40-31

2013: i 50 dischi di RootsHighway
posizioni 30-21


30Mark Kozelek & Desertshore
Mark Kozelek & Desertshore [Caldo Verde]

"...una parte del merito va senz'altro ascritta al suono dei Desertshore, semplicemente perfetti nel costruire, intorno al consueto impianto slowcore delle canzoni di Kozelek (qui regolarmente impegnato al basso), un'architettura paziente di rintocchi, sospiri, oscillazioni ritmiche in chiave jazz e sporadiche accelerazioni rockist..."


 



29Arbouretum
Coming Out the Fog [Thrill Jockey]

"...opera di sintesi - come era lecito attendersi dopo un meticoloso lavoro di affinamento della propria espressione musicale, lungo cinque "progressivi" album - Coming Out the Fog potrebbe essere il disco che riuscirà ad imporre definitivamente gli Arbouretum come capifila del cosiddetto linguaggio classic rock traghettato negli anni 2010..."


 



28Lee Ranaldo & The Dust
Last Night on Earth [Matador]

"...più gioco di squadra dunque e intrecci fra le parti, espansione della tavolozza dei colori, tanto da prendersi sbandate "soniche" che sgomitano, si agitano e si sviluppano a dismisura tra i nove minuti di The Rising Tide e i quasi dodici di una conclusiva Blackt Out...."


 



27Guy Clark
My Favorite Picture of You [Dualtone]

"...undici partiture acustiche, quasi tutte originali (fa eccezione la sola Waltzing Fool, ma colta da uno dei suoi migliori alunni, Lyle Lovett), nessuna finzione, solo l'arte di un cesellatore che sembra trasferire la pazienza del liutaio (lui che le chitarre se le costruisce da solo) nella stessa concezione delle canzoni..."


 



26 Anders Osborne
Peace [Alligator]

"...la palestra per una chitarra che si apre a ritmi e solismi in cui un crudo rock dai profumi settanteschi si unisce alle radici blues e southern soul del musicista, nonchè alla solarità di alcune melodie. Fin dalla copertina, ironica, di sfida e bellissima, Peace è un disco di contraddizioni e opposti..."


 



25Hayward Williams
Haymaker [Continental Song City]

"... che vi siano spunti musicali fuori dalla solita norma Americana è innegabile, pur restando con i piedi ben saldi dentro la tradizione del cantautorato americano, ma i cambi di umore di Haymaker sono anche un rimbrotto per tutti quei mestieranti del genere che si preoccupano troppo di questioni di aderenza ad uno stile e poco di assecondare il proprio estro..."


 



24 Daniele Tenca
Wake Up Nation [Route 61]

"..."costretto" infatti nella sintesi delle dodici battute, da un linguaggio diretto, solo apparentemente "povero" rispetto all'italiano, Daniele Tenca offre versi spietatamente efficaci, che non sprecano inutili sermoni, ma si inseguono in un'unica formula con il groove creato ad arte dalla band..."


 



23Valerie June
Pushin' Against a Stone [Sunday Best/ PIAS]

"...viene da un'area rurale del Tennessee, non lontana da Memphis, e cresce dove si suona, si ascolta, si balla tutto quello che nasce dalla creatività popolare, con le molteplici influenze (bianche e black) che nel tempo alimentano anche la più sofisticata musica urbana di luoghi come Nashville..."


 



22Josh Ritter
The Beast in Its Tracks [Yep Roc]

"...è lui stesso ad ammettere che buona parte di questo materiale lo ha "scarabocchiato" in fretta, lasciando vivi gli spigoli, lavorando perché tutto conservasse un senso di immediatezza, anche imprecisa. Ogni tanto gli artisti vanno assecondati e le stelle magicamente si allineano..."


 



21Houndstooth
Ride Out the Dark [No Quarter]

"...tra gli album chitarristici più intriganti ascoltati di recente, Ride Out the Dark è un piccolo grande esordio che non mancherà di solleticare le fantasie di chi sente ancora vicino al cuore l'eco del Paisley Underground e di quel rock collegiale che negli anni 80 riscriveva dalle cantine le tracce dei lontani sixties con rinnovata freschezza..."


 



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