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Sing This!
Brevi storie di brani e di alcune cover
   

   

#7 Hound Dog

[a cura di Roberto Giuli]

Appunti di rhythm and blues. Registrata nell’agosto 1952, Hound Dog, della cantante Willie Mae “Big Mama” Thornton, viene pubblicata su singolo nel febbraio dell’anno successivo per l’etichetta texana Peacock. Il brano è scritto in fretta e furia da Jerry Leiber e Mike Stoller, ai quali il band leader Johnny Otis chiede “una canzone che potesse adattarsi alla giovane artista”, al tempo scritturata per la sua review. I due celebri compositori centrano il bersaglio e tirano fuori un r&b ruvido e sensuale, basato su un perforante riff di chitarra e su un irresistibile ritmo sincopato. Un capolavoro di minimalismo rispetto agli standard del r&b dell’epoca (“solo ritmo, qualche venatura latin e niente fiati, con la cantante che dilata a piacimento le battute” - cit), nonché, pur nella sua atipicità, un archetipo del genere che già in marzo raggiunge la vetta delle classifiche di genere, meritandosi la prima di una serie di “answer songs”, ovvero Bear Cat di Rufus Thomas.

Big Mama Thornton - Hound Dog (1953)

Segno dei tempi, la canzone è anche uno dei primi esempi di un fenomeno in voga nei ’50, ovvero il “furto” da parte di interpreti pop di brani legati all’universo della musica nera; è già successo a Little Richard, Big Joe Turner, Chords e altri. Hound Dog non fa eccezione e subisce il trattamento da parte di Freddie Bell And The Bellboys, i quali giusto nel ’55 forniscono la loro visione piuttosto annacquata, caratterizzata comunque da un baldanzoso ritmo rock’n’roll, tale da attirare l’attenzione di Elvis Presley. Tutt’altra interpretazione, siamo nel luglio 1956. Via l’innocua esuberanza di Bell e compagni, al suo posto una voce rauca e aggressiva, un ritmo prorompente e due potenti assoli di chitarra, il tutto per un capolavoro definitivo del rock’n’roll; un numero uno, per ironia anche nelle classifiche r&b..

Elvis Presley - Hound Dog (1956)

Un completo stravolgimento del pezzo di Big Mama a soli tre anni di distanza, pure se quest’ultimo continua a brillare di luce propria. È come se di fatto esistessero “due versioni originali”, due correnti di pensiero, persino con testi diversi. Non è facile stabilire il numero di cover nel corso degli anni, in molti si sono avventurati, in studio o dal vivo, da Little Esther Phillips (la prima) a Conway Twitty, Jimi Hendrix, James Taylor (pacato e discreto, dall’album Covers del 2008), Etta James, Koko Taylor (non convincenti a dispetto della grandezza), fino a Eric Clapton, forse tra i pochissimi a tentare una veste personale, o agli Scopions che stravolgono il tutto sul palco di Tokyo Tapes. Difficile soprattutto catturare l’essenza di questo masterpiece, cosa che comunque riesce, almeno in buona parte, a John Entwhistle, silenzioso eroe che ne registra una buona traccia fedele alla versione del re, ma frizzante e credibilmente attuale (da Rigor Mortis Sets In,1973).

John Entwistle - Hound Dog (1973)

Scorrono i decenni e arriviamo a Shonka Dukureh, attrice che interpreta proprio la Thornton sul set del film Elvis (2022, regia di Baz Luhtmann) e che, per dovere professionale, si attiene strettamente alla prima edizione del ’53, aumentandone se possibile la densità, grazie anche alla sua voce formidabile. Una Hound Dog “perfetta”, ottimamente prodotta, pur se lontana dalla smaccata istintività della Thornton. L’unica, indimenticabile Big Mama.

Shonka Dukureh - Hound Dog (2022)

 

Sing This! (episodio #1)- A Change Is Gonna Come

Sing This! (episodio #2)- Strange Fruit

Sing This! (episodio #3)- Route 66

Sing This! (episodio #4)- Summertime Blues

Sing This! (episodio #5)- Like a Rolling Stone

Sing This! (episodio #6)- You Win Again



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