:: Scott Laurent band - an american boy

Gone è il terzo episodio della giovane rock band di Minneapolis e da subito si presenta come il più maturo, compatto, entusiasmante disco della loro breve carriera: Scott questa volta è uscito alla scoperto, ha firmato da solista il disco (lui che da sempre era l'anima ed il cuore del gruppo) e si candida nuovamente come uno dei più credibili eredi della classica iconografia "Blue Collar- Rock".
di Fabio Cerbone


Recensione di Gone


Sono rimasto subito colpito dal sound dell'ultimo disco: penso sia il migliore che hai inciso, certamente il più completo e maturo. Raccontami della sua registrazione e produzione…so che la line-up della band ha subito cambiamenti.

Innanzi tutto ti ringrazio, penso anch'io sia il miglior disco che abbia registrato. Quando il produttore Patrick Tanner ed io abbiamo cominciato a parlare della registrazione di questo disco, l'idea è stata quella di utilizzare per quest'ultimo altri musicisti del Midwest. Gente i cui nomi sono molto conosciuti qui in zona e, per questo motivo, allo stesso modo anche da voi. Eravamo entrambi piuttosto eccitati all'idea, ma ad un certo punto durante alcuni nostri incontri per la pre-produzione, ho avuto dei ripensamenti. I ragazzi che avevo scelto per la nuova band erano piuttosto sconosciuti da queste parti come musicisti ed era proprio quello che volevo. Si erano sbattuti così tanto per me (letteralmente Scott utilizza un'espressione più colorita…ndr) per tutti i mesi precedenti alla registrazione e sentivo che si meritavano di suonare nel disco. Voglio anche che tutti sappiano da subito quanto sono grandi questi ragazzi! Tim Oesau all'organo Hammond B3 e al piano, Andy Lucia alla chitarra solista e lap steel, John Kernse al basso e Troy Alexander alla batteria hanno costituito un insieme perfetto. E nonostante ci siano state all'inizio delle obiezioni dall'etichetta e dal mio produttore, tutti adesso sanno che è stata la decisione migliore. Abbiamo impiegato circa otto mesi per la registrazione di Gone. Di solito tre o quattro giorni di fila e poi qualche giorno di pausa. Patrick è stato il produttore più adatto per me: mi ha spinto certamente a tirare fuori il meglio da ogni canzone. È stata la migliore e la più difficile esperienza discografica della mia carriera


Gone inizia con una canzone diversa: You're The One è sostanzialmente una ballata folk, mentre il resto del disco suona più duro, con una forte attitudine rock'n'roll. Perché hai scelto questa particolare canzone come apripista?

La canzone You're The One l'ho scritta per mia madre. Amo veramente questo brano, il suo sound di grande respiro e nello stesso tempo intimo. Ho avuto l'idea all'inizio della registrazione di Gone di aprire il disco semplicemente con un beat della batteria e mi piaceva anche l'idea di partire senza troppo clamore


Le tue canzoni sembrano sempre possedere un forte senso di pathos: qualcosa di malinconico e nostalgico. Ti ritrovi con queste impressioni? Cosa desideri comunicare con i tuoi testi?

Voglio soprattutto che la gente sia in grado di ritrovarsi in queste canzoni. Non ho mai voluto scrivere canzoni dove servissero degli studiosi per decifrarle. Sono un ragazzo normale…non voglio cercare e non pretendo neanche di scrivere liriche presuntuose. Voglio solo scrivere di ciò che vedo e per quanto riguarda l'essere "nostalgico"…sono colpevole di quanto mi si accusa!


Mi pare evidente il tuo legame con la tradizione blu-collar di Springsteen e Bob Seeger: sono stati importanti per la tua crescita musicale? Quali sono gli artisti che più ti hanno influenzato?

Troppo tante da elencare veramente. Sono cresciuto con la musica che ascoltavano mio fratello maggiore, le mie due sorelle maggiori e i miei genitori. Posso dire Gordon Lightfoot, Jim Croce, Bob Dylan, Waylon Jennings, Merle Haggard, Beach Boys, Beatles, Who, George Strait e penso che potrei andare avanti all'infinito, così mi fermo qui. In ogni caso soprattutto quel genere di cantanti-cantautori con dei testi significativi. Riuscivo semplicemente a sedermi in casa con il fruscio di questi vecchi dischi e a perdermi nelle loro storie. Quello è stato il momento in cui ho capito che non c'era bisogno di essere un poeta per dire cose importanti, che a volte le parole più semplici potevano dire tantissimo. Nella mia adolescenza sono stato attirato da Springsteen e dai Replacements. Quello è stato il momento in cui ho imparato che potevi anche raccontare quel tipo di storie sputando fiamme dalla chitarra e da tutto il resto mentre dicevi quelle cose. Ora la mia collezione è molto varia. Ascolto veramente di tutto, ma penso che quello che cerco prima di tutto sia un valido songwriting. Non amo molto gli assoli di chitarra di dieci minuti.


Vieni da Minneapolis: è da sempre una città incredibile per la sua musica, una sorta di capitale del rock'n'roll americano. Sai, Husker Du e Replacements negli anni '80 e poi i Jayhawks ed il movimento roots rock: ti senti parte di questa storia musicale?

Mi sento parte di quest'ultima più come fan, ma spero un giorno di esserlo anche personalmente (troppo modesto Scott…ndr). I nomi che hai citato sono alcuni dei più importanti per Minneapolis. Ma ho potuto conoscere così tanti dei miei eroi locali nel corso di questi anni. Sono stato abbastanza fortunato a dividere lo stesso palco in alcune serate. Mi sento molto vicino alla musica che è arrivata da questa città.


Attualmente com'è la scena locale? Riesci a fare molti concerti, anche al di fuori del tuo Stato?

La scena locale è stata piuttosto fiacca durante gli ultimi anni. Suono soprattutto nel Midwest, ma non ho fatto molti tour negli ultimi due anni. Solamente nel tuo bellissimo paese per la maggior parte. Stiamo cercando di fare più showcases possibili negli States ed in Canada. Quest'autunno gireremo qui negli States oltre che dalle tue parti

Come dicevo, Gone ha un suono maturo, come un prodotto di una major: secondo te, per quale motivo le majors non sono più interessate a questo tipo di rock? È strano, perché sembra che sempre più gente apprezzi il buon vecchio rock'n'roll ed il songwriting più valido…penso al movimento Americana o al movimento alternative-country.

C'è stato dell'interesse durante questi anni, ma penso di essere più a mio agio con un'indipendente in questo momento. Ci sono stati così tanti cambiamenti in tutte le majors che alcune band veramente ottime si sono perse nel mucchio. Per quello che riguarda la musica popolare? Penso che ci siano ancora ottime bands e songwriters ai piani alti. Radiohead, David Gray, Wilco e molti altri. La cosa triste è che non ci sono stazioni radio che li suonano. Le uniche stazioni che ci sono non suonano più le stesse canzoni che ascoltavo nella cantina dei miei genitori. ZZZZZZZZZZZZ! (cioè dormono, ndr). Dio, per favore salvate la musica.


Tornerai dunque in Italia per qualche show? Abbiamo apprezzato molto il vostro ultimo tour nel nostro paese.

Ci vediamo in ottobre o novembre! Ho incontrato fans ed amici in Italia che non dimenticherò mai e spero che vi divertiate ad ascoltare il nuovo disco tanto quanto ci siamo divertiti noi nel registrarlo.