The National
Trouble Will Find Me
[
4AD
2013]

www.americanmary.com


File Under: sad indie rockstars

di Marco Denti (07/06/2013)

A priori, l'esistenza dei National aiuta a sperare che esista ancora la possibilità di scoprire attraverso la musica qualche via misteriosa, un imprevisto, una sorpresa. Non è poco. I National hanno fatto tutte le scelte al contrario del manuale di istruzioni dell'industria discografica, o di ciò che ne rimane: l'immagine è scoordinata a partire dal website (che si chiama americanmary.com), le canzoni hanno sempre un tono malinconico e crepuscolare e i ritornelli, quando e se ci sono, arrivano dopo un'eternità, per non dire delle sonorità, molto spigolose, a partire dalla voce baritonale di Matt Berninger. Abbastanza per essere archiviati senza se e senza ma dal manager di turno e invece guarda un po' High Violet ha venduto (quasi) un milione di copie e stiamo parlando di due anni fa, tempi in cui vendere un disco è più difficile che andare contro i mulini a vento.

Trouble Will Find Me arriva, come ha detto Matt Berninger, senza aver nulla da dimostrare ed è nato nelle pieghe del lungo tour che ha portato i National a essere una realtà conosciuta worlwide. Dimensione che non ha cambiato di una virgola la loro attitudine e che si riflette in un lungo percorso (tredici canzoni, quasi un'ora di musica) dove le canzoni si snodano in gran parte in ballate ombrose a cui magari manca l'ambizione che alimentava High Violet, ma vivono di una stratificazione di dettagli (dentro e attorno alla voce di Matt Berninger, volendo ancora più ipnotico), di un clima molto cool, dove i National non fanno altro che ribadire la propria anomalia, interpretando se stessi fino alla fine. L'impatto non è immediato perché Trouble Will Find Me elenca tutta una varietà complicata di situazioni, dal delicato intimismo di Fireproof, I Need My Girl, Heavenfaced, alle nervose vibrazioni di Don't Swallow the Cap e Graceless, che tradiscono la passione dei National per tutto quello che, per comodità e brevità, inseriamo nell'ubiqua etichetta di new wave.

Piano piano (e a volte anche forte forte, spesso mettendo suoni e noise divergenti anche nei passaggi più dolci) Trouble Will Find Me si insinua con tutta una sua grazia e allora, con un po' di pazienza e tenendo presente che rimangono dei brillanti outsider, molti dettagli bizzarri trovano una loro collocazione compresa la conclusiva Hard To Find, che, se serve a rendere l'idea, sembra una canzone di Nebraska prodotta da Jeff Tweedy. Romantici senza speranza (i guai ti trovano sempre), con una qualche idea in più in grado di fare la differenza, i National sono la placida dimostrazione che, per quanto si prospetti duro, contorto e grigio, il futuro è ancora tutto da scrivere e, non fosse altro che per questo, Trouble Will Find Me è uno dei dischi che ricorderemo di quest'anno, del resto già piuttosto avaro.


      


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