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 :: Below the radar
: Americana & Indie rock

 # Outsiders: Americana, Alt-Country & Songwriters

1
Romi Mayes
Sweet Somethin' Steady
(Phantom Sound & Vision)
"Sweet Somethin' Steady è un distillato essenziale fra tenui momenti venati di country e profumati di gospel ed altri più intensi, in cui un arcigno rock blues scartavetrato la fa da padrone, senza risultare mai sopra le righe"
   
2
James Dunn
The Long Ride Home
(James Dunn)
"The Long Ride Home abita insomma quella terra di grandi spazi, colma di ballate elettriche ariose figlie di un rock proletario che dagli anni Settanta in poi vive sotto traccia"
   
3
Pete Molinari
A Virtual Landslide
(Damaged Goods)
"...è tutto fuorchè moderno: la sua dedizione al recupero delle anticaglie dell'american music è a dir poco "irritante", talmente immersa in un rispettoso ossequio dei canoni del folk revival da risultare per forza di cose anacronistica"
   
4
Chris Brecht
The Great Ride
(Dead Leaf)
"...l'anello mancante fra i tratti agresti dell'alternative country di oggi e il Bob Dylan di John Wesley Harding: prendete un folksinger con un'aria trasandata, una voce strascicata e delle liriche che hanno il bocca un po' del sapore della Beat Generation"
   
5
Mike Aiken
Hula Girl Highway
(Aspirion)
"...il suo country rock diretto e determinato sia meno morbido e pre caraibico di quello dello splendido Jimmy e parrebbe scolpito dai venti freddi dell'oceano Atlantico"
   
6
Mary Cutrufello
35
(Cutrufello)
"...Un miracolo soprattutto che la voce sia ancora tutta li, che gratta e morde come un tempo, al passo di un rock'n'roll operaio e grondante passione soul"
   
7
Slim Cessna's Auto Club
Cipher
(Blue Rose)
"...cambi di tempo e di umore repentini, impazzite ambientazioni musicali che passano da un banjo ad una chitarra feroce, da un organo celeste ad un ritmo indiavolato, la celebrazione pagana messa in atto dai Slim Cessna's Auto Club è da prendere assolutamente sul serio"
   
8
American Mars
Western Sides
(Gangplank records)
"Il songwriting è dunque profondo e maturo, malinconico e colmo di confessioni, la musica ne riflette i sentimenti, dando vita ad un disco di confine fra l'alternative country più accorato e certo rock mainstream"
   
9
Mark Smilor
Rural Suburbia
(Twarkey Records)
"La sua musica è un cocktail di alternative country ed heartland rock, con Ryan Adams versione Whiskeytown e Steve Earle nelle vene, anche se il cuore pulsante è spesso Springsteen nelle sue diverse declinazioni"
   
10
Mare Wakefield
Ironwood
(Mare Wakefield)
"Mare Wakefield, sostiene, non ha nulla da invidiare a colleghe più esposte e meglio finanziate, come dimostra l'appeal e la perizia compositiva e interpretativa di episodi dalle notevoli potenzialità commerciali"




 # Outtakes: Indie-rock, pop, new folk & garage

1
The Black Angels
Directions to See a Ghost
(Light in the Attic)
"Monolite impenetrabile e nerissimo questo Directions to see a Ghost dei texani Black Angels, banda neo-psichedelica che sembra rinnovare i fasti di una tradizione locale ormai divenuta mitologia del rock'n'roll..."
   
2
James Summerfield
Count to Ten and Start Again
(Commercially Inviable)
"...con questo Count to 10 and Start Again fa un passo verso sonorità meno "di genere", avvicinandosi ad un pop nobile e timido, che si guarda la punta delle scarpe, in cui la componente folk è diluita (ma non annacquata) in un cocktail variegato"
   
3
The Acorn
Glory Hope Mountain
(Paper Bag/Bella Union)
"Lo fa mescolando gli idiomi del folk psichedelico dei tardi sessanta ai dialetti moderni e imbastardendo il tutto con spezie dal sapore orientale e africano. Motivo per cui Glory Hope Mountain appare un disco eterogeno solo nei dettagli..."
   
4
Annabelle Chvostek
Resilience
(Borealis)
"...l'ascolto di Resilience rivela un'artista nuova [...] giacché abbiamo davanti un album che all'unità tematica del passato abbina una varietà musicale del tutto nuova per la Chvostek"
   
5
The Autumn Defense
The Autumn Defense
(Broken Horse)
"Ballate che accarezzano, anima pop nascosta fra le pieghe di chitarre acustiche e cura delle parti vocali sono il leit motiv di una raccolta che si scioglie in bocca come una caramella dolcissima"
   
6
Last Man Standing
False Starts & Broken Promises
(Wildflower)
"I Last Man Standing non si fanno proprio mancare nulla in questi 43 minuti: fiati, archi, percussioni, riff da rock anni settanta, sax suadenti, chitarre flamenco, intermezzi di samba"
   
7
Weinland
La Lamentor
(Badman recordings)
"...un gioco di atmosfere e rimandi che hanno in bocca il sapore di un folk rock adamantino, dolcemente adagiato sullo spleen esistenziale di un Neil Young"
   
8
Dr. Dog
Fate
(Park the Van)
"Il suono di Fate è la naturale limatura e il progressivo addomesticamento dell'indie pop da cui erano partiti una decina di anni fa, facendo confluire l'estetica a bassa fedeltà di maestri quali i Pavement dentro una canzone rock più classica..."
   
9
Neva Dinova
You May Already Be Dreaming
(Alternative Tentacles)
"...Quello che piace subito di You May Already Be Dreaming è il suo non accontentarsi mai di seguire solo quella vena folkie e intimista che sta sovrastando gran parte delle produzioni indipendenti di questi anni, ma di avere il coraggio di proporre variazioni"
   
10
James Yorkston
When the Haar Rolls In
(Domino)
"La musica di Yorkston è una sorta di ponte tra il folk di ieri e quello di oggi, rinnova la tradizione senza fratture e questo emerge sia dalle ispirazioni - da Bert Jansch a John Martyn - che dalle collaborazioni..."

 

 



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