:: Rod Picott - Anime perse e sogni di rock'n'roll

Rubando un'espressione al nostrano Luciano Ligabue, ed attraverso un'intervista a tutto tondo, dagli esordi al blasone di Stray Dogs (accolto con benevolenza anche da alcune riviste nazionali), tentiamo di raccontare la storia di Rod Picott, passato da semplice roadie per Alison Krauss ad autentica rivelazione. La genuina ed espressiva vena cantautorale si riflette con naturalezza anche in questa gradevole chiacchierata fra soul, Springsteen ed anni cinquanta e sessanta. Il presente è per un tour europeo (in Olanda e Regno Unito, e con un'apparizione anche al Blue Highway Festival di Utrecht, manifestazione con in cartellone anche Billy Joe Shaver, Slobberbone, Buddy Miller e Greg Trooper) dopo trentotto concerti in tre mesi lungo tutte le strade d'America. (di Carlo Lancini)

Recensione di Stray Dogs


L'intervista


Penso sia la prima volta che in Italia si parla di te. Come sei arrivato a Nashville dal Maine?

Mi sono trasferito dal Maine al Colorado quando avevo 25 anni, giusto per cambiare scenario alla mia vita. Mentre vivevo a Boulder, nel Colorado, ho studiato songwriting sotto la guida di Steven Alan Davis, il quale aveva già riscosso molto successo a Nashville come scrittore. Parlando con Steven nacque in me l'idea che potessero esserci delle opportunità a Nashville, così ho caricato di nuovo l'auto e via.

E Tiger Tom Dixon's Blues, il tuo esordio?

A Nashville la reazione suscitata nei produttori fu buona, ma mi sentivo dire continuamente la stessa cosa, e cioè che avrei dovuto arrangiarmi, produrre dischi tutti miei senza cercare di comporre canzoni commerciali. Così, canzone dopo canzone, ha preso forma il progetto Tiger Tom Dixon's Blues. In quel periodo Robert Oermann del Music Row Magazine parlò della nascita di un grande artista. Fui sorpreso e molto grato per le critiche di Robert Oermann. Lui gode di un'ottima reputazione a Nashville ed è molto rispettato, perciò ne fui lusingato.

Ti aspettavi che Tiger Tom Dixon's Blues riscuotesse critiche così positive?

No, non mi aspettavo che l'album suscitasse una così buona reazione. Pensavo che avremmo venduto poche centinaia di copie in città e che sarebbe finita lì. Ancora oggi mi sorprende pensare al punto in cui invece mi abbia portato.

Come hai vissuto la collaborazione con Fred Eaglesmith?

Ho imparato più dallo scrivere con Fred che da quanto abbia potuto apprendere da ogni altro collaboratore. Ha una mente sveglia ed illuminante e compone in maniera estremamente intima ed onesta.

Come hai conosciuto Alison Krauss?

Ho incontrato Alison Krauss pochi anni fa, quando lavoravo per la sua stessa casa discografica. Guidavo il camion durante uno dei suoi tours quando mi fu chiesto di aprire il suo show. Mi feci dire se Alison aveva gradito quel che avevo fatto, così avrei potuto aprire anche tutti gli spettacoli successivi; fu proprio quello che accadde.

Stray Dogs è un album con chiari riferimenti a Springsteen e al suo songwriting, soprattutto in frasi come "We were born in a dying town, where disperate souls just hand around, waiting for a reason to believe". Pensi che il vostro stile sia simile?

Sono un grande ammiratore dello stile di Bruce e lo sono da molti anni. La canzone a cui fai riferimento, "Not Going Down", è stata scritta pochi anni fa quando era più verosimile che alcune influenze musicali trovassero un posto nel mio lavoro. Bruce è stato il primo artista che ho ascoltato durante la crescita e che ha parlato di persone che ho potuto trovare attorno a me. Ora anch'io come lui mi sento molto influenzato dal mondo che mi circonda e dalle storie che esso mi trasmette e rappresenta quotidianamente. Già, la vita di ogni giorno è molto spesso più complicata di quanto non appaia.

Come e quanto ti hanno influenzato Ray Charles, Bob Dylan e i Beatles? Sono artisti dagli stili differenti.

E' vero ma tutti e tre hanno avuto un'enorme influenza su di me, comunque in modi completamente diversi. Ray Charles è forse il mio cantante preferito di sempre - così puro, così pieno di soul. Credo che l'influenza di Dylan sia stata più sottile - lui è un visionario senza paura. L'influenza dei Beatles è facilmente riscontrabile nella melodia e nella chord-progression. La loro gamma musicale mi ispira tuttora, dopo tanti anni.

I Coulda Been The King e Up All Night sono canzoni particolari.In entrambe parli di Elvis, Jerry Lee Lewis e Chuck Berry. Com'è il tuo rapporto con il rock and roll più puro?

Quand'ero bambino, una mia zia mi regalò la sua collezione di 45 giri. C'era Jerry Lee Lewis, Chuck Berry, i Beatles, i Beach Boys. Era un mix completo del primo e medio periodo rock & roll. Il materiale più recente godeva di grandi pezzi e melodie, ma i dischi rock & roll degli inizi saltavano fuori letteralmente dal giradischi.

Il tuo disco mischia rock, suoni acustici e ballate. Quanto è stato importante, per entrambi i dischi, il contributo del tuo produttore, David Henry?

Il contributo di David è stato davvero grande, in particolare per questo disco. Abbiamo lavorato a stretto contatto. Lui voleva realizzare un suono migliore e più onesto di quanto riuscissi a fare. Ci siamo incoraggiati a vicenda per mantenere il disco il più scarno possibile. David aveva molta fiducia in canzoni di cui io non mi sentivo ugualmente sicuro.

Come vivi, anche in concerto, brani dagli stili diversi come Circus Girl e Find Your Way Home?

Fare tours che includono stili musicali diversi può essere un piccolo trucco. Generalmente suono da solo. Alcune canzoni devono essere riarrangiate per poter essere suonate con la sola chitarra acustica. Spero di giungere al punto in cui potrò permettermi di portare con me una band, perché mi piacerebbe molto tastare entrambe le possibilità - dal sussurrare leggero al rock & roll pesante.

Com'è l'impatto sul pubblico?

Com'è normale, alcuni sembrano gradire le fasi più tranquille mentre altri apprezzano quelle chiassose. Io non faccio che suonare nel modo che sento mio e mi affido all'istinto.

Perché Stray Dogs?

Un titolo come Stray Dogs sembrava rivolgersi alle canzoni come fossero parte di una collection. Questa volta mi sembrava ci fossero molte canzoni sul tema delle "anime perse", della gente che sta cercando il proprio posto nel mondo. Tutte Stray Dogs (ndr. Cani randagi).

Pensi che la title track sia il brano più significativo?

Quella canzone potrebbe non essere la più significativa, ma il titolo in sé si addice all'intero album come fosse un capolavoro.

Non dovrei chiedertelo ma, qual è la canzone che preferisci?

Non sono sicuro di preferirne una in particolare, ma sono molto felice per come è riuscita Circus Girl.

Tanti artisti americani incidono per etichette europee. Steve Wynn ritiene che in Europa ci sia più attenzione verso la musica e meno verso le mode.

Beh, forse si. E' curioso che il pubblico europeo sembri avere molta pazienza ed interesse per scena americana. In Europa ho notato un riscontro più maturo nei confronti dei musicisti. L'America di oggi è orientata verso i giovani del momento e verso le mode.

Come va la vita on the road?

Ho impiegato molto tempo per arrivare a vivere suonando on the road. L'attesa l'ho passata guidando, mangiando cibo schifoso e dormendo poche ore al giorno. Tutto questo è stato molto importante. Ora sono molto contento e penso che questo sia il lavoro più bello del mondo.

Le tue date europee toccano solo Olanda e Gran Bretagna.

Questo tour era in programma da diverso tempo. Nel giro di poco spero di allargare la base delle nazioni in cui poter suonare. In Italia puoi trovare del buon cibo e un ottimo vino… Metti da parte una bottiglia di vino per me…e sarò lì appena posso.

 


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