Torna allo Speciale
<< Torna alle posizioni 20-11

2009: I 50 dischi di RootsHighway
Top Ten

10

Elvis Perkins in Dearland

Elvis Perkins in Dearland
(XL recordings)
"...un suono più vispo che non rinnega il passato, ma bagnandosi nel grande fiume del gospel, del soul, di una folk music che mette insieme senza colpo ferire passato e presente, si fa più sgargiante, intervallando luci e ombre attraverso tonalità meno oppressive"

09

Bonnie Prince Billy

Beware
(Domino)
"...questo disco non è un titolo di passaggio, ma rappresenta una nuova milestone del suo straordinario percorso artistico, dopo che I See A Darkness aveva certificato la raggiunta maturità e The Letting Go aveva chiuso il corso con il classico sommario di una carriera"

08

Black Joe Lewis & The Honeybears

Tell 'Em What Your Name Is
(Lost Highway)
"...la vittoria della vecchia scuola, quella che preferisce il live act (tre quarti del disco sono stati catturati dal vivo, parola del produttore Jim Eno) a stucchi e trucchi, quella che attinge a mani basse dal passato perché è tutto ciò che resta, quella che urla a squarciagola e le chitarre se le porta pure a letto"

07

The Felice Brothers

Yonder is the Clock
(Team Love)
"...Yonder Is The Clock non sarà il nuovo No Depression che qualcuno ancora si ostina a cercare. Ma di grandi canzoni, per fortuna, ne è pieno questo disco come il mondo, e i fratelli Simone, Ian and James Felice semplicemente stanno dimostrando cosa vuol dire scrivere "storie d'amore, morte, tradimenti, baseball, stazioni, fantasmi, epidemie, celle carcerarie, fiumi rombanti e fredde serate invernali"

06

Ian Hunter

Man Overboard
(New West)
"...L'addio al suo adorabile rock and roll esagerato, cafone e pomposamente glam-rock sembra dunque irreversibile, e se Shrunken Heads sembrava un tipico disco di Ian Hunter bagnato nelle acque del Mississippi, Man Overboard è un tipico disco di riflessivo e intimista heartland-rock realizzato da Ian Hunter, e la differenza davvero non è irrilevante"

05

Richmond Fontaine

We Used to Think the Freeway Sounded Like a River
(Decor)
"...Per qualcuno We Used to think the Freeway Sounded Like a River (un romanzo fin dal titolo…) rappresenterà il disco più addomesticato della loro carriera, persino quello più "accessibile", in realtà appare soltanto il più meditato e completo, quello dove la disperazione americana dei personaggi narrati da Vlautin si accompagna ad una musica che suona livida più che mai, brillante nella sua cruda e intensa sensibilità rock"

04

Wilco

Wilco (The Album)
(Nonesuch)
"...Sono duttili non (solo) perché questo richiede la realtà complessa e mai definita del mondo in cui viviamo, ma per il loro stare avvinghiati alla musica, vissuta con la concentrazione di tormentati jazzisti e con la disinvoltura di consumati honky tonky heroes. La loro eccentricità, a guardarla bene, è la normalità"

Podio 2009

03

The Black Crowes

Before the Frost...Until the Freeze
(Silver Arrow)
"...Atmosfera raccolta, pubblico selezionato, i Black Crowes si sentono The Band e pur con tutti i distinguo, a quella fonte di ispirazione vanno ad abbeverarsi: si badi bene, non tanto stilisticamente, seppure i legami sussistano, quanto nello spirito, in quella ricerca di un senso comunitario che porta inevitabilmente verso la terra, le radici, la rilettura del proprio passato per scoprire da dove provengano realmente i Black Crowes di oggi [...] una band colta in un momento di grazia e ispirazione unici. I Black Crowes hanno ridato un senso pieno alla loro avventura"

02

Tom Russell

Blood and Candle Smoke
(Shout! Factory/Proper)
"...i dodici episodi del nuovo Blood and Candle Smoke si sviluppano come altrettante "visioni americane", portando al vertice la poetica di un songwriter da sempre amato per la sua ricca cifra letterarria, la curiosità e la ricerca applicata all'enorme patrimonio di culture e tradizioni degli States e non solo [...] A vincere è dunque Tom Russell, sono le sue storie e quel folk rock epico, intriso di sapori country&western ed echi tex-mex, che da diverse stagioni ormai segna il suo personale cammino musicale"

01 *Disco dell'anno*

Lucero

1372 Overton Park
(Universal Republic)
"...I Lucero hanno compiuto il grande salto, artistico e discografico, e chi pensava ad un "tradimento" della loro storia ha avuto il benservito: 1372 Overton Park è la naturale evoluzione di quello che Rebels Rogues and Sworn Brothers aveva già dichiarato a chiare lettere, ovvero sia una band che ha perpetrato senza tentennamenti lo strappo con chiunque la voleva semplicemente imprigionata nel clichè dell''alternative country. Ora più che mai sono figli della loro città, di quella Memphis che chiede la loro anima"

 

Classifica: riepilogo finale