A
prima vista magari è un po' complicato trasformare Hank Williams, un'icona
del country & western, in un bluesman, ma d'altra parte è anche giusto, e sensato,
poter riscoprire una particolare sfumatura del suo songwriting. Anche perché certe
distinzioni, agli albori della musica popolare americana, è difficile sostenerle.
Quella di Blues Come Around è un'interpretazione di Hank Williams
e, nota positiva, fortunatamente ci sono ancora etichette discografiche che riescono
a produrre qualcosa che abbia anche qualche idea di fondo e non soltanto un budget,
un tabulato o un ufficio da mantenere. Poi si potrà discutere, ma sono anni che
parliamo di musica e che la musica fa parte della nostra vita, e non è questa
la novità. Blues Come Around contribuisce, nel suo piccolo, a far riscoprire una
figura determinante per il rock'n'roll e suggerisce una chiave di lettura, il
che non è poco. Blues Come Around è anche piacevole e ben fatto: ventuno canzoni
(tra cui le classicissime Lost Highway e I'm So Lonesome I Could Cry),
incisioni che suonano più che dignitosamente, una confezione con un minimo di
note di copertina (scritte da Pat Harrison che consiglia, per chi volesse
saperne di più, la biografia di Hank Williams scritta da Colin Escott) e una veste
grafica semplice, ma in linea con un personaggio che è un capostipite della musica
popolare americana.
Se ancora dovete cominciare a scoprire Hank Williams
potete partire tranquillamente da qui, e non sbagliate colpo. Però, bisogna dirlo,
le alternative di questi anni sono tutte decisamente concorrenziali. Riassumendo:
più o meno a parità di costo, c'è Alone
With His Guitar (un capolavoro dal non perdere assolutamente, anche
perché il disco è anche un nutrito cd rom che si può esplorare a lungo), una distanza
abissale da Blues Come Around, e un'altro universo di Hank Williams, quello solitario
e più intimo possibile. Ascoltate la versione di Alone & Forsaken, a riprova.
Spendendo qualcosina in più (si tratta di un doppio) avrete Live At The Grand
Ole Opry, che è un vero gioiello (il titolo dice già quello che c'è dentro).
Infine, ma qui bisogna davvero mettere mano al portafoglio, c'è il cofanetto
(i cd in questo caso sono dieci) uscito qualche anno fa e che tra tutti i box
prodotti dall'industria discografica dall'invenzione di questo feticcio è uno
dei migliori (non a caso ha vinto un Grammy). Per cui cominciate da dove volete,
ma Hank Williams è da (ri)scoprire. (Marco Denti) |