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RootsHighway
2020 revisited
di Fabio Cerbone
Se la musica ha davvero
un senso nelle nostre vite - come altrimenti, se
ci troviamo ancora qui a condividere, leggere, confrontarci
sui nostri dischi preferiti? - a maggior ragione
crediamo lo abbia avuto in questo maledetto 2020,
il quale, non senza un diabolico scherzo del destino,
sembra averci offerto più tempo per chiuderci
in casa con i nostri album a fare da colonna sonora.
Non sarà stato così per tutti, certo,
e potrebbe essere sorto persino l'effetto contrario,
un rifiuto che è anche reazione umana, legittima,
davanti all'imponderabile che ci ha travolti tutti.
Eppure, la musica è sempre stata lì,
a portata di mano: nonostante un'incognita dolorosissima
(e che avrà probabilmente i suoi effetti
a lungo termine, già a partire dal prossimo
anno) rappresentata dai concerti annullati, dai
locali chiusi, dagli artisti e dagli operatori del
settore che si sono dovuti reinventare (quando hanno
potuto), se non proprio costretti a sopravvivere.
A ciascuno di loro va innanzitutto il primo pensiero
di RootsHighway e della sua comunità, che
può esistere e godere della bellezza soltanto
se quegli stessi artisti la possono produrre vivendo
del loro lavoro.
Gli album e le canzoni, Dio li benedica, hanno comunque
trovato un modo per arrivare a noi in mezzo a questo
maremoto: chi sfruttando di più il digitale,
magari aggirando e anticipando i tempi, chi grazie
al buon vecchio e irrinunciabile formato fisico.
E hanno costituito così il corpo musicale
di questo 2020, che qui a RootsHighway ci è
parso più vivace che mai: chissà,
forse "abbagliati" da quella stessa voglia
di salvarci e sorreggerci con la musica. Ebbene,
il 2020 sulle roots highways si presenta
ancora in salute, magari precaria e con nuvole minacciose
all'orizzonte, ma capace di intrecciare come è
sua costituzione il vecchio (questa volta con qualche
maestro più agguerrito e visionario del solito)
e il nuovo (conferme che aspettavamo, outsider sparsi
e sconosciuti in dosi bilanciate), tra
ritorni all'essenza della folk music e slanci verso
il futuro prossimo del rock'n'roll, con i piedi
ben saldi nella tradizione.
I tratti distintivi della nostra ricerca abbiamo
ormai imparato a riconoscerli, dopo tutto questo
tempo insieme (a proposito, quest'anno sono 20
dalla nascita di RootsHighway, e avremmo
certo voluto festeggiarli in ben altro clima...)
e sono riuniti qui di seguito: cinquanta tra citazioni
d'onore, inseguitori e podio, i quali nella scelta
delle posizioni restano soprattutto un gioco divertente,
sia chiaro, ma nell'essenza continuano semplicemente
a parlare di noi.
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Solo dischi recensiti sul sito nel corso del 2020
entrano a far parte della lista
** Sono presi in considerazione dischi pubblicati
da dicembre 2019 a dicembre 2020
*** Non sono considerati tributi, box, ristampe
e antologie varie
Hanno contribuito: Fabio Cerbone;
Nicola Gervasini; Gianfranco Callieri; Yuri Susanna;
Marco Denti; Paolo Baiotti; Matteo Fratti; Marco
Restelli; Pie Cantoni; Domenico Grio; Luca Volpe;
Giovanni Andreolli; Donata Ricci; Sara Fabrizi;
Silvio Vinci; Davide Albini; Roberto Giuli; Antonio
Avalle; Gianni Del Savio
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Honorable
mentions 50-31 [
in ordine alfabetico] |
30
dischi per il 2020 |
Riepilogo
- Best albums
2020
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Podio
2020
1. Bob Dylan - Rough And Rowdy Ways
2. Chris Stapleton - Starting Over
3. Terry Allen & The Panhandle Mistery Band -
Just Like Moby Dick
Top 10
4. Jonathan Wilson - Dixie Blur
5. Lucinda Williams - Good Souls Better Angels
6. Laura Marling - Song for Our Daughter
7. Daniel Romano's Outfit - How Ill Thy World
Is Ordered/ Okay Now
8. Bonny Light Horseman - Bonny Light Horseman
9. Jason Isbell and The 400 Unit – Reunions
10. Ray La Montagne- Monovision
Top 20
11. Drive-by Truckers - The Unraveling/ The
New OK
12. Matt Berninger - Serpentine Prison
13. Colter Wall – Western Swing & Waltzes and
Other Punchy Songs
14. Country Westerns - Country Westerns
15. Dawes – Good Luck With Whatever
16. Arboretum – Let It All In
17. This is the Kit - Off Off On
18. Rose City Band – Summerlong
19. Frazey Ford – U Kin B The Sun
20. RVG – Feral
Runners
21. The Nude Party - Midnight Manor
22. Bruce Springsteen & The E-Street Band - Letter
To You
23. Sam Burton - I Can Go With You
24. Paul Burch & WPA Ballclub – Light Sensitive
25. Thurston Moore - By the Fire
26. Steve Earle - Ghost Of West Virginia
27. X - Alphabetland
28. James Elkington – Ever-Roving Eye
29. Joachim Cooder - Over That Road I’m Bound
30. Shemekia Copeland - Uncivil War
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Classifica
Lettori
La
classifica 2020 dei lettori di RootsHighway |
Eravamo quasi
pronti a giurare che quest'anno le liste - redazione
e lettori - si sarebbero allineate più
che in altre occasioni. Così è stato,
in parte segno ulteriore di una comunità
musicale affiatata, ma non avevamo fatto i conti
con un "intruso"... E di un certo peso!
Concedeteci l'innocente battuta, perché
al resto ci pensa il distacco: netto, senza storia
fin dalle prime battute (tante, tantissime le
liste pervenute, un toccasana per la nostra autostima
e per l'idea stessa che la musica, nonostante
questo maladetto 2020, abbia battuto un colpo
nelle vostre vite). Il ritorno di Bruce Springsteen
con la E-Street Band ha giocato un fascino irresistibile,
il suono e le canzoni di Letter to You
hanno quindi chiuso la partita: così arriva
il bis, dopo che il più singolare progetto
di Western Stars aveva già conquistato
le vostre preferenze dodici mesi fa. Un anno nel
quale comunque i "venerati maestri"
si sono espressi più del solito con una
voce unica: ecco allora un Bob Dylan dai toni
profetici, la regina di tutte le Americana women,
Lucinda Williams, e ancora l'icona del country
d'autore texano Terry Allen in top ten. Le solide
certezze, tra le nuove generazioni di songwriter
più o meno tradizionalisti, arrivano invece
da Chris Stapleton, dal ritrovato Jonathan Wilson
e dall'ormai onnipresente Jason Isbell. Tra gli
exploit più interessanti l'esordio solista
di Matt Berninger (National) e il nuovo trio folk
dei Bonny Light Horseman, mentre nel sottobbosco
delle superstiti rock'n'roll band i Drive-By Truckers
fanno resistenza ed emergono i "giovani"
Country Westerns.
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BooksHighway
- 10 LIBRI per il 2020 -
(Donata Ricci)
Perché si leggono i libri? Probabilmente
per lo stesso motivo per cui si guardano
i film: per ascoltare storie. E’ il modo
adulto di farsi raccontare le fiabe. Ma
perché ci piace tanto conoscere le storie?
Tra le possibili risposte si potrebbe optare
per la seguente: per trovare conforto. E
ci piace credere che non fosse definitiva
l’affermazione di Don Winslow in Broken:
“Come sempre, non c’è alcun conforto possibile”.
Esistono almeno due fil rouge che attraversano
le scelte letterarie di quest’anno. Il primo
è la ricerca, variamente declinata. Tutti
cercano qualcosa: un disvelamento interiore,
un epilogo esistenziale in armonia con la
natura progressiva delle cose, il nudo salvarsi
la pelle o ancora un reddito minimo che
garantisca la sopravvivenza in un Paese
che di nome fa ancora America, ma che di
fatto non è più sinonimo di opulenza. Il
secondo filo rosso è il genere femminile.
Cinque nomi su dieci sono autrici ed è bello
che sia capitato con naturalezza. Donne
che scrivono di donne, ma anche uomini che
scrivono di donne. Donne che difendono coi
denti i legami familiari, minacciate da
narcotrafficanti e costrette a fuggire su
infernali treni merci, donne che si amano
tra loro. E’ confortante questa curiosità
ritrovata – in un certo senso inedita –
per il punto di vista femminile. Non certo
per una forma di revanscismo di genere,
semmai perché alla narrativa in generale
non può che fare bene.
Jennifer
Pashley -
Il caravan [Carbonio]
Liz
Moore -
I cieli di Philadelphia [NNeditore]
Sam
Shepard -
Spiare la prima persona [La
nave di Teseo]
Barry
Gifford
- Notti
del sud [Jimenez]
Jessica
Bruder -
Nomadland [Edizioni
Clichy]
Ta
Nehisi-Coates -
Il danzatore dell’acqua [Einaudi]
David James Poissant -
La casa sul lago [NNeditore]
Jeanine
Cummins
- Il sale
della terra [Feltrinelli]
Don
Winslow -
Broken [HarperCollins]
Patti
Smith -
L'anno della scimmia [Bombiani]
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2020,
in loving memory
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John Prine, Jerry Jeff
Walker, Billy Joe Shaver, Little Richard, Peter
Green, Phil May (Pretty Things), Leslie
West (Mountain), Eddie
Van Halen, Charlie
Daniels, Ennio Morricone, McCoy Tyner, Lee Konitz,
Bill Withers, Chris Darrow, David Olney, Eric
Taylor, David Roback (Mazzy Star), Adam
Schlesinger (Fountains of Wayne), Buddy
Cage (New Riders of Purple Sage), Neil
Peart (Rush), Andy Gill (Gang of Four),
Toots Hibbert (Toots & The Maytals), Genesis
P-Orridge (Throbbling Gristle), Spencer
Davis (Spencer Davis Group), Manu
Dibango, Betty
Wright, Tony Rice, Kenny Rogers, Charley Pride,
Hal Willner, Lucky Peterson, Moon Martin, Emitt
Rhodes, Bucky Baxter, Justin Townes Earle, Denise
Johnson, James Hand......
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