difficoltà a trovare un pubblico in USA, il legame con la musica e la tradizione folk, country e blues americana è molto forte nella vostra musica e comunque cantate in inglese. Cosa vi è rimasto di europeo o delle tradizioni francesi?

Siamo molto influenzati dalla cold wave inglese (anche se non si sente al primo ascolto), dalla strana musica di Kurt Weill e la nostra cantante ha anche un training di musica classica (Purcell, Schubert,...). Amiamo tanto Nino Rota e Ennio Morricone anche.. forse sarà più evidente nel prossimo album, chissà… E poi anche il modo di suonare l'armonica come se fosse una fisarmonica su alcuni brani (in Animals Can't Laugh per esempio) è molto tipico dell'Europa. E poi ci piace il cibo europeo, tanto tanto!

Lo stile e l'influenza di Kurt Weill è molto evidente nel secondo brano, Lovelinesse, quasi una sorta di cabaret...com'è nata questa canzone molto particolare?

Con tanto tanto vino e un amico inglese che si chiama Sir Adam Roberts…

Direi che si sente!. Il vostro nome si ispira al personaggio di On The Road di Kerouac. Come mai secondo voi l'America e il suo immaginario continuano ad essere culturalmente così attraenti per noi europei?

Perchè è ancora selvatica. Ci sono tanti posti dove puoi anche non incontrare nessuno per strada per centinaia di chilometri. E poi perché non ci viviamo… è un bel fantasma ! Ed è anche cosi diversa dal nostro mondo. Si può andare dai Deli Yiddish di New York oppure in una riserva Lakota (a Pine Ridge nel Dakota magari), oppure a Senatobia nel Mississippi (dove uno di noi ha imparato la chitarra) nel mezzo della comunità afro-americana, o ancora al Kingdom dei fake buddhists a Boulder, in Colorado. A dire la verità, dopo 3 settimane è difficile sopportare di essere negli Stati Uniti ma allo stesso tempo abbiamo bisogno di andarci spesso. Abbiamo risposto alla domanda?

Direi proprio di sì, è quel sentimento di attrazione e repulsione, che coglie un po' tutti quelli che come noi si nutrono della cultura americana. Tornando in Europa, la vostra strumentazione, acustica e fatta spesso con strumenti di fortuna come una valigia usata come percussione, vi dà un'immagine da band da strada, una tradizione che mi sembra sia molto forte in Francia…anche le canzoni del vostro primo album sono nate sulle strada o sono frutto di un lavoro di studio molto preciso?

Ci sono tante canzoni nate sulle strade di Francia, d'America e anche in Italia. Ma l'album è piuttosto parigino. Abbiamo registrato l'album tutto live (incluso la voce) in 6 giorni in un farm vicino alla foresta dove visse Merlino l'incantatore.

Direi che non potevate scegliere un posto più suggestivo! Il fatto che un disco come Gee Whiz sia arrivato dalla Francia ci ha colto un po' di sorpresa, in Italia conosciamo solo sommariamente la scena folk francese, vi considerate un'eccezione nel panorama musicale del vostro paese o ci sono molti altri gruppi e artisti a voi assimilabili che potrebbero interessare un sito come Rootshighway?

Siamo un pò un eccezione perchè siamo " veri " americani di origine e questo comunque si sente. Però c'è una scena folk appassionata dell'America anche in Francia. Sul versante più folk possiamo consigliare La Maison Tellier, i Narrow Terence, gli Hey Hey My My ed Emily Loizeau. Per sonorità più rock'n'roll invece consigliamo i Love Bandits, i The Do e i Gush

Grazie, proveremo sicuramente ad ascoltarli. Ovviamente abbiamo anche curiosità di sapere se ci sono gruppi o artisti italiani che seguite e conoscete bene....

Tre nomi su tutti: Lucio Battisti, Renato Carosone, Piero Ciampi (lo conoscete ?)… Ma se sapete di cose che dovremmo ascoltare ditelo!

Certo che lo conosciamo, un nome molto particolare quello di Ciampi, che sappiamo però essere molto più apprezzato in Francia che in Italia. Sempre in tema di riferimenti, definire la vostra musica non è facile, anche se questo è un problema più nostro che vostro probabilmente. Quali artisti citereste se doveste spiegare le vostre radici musicali?

Ci vengono subito in mente Mississippi Fred McDowell e Son House, Marc Ribot, Little Walter e Sonny Terry, i Cure e gli U2, Billie Holliday e Henry Purcell. Ma anche Jack Kerouac, David Lynch, John Fante, tutto il cinema espressionista tedesco, Buster Keaton, Francis Bacon, Joseph Beuys and his coyote

Un elenco alquanto chiarificatore delle vostre radici, grazie. Mentre siete on the road quali cd vi portate nella borsa in questo momento?

Danyel Waro, un cantante della Réunion, veramente straordinario.

 

Li lasciamo dunque a proseguire il loro fortunato tour promozionale e torniamo ad ascoltare la loro musica animata da leggende europee e miti della frontiera americana, approfittando dei loro consigli per un viaggio nella nuova scena folk francese, con l'auspicio di scovare ancora esordi così convincenti

 


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