Condividi
 
 

Handsome Jack
Get Humble
[Alive records 2021]

Sulla rete: handsomejackmusic.com

File Under: american boogie


di Fabio Cerbone (01/12/2021)

A Lockport, stato di New York, la stagione è fredda: il lago Ontario dista poche miglia, dall’altra parte scorgi le luci di Toronto, la città principale nelle vicinanze è Buffalo e se attraversi il confine a Niagara Falls sei subito in Canada. Non c’è un solo riferimento geografico che possa collegare a quei luoghi la musica degli Handsome Jack, trio locale dedito al più sanguigno e appassionato rock’n’roll intriso di umori southern soul e swamp blues. D’altronde, se i Creedence Clearwater Revival di John Fogerty - una delle principali fonti di ispirazione che, spesso e a ragione, viene accostata agli Handsome Jack - potevano immergersi nelle paludi della Lousiana e fra i campi di cotone del Mississippi standosene belli comodi al sole della California, non si capisce per quale motivo Jamison Passuite (voce e chitarre), Joey Verdonselli (basso) e Bennie Hayes (batteria) non abbiano gli stessi diritti di immaginazione.

È il potere di una musica che necessita solo di tanta passione, e naturalmente di qualcuno che la sappia intepretare con la giusta sfacciataggine, senza preoccuparsi troppo di somiglianze, debiti e soprattutto di apparire fuori tempo massimo. A patto, ben inteso, che si abbiano le canzoni, il feeling e il suono: Get Humble, terzo disco della band per la specializzata Alive (approdo sicuro per il genere) dall’esordio del 2014, li possiede tutti, non cede di un millimetro nella sua sarabanda elettrica e si impone come un piccolo, gustoso party record che ha tutte le intenzioni di risollevare il morale in tempi di pandemia. Peraltro è proprio Jamison Passuite a confermare questa sensazione, raccontando di un progetto pieno di ostacoli, con tour cancellati e l’idea di inciderlo a Toronto sotto la direzione di Ewan Currie degli Sheepdogs, messa da parte a causa delle restrizioni e delle continue chiusure dei confini. Get Humble ha preso così forma in un clima più domestico, restando con testa e anima a Lockport, ma aggiungendo strada facendo il contributo di una sezione fiati, di alcuni cori in odore di bollenti spiriti gospel e di qualche piano boogie, aumentando il carico soul e l’esaltazione r&b rispetto al già apprezzabile Everything's Gonna Be Alright, al tempo lavorato insieme a Ben McLeod degli All Them Witches.

Handsome Jack escono quindi allo scoperto con il loro album più colorito e a suo modo persino ambizioso, per quanto possa esserlo una band che fa dell’essenzialità rock la sua bussola: il gran bailamme swamp di Got You Where I Want You e High Class Man traccia il solco, chiarisce le intenzioni e mette in carreggiata il van del gruppo, che da qui in avanti rende la ricetta piccante e sudista in Hard Luck Karma e Old Familiar Places, andando a prendere il groove da qualche parte fra gli Humble Pie e i primi Black Crowes, abbandonandosi alle gioie della sweet soul music nell’adorabile Shoulder to Lean On e nell’atmosfera da classico di casa Stax di Roll It, e infine montando letteralmente una baldoria gospel southern rock nella stessa Get Humble e in New Home in the Sky, con la slide che morde. Il singolo Servin’ Somebody è piacione e “sentito”, con il suo riff di stretta derivazione Faces-Stones, ma in fondo coglie appieno lo spirito della band e si fa perdonare la mancanza di originalità, che d’altronde non è argomento di discussione in Get Humble, lo si sarà capito.

Qui ci sono cuore e sentimento, sudore e gioia, pingui chitarre e grondanti ritmiche: il basso ingrassato detta la linea, le voci si accodano, l’elettricità accresce il passo, la festa come è cominciata così finisce in Let Me Know, un rock’n’roll liberatorio sotto l’immaginaria linea Mason Dixon.


    



<Credits>