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Natalie Merchant
Keep Your Courage
[Nonesuch records 2023]

Sulla rete: nataliemerchant.com

File Under: evocative folk-rock


di Fabio Cerbone (01/05/2023)

La chioma fluente e imbiancata dell’autrice, quel suo orgoglioso atteggiamento di fronte al passare del tempo, ben lontano da certe artificiose pose da star di molte colleghe, restituisce già quel senso di saggezza che sembra ricoprire buona parte delle canzoni di Keep Your Courage, decimo album di studio per Natalie Merchant e a tutti gli effetti il primo di canzoni originali dal lontano 2014. Definito dalla Merchant stessa un disco sul cuore dell’umanità, legando la radice della parola “courage” al latino cor/cordis, non è un mistero che sia nato nel bel mezzo della tempesta pandemica, raccogliendo brani composti tra il 2019 e il 2022, ma adattandoli a un obiettivo più profondo della semplice cronaca sociale di questi anni.

Sofitiscato e sentimentale al tempo stesso, fedele all’immagine sonora della protagonista, così come abbiamo imparato ad amarla in opere quali Motherland o Leave Your Sleep, Keep Your Courage si accoda naturalmente a quel percorso e riesce anche a far dimenticare un lungo decennio artisticamente un po’ appannato e confuso, nel quale Natalie aveva ceduto al mestiere nell’omonimo album del 2014 e lo aveva fatto seguire da rielaborazioni e raccolte di vecchio materiale, dando la sensazione di una musicista in crisi di identità. Qui completamente rigenerata fin dall’incipit di Big Girls e della gemella Come on, Aphrodite, ballate illuminate da un afflato gospel soul e cantate in coppia con l’ospite Abena Koomson-Davis (dal gruppo vocale Resistance Revival Chorus), la Merchant non ha paura di affrontare l’amore, la malattia e la vita nelle sue espressioni personali e universali con uno stile che si pone in equilibrio tra eleganza, ambizione e sentimento, guidata dalla sua passione mai celata per la poesia e la letteratura.

Per nulla immediato, semmai lussureggiante negli arrangiamenti, che prevedono orchestrazioni curate da ben sette compositori diversi, Keep Your Courage distende quel connubio folk pop che la voce aggraziata di Natalie riesce a condurre in una dimensione malinconica e speranzosa al tempo stesso: fulcro di questo atteggiamento la lunga suite “femminista” di Sister Tilly, circondata dalla ricercatezza melodica di Narcissus e dal delicato drappeggio di Guardian Angel, che insieme ai brani iniziali già citati formano una prima parte della raccolta, la più studiata dal punto di vista compositivo.

Per foturna il percorso di ricerca della Merchant non dimentica mai gli aspetti più immediati e brillanti delle sue composizioni, coinvolgendo i profumi irish degli ospiti Lúnasa, così come il clarinetto del siriano Kinan Azmeh e il trombettista di estrazione jazz Steve Davis. Da qui affiorano strada facendo la chiarezza acustica di Eye of the Storm (e non andrebbe tralasciata l’unica cover presente, guarda caso un brano degli irlandesi Lankum, la marziale Hunting the Wren), le movenze in puro stile New Orleans di una “politica” Tower of Babel, l’intima essenza folkie dell’autrice che risalta in Song of Himself. In questo viaggio al centro dei nostri cuori, feriti e sballottati, una serie di figure mitologiche (Afrodite, Narciso), religiose (il San Valentino dell’accorato finale con The Feast of San Valentine, ma andrebbe sottolineata anche la copertina con la statua di Giovanna D'Arco) di riferimenti artistici (Buffy Saint-Marie) e letterari (Walt Whitman, Joan Didion, a quest'ultima va la dedica dell'intero album) accompagnano un songwriting che si esprime per metafore, vola alto e non ha paura di apparire poetico e raffinato, ma sa giungere miracolosamente a toccare le corde più intime e naturali dell’ascoltatore.


    



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