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Dan
Stuart
di
Domenico Grio |
L'intervista
Inizio subito con il farti i complimenti per il nuovo disco. Ritengo sia la cosa migliore che tu abbia prodotto dai tempi d'oro dei Green on Red, la cosa che più assomiglia al Dan Stuart geniale ed anarchico degli anni ottanta ma, proprio per questo, credo che il titolo sia sbagliato. Per come la vedo io, avresti dovuto chiamarlo "La vendetta di Dan Stuart" o "Il Ritorno di Dan Stuart", perché dentro c'è finalmente il vero Dan, quello che tutti da molto tempo aspettavamo e perché forse Marlowe Billings [è lo pseudonimo sotto il quale Dan è vissuto una volta trasferitosi in Messico] ha fatto il suo tempo. Che ne pensi? Credo che Marlowe non abbia mai fatto il suo tempo. Penso che negli anni '80 non abbia avuto la possibilità di realizzare i suoi progetti a causa della pressione delle compagnie discografiche e per una serie di altri motivi. Qualcuno di recente mi ha mostrato un'intervista rilasciata all'epoca di Gravity Talks, in cui dico che il titolo per quella registrazione era "The Deliverance of Marlowe Billings". Ciò mi ha veramente sorpreso, avevo dimenticato quanto egli fosse presente. Quindi è davvero molto bello che dopo tutti questi anni finalmente Marlowe abbia la sua rivincita. Quanto è stato importante per la tua rinascita l'apporto dei Twin Tones e, prima ancora, degli Slummers e dei Sacri Cuori e quanto conta nella tua vita artistica la figura di J.D. Foster, ormai da anni al tuo fianco? In realtà io devo tutto ad Antonio Gramentieri, J.D. Foster e Jack Waterson, i tre ragazzi che hanno "rimesso a posto Humpty Dumpty" [rimesso insieme i pezzi, i cocci - Ndr] dopo la rottura del 2010. Il mio lavoro con i Twin Tones è il risultato della mia permanenza in Messico, dove sono riuscito a fare scelte artistiche rispetto alle quali l'unica cosa che conta è se siano belle oppure no, nient'altro. Il mercato musicale è diventato molto ostile ma a me non frega un c…o di fare qualcosa di "buono", a me importa solo fare cose che mi facciano confrontare positivamente con me stesso, "tirando un calcio al formicaio e godendomi la puntura" [probabilmente un modo per dire: faccio ciò che mi piace e assumo il rischio delle mie scelte - Ndr]. Se devo essere sincero, questo tuo nuovo disco mi ha ricordato "Melting in the Dark" di Steve Wynn, non certo come sonorità. Quello che intendo dire è che in quel disco, magari non proprio ispiratissimo, grazie all'incredibile energia di un gruppo giovane come i Come, Steve è riuscito a dare nuovo slancio alla sua carriera solista e da allora ha tirato fuori dei lavori magnifici. Credo che questi ragazzi messicani ed italiani ti abbiano dato nuovi stimoli e sono sicuro che questo "Marlowe's Revenge" possa essere il trampolino di lancio per la tua nuova carriera. Penso che i Twin Tones siano i fratelli piccoli dei Sacri Cuori, sono molto simili eccetto per il fatto che i primi riescono a suonare il rock'n'roll in maniera trasandata e senza freni, cosa che gli italiani non possono fare perché hanno troppo pudore ed orgoglio. Saresti veramente sorpreso di scoprire quanto sia difficile suonare una canzone rock di soli 3 accordi come Hang on Sloop o Wild Thing dei Troggs, c'è una primitiva innocenza che non è facile da catturare, specialmente quando incominci ad invecchiare. Quando senti parlare di "Americana" ho visto che ti arrabbi abbastanza e sinceramente sono piuttosto d'accordo con te. Americana vuol dire tutto e non vuol dire niente. In verità, al di là delle etichette, quello a cui stiamo assistendo è una ricerca da parte dei giovani musicisti e delle giovani band di arrivare al successo facile e tutti vogliono cavalcare l'onda. In Name Hog parli proprio di questo e il tuo songwriting è molto diretto. Oggi esiste solo internet ed è tutto molto appiattito. I giovani musicisti non vivono assieme le loro esperienze artistiche, non si sentono parte di una comunità, non si stimolano a vicenda. Oggi credo proprio che non possa nascere un movimento come il Paisley Underground o magari il Grunge. Sei d'accordo? Penso che i ragazzi continuino a riunirsi nei garage e nelle cantine dove imparano a suonare assieme ma non hanno spazi culturali underground in cui muoversi e non c'è nessuna voce critica che li aiuti a capire cosa va bene e cosa no. Di sicuro il loro spazio è internet e tutta quella merda simile ma è come essere persi nel mare. Come se ciò non bastasse, si ritrovano sullo sfondo vecchi tromboni come me che continuano a fare musica. Quanto meno io sono andato via per 15 anni e probabilmente dovrei farlo ancora. I ragazzi non hanno, tra l'altro, neppure accesso a quelle vecchie chitarre e a quei vecchi amplificatori così cool … noi potevamo comprare questa roba per pochi spiccioli ma adesso attempati, avari ed egoisti collezionisti tengono tutta questa bella merda per loro e ciò ha certamente danneggiato le giovani band. Ma il rock'n'roll sopravvivrà per sempre, almeno fin quando gli adolescenti continueranno ad odiare i loro genitori, a cercare sesso e a farsi di droghe, questo è certo. Cosa ricordi con più piacere dei tuoi anni ottanta, della California del revival psichedelico. Oltre ai Green on Red, c'erano gruppi fantastici (Dream Syndicate, Thin White Rope, Rain Parade, Opal …) e ognuno aveva una sua peculiarità. Chi erano i musicisti che frequentavi di più e con chi sei rimasto in contatto? Il nuovo Denny and Dusty, anche se non è stato capito da molti, credo sia stato un bellissimo esperimento. Ci pensi a fare qualcos'altro con quei musicisti e, perché no, a coinvolgere qualcun altro? Qualcuno lo ricordo, molti altri no. Quel periodo non era poi così bello come molta gente pensa, la nostalgia distorce sempre la verità. Sono ancora amico di molti di quei musicisti, ogni tanto suono con Steve Wynn e di recente ho aperto il concerto dei Long Ryders in Spagna. La gioventù è qualcosa che devi essere fortunato per goderti … io sono stato molto fortunato. Negli archivi è rimasto materiale dei Green on Red inedito? Pensi che prima o poi verrà fuori qualche nuova raccolta di canzoni? Attualmente stiamo discutendo di un cofanetto, pertanto ogni cosa è possibile. Non stiamo registrando nulla di nuovo, del resto questa idea non potrebbe davvero funzionare, a meno che tu non sia una band come i Wire o simili. Attualmente dove vivi? Le ultime notizie dicevano che ti eri trasferito a N.Y.. In Arizona e in California ci torni spesso? Vivo a Città del Messico dopo almeno 5 anni trascorsi ad Oaxaca. NYC non esiste più, al di fuori di pochi quartieri che ancora resistono. Los Angeles è ancora una grande città, la capitale sia del Pacific Rim [area dei Paesi che si affacciano sul Pacifico - ndr ], sia dell'America latina. Tucson è un gran bel posto in cui vivere se non sei nato là. Donald Trump: ci spieghi che sta succedendo negli Stati Uniti? Ci dobbiamo preoccupare? Trump non è altro che il risultato di una popolazione invecchiata che ha vissuto in modo molto viziato la propria vita dopo la Seconda Guerra Mondiale. Le persone credono in un passato che non è mai esistito ed ora hanno qualcuno che afferma delle cose terribili che loro vorrebbero poter dire ad alta voce. È sicuramente la fine del Partito Repubblicano, sia che egli venga eletto oppure no. E sì, potrebbe succedere … il tutto è piuttosto spaventoso! Quando
salivi su un palco 30 anni fa pensavi a fare casino, a sfogare la tua rabbia o
credevi di riuscire a cambiare qualcosa con la tua chitarra. Credi al potere delle
canzoni, credi che un artista debba scuotere le coscienze o per te vale il principio
è solo rock'n'roll but I like it? Analogico
o digitale, usare e gettare o conservare, velocità o calma. Qual è il tuo mondo? Lo so che è una richiesta poco professionale ma sono troppo curioso. Vorrei una tua breve playlist dei brani dei Green on Red ed una degli anni ottanta. Grazie La mia playlist dei Green on Red? Vuoi dire cosa suono nei miei set? Non ne ho esattamente una, ogni volta cambia. Attualmente faccio No Man's Land, Gravity Talks, Keith Can't Read, Time Ain't Nothing, DT Blues, Keep on Moving e pochi altri brani. Per quanto riguarda gli anni ottanta non ho davvero delle canzoni preferite e ce ne vuole per infastidirmi, sono piuttosto tollerante quando si tratta di pop music. Visto che ci siamo, mi dici quali sono i musicisti o le band che oggi ascolti di più? La band di mio figlio naturalmente [Daniel Stuart], i Riot Van
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