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Rupert Wates
Elegies
[Bite Music 2023]

Sulla rete: rupertwates.bandcamp.com

File Under: folk


di Remo Ricaldone (27/09/2023)

Nonostante risieda ormai da una quindicina di anni negli Stati Uniti, Rupert Wates non ha perso un briciolo della sua espressività britannica, giocata su un registro strettamente acustico legato alle migliori stagioni del folk anglosassone. Specialmente con i suoi ultimi due dischi (di undici incisi dal 2005 ad oggi) il chitarrista e cantautore londinese ha raggiunto un notevole equilibrio e una maturità che lo pone come uno dei migliori esponenti del genere insieme a Martin Simpson, Richard Thompson e pochi altri.

Lamentations
del 2020 ed il seguente For The People del 2022 ci hanno consegnato un chitarrista estremamente duttile nello stile e un autore la cui narrazione lo ha avvicinato a illustri predecessori come Nick Drake, John Martyn e Bert Jansch con cui condivide una poetica evocativa, nostalgica ed elegiaca. Ed Elegies è il sintomatico titolo del nuovo lavoro, che segue fedelmente una strada di ballate acustiche dove una voce modulata e avvolgente è accompagnata da un eccellente pickin’, dove il denominatore comune dei temi è la perdita, degli affetti, della giovinezza, del tempo che scorre inesorabile. Le atmosfere sono piacevolissime e per niente noiose, pericolo sempre in agguato quando si tratta di un disco basato quasi esclusivamente sul binomio voce/chitarra (l’unico ospite è il contrabbasso di Trifon Dimitrov), grazie ad una bella varietà di soluzioni e dalla qualità delle canzoni. Molti sono i riferimenti letterari, spesso presenti nella produzione dei nomi citati in precedenza, da Edgar Allan Poe a John Keats e immancabili le ballate con forti ed inevitabili legami con il mare (altro classico tema del folk della terra d’Albione), con The Storm a svettare per purezza e fascino.

Difficile citare qualche brano che si elevi da una selezione che ha la sua forza nella coesione e nella compattezza, molti sono i momenti che affascineranno chi ha un debole per la canzone d’autore che prende spunto dal retaggio popolare delle isole britanniche e brani come Guinevere (nessuna relazione naturalmente con il compianto David Crosby), Cathy, Across The Water, The Man Who Worked In Clay And Stones e Lady Of The Glades non fanno che rafforzare la considerazione per un validissimo musicista come Rupert Wates, che ancora una volta ci regala una solida selezione di gioiellini acustici.


    


<Credits>