Nonostante risieda ormai da una quindicina di anni
negli Stati Uniti, Rupert Wates non ha perso un briciolo della
sua espressività britannica, giocata su un registro strettamente acustico
legato alle migliori stagioni del folk anglosassone. Specialmente con
i suoi ultimi due dischi (di undici incisi dal 2005 ad oggi) il chitarrista
e cantautore londinese ha raggiunto un notevole equilibrio e una maturità
che lo pone come uno dei migliori esponenti del genere insieme a Martin
Simpson, Richard Thompson e pochi altri.
Lamentations del 2020 ed il seguente For
The People del 2022 ci hanno consegnato un chitarrista estremamente
duttile nello stile e un autore la cui narrazione lo ha avvicinato a illustri
predecessori come Nick Drake, John Martyn e Bert Jansch con cui condivide
una poetica evocativa, nostalgica ed elegiaca. Ed Elegies
è il sintomatico titolo del nuovo lavoro, che segue fedelmente una strada
di ballate acustiche dove una voce modulata e avvolgente è accompagnata
da un eccellente pickin’, dove il denominatore comune dei temi è la perdita,
degli affetti, della giovinezza, del tempo che scorre inesorabile. Le
atmosfere sono piacevolissime e per niente noiose, pericolo sempre in
agguato quando si tratta di un disco basato quasi esclusivamente sul binomio
voce/chitarra (l’unico ospite è il contrabbasso di Trifon Dimitrov), grazie
ad una bella varietà di soluzioni e dalla qualità delle canzoni. Molti
sono i riferimenti letterari, spesso presenti nella produzione dei nomi
citati in precedenza, da Edgar Allan Poe a John Keats e immancabili le
ballate con forti ed inevitabili legami con il mare (altro classico tema
del folk della terra d’Albione), con The Storm
a svettare per purezza e fascino.
Difficile citare qualche brano che si elevi da una selezione che ha la
sua forza nella coesione e nella compattezza, molti sono i momenti che
affascineranno chi ha un debole per la canzone d’autore che prende spunto
dal retaggio popolare delle isole britanniche e brani come Guinevere
(nessuna relazione naturalmente con il compianto David Crosby), Cathy,
Across The Water, The Man Who Worked In Clay And Stones
e Lady Of The Glades non fanno che rafforzare la considerazione
per un validissimo musicista come Rupert Wates, che ancora una volta ci
regala una solida selezione di gioiellini acustici.