![]() ![]() | Torna allo Speciale |
<< Torna alle posizioni 40-31 |
2008:
I 50 dischi di RootsHighway | ||
|
| 30 Marc Ford Marc Ford & The Neptune Blues Club (Provogue) "...Marc Ford è uno strepitoso chitarrista che attraversa le canzoni con lunghe scie psichedeliche, peraltro attitudine che conserva dai tempi dei Burning Tree, ma qui si rivela anche un buon cantante e di certo un ottimo leader capace di interpretare situazioni eteree, torbidissimi blues e persino una grande soul ballad come quella Keep Holdin' On che chiude il disco." |
| 29 Joe Purdy Take My Blanket and Go (Joe Purdy) "...L'ossatura dei vari brani è scarna, pochi gli strumenti, utilizzati in modo parco, forse per non appesantire i ricami introspettivi, tristi e malinconici dipinti da una voce che talvolta ricorda l'Adam Duritz periodo This Desert Life. Grandi canzoni, disarmanti nella loro semplicità" |
| 28 Don Chambers & Goat Zebulon (Warm Electronic) "...un songwriter dalla voce al catrame, un Tom Waits perso lungo le rive del Mississippi, ma soprattutto uno scrittore vivido e intenso che infila nei suoi versi narrazioni dalla strada. Il viaggio come elemento di scoperta, di esperienza, ma anche di timori e incertezze, magari sconfitte" |
| 27 American Music Club The Golden Age (Cooking Vinyl) "...The Golden Age ne rincorre le orme a distanza, presentando una formazione rinnovata e soprattutto un suono mai così brillante. È il disco migliore dai tempi di Mercury, una sequenza soprendentemente luminosa e di una serenità quasi inedita (per quanto possano essere "serene" le ballate di Eitzel)." |
| 26 Shearwater Rook (Matador) "...un disco pacifico ma squarciato da nubi minacciosse, un assemblaggio di dolcissime armonie pop che di tanto in tanto si affacciano sull'orlo dell'abisso e prendono qualche strada più impervia. La bussola però è sempre quella di un indie rock elegiaco che profuma di tradizione folk sotto le ceneri" |
| 25 Conor Oberst Conor Oberst (Wichita/ Merge) "...un disco di cantautorato classico, dylaniano, semplice e diretto e che mette al centro non i suoni, come spesso avveniva negli album a firma Bright Eyes, ma le canzoni. E bisogna riconoscere che Oberst di come si scrive una canzone se ne intende, eccome" |
| 24 Hayes Carll Trouble in Mind (Lost Highway/ Universal) "...Hayes Carll è ostinatamente texano nel cuore e nell'anima, tanto che il suo terzo lavoro parla la lingua di un country rock impastato di polvere honky tonk, vecchie sale da ballo con le assi rotte, small town spazzate da qualche tornado" |
| 23 Ali Eskandarian Nothing to Say (Wildflower) "...Conquista, in tutto questo gioco di rimandi, la semplicità disarmante delle melodie, lo scandire scarno della chitarra acustica di Ali, intorno alla quale però il bravissimo Rob Friedman innesta deliziosi ricami di lap steel, resonator, organo, pianoforte e accordion, impastando le sonorità di queste ballate, così eterne e soffuse, con le tonalità di una musica sinceramente old time" |
| 22 Dan Baird & Homemade Sin Dan Baird & Homemade Sin (Jerkin' Crocus) ".... Dan Baird & the Homemade Sin rimanda all'infinito quella lezione impartita sull'asse filologico Stones-Faces(, magari con un'aggiunta di Creedence e una naturale inclinazione per i Lynyrd Skynyrd, ma quando è messo sul piatto con la sfacciataggine e il tiro indiavolato di questi attempati rocker da bassifondi non c'è teoria che regga." |
| 21 B.B. King One Kind Favor (Geffen/ Universal) "...Forse non ce l'aspettavamo. Non ci aspettavamo che alla veneranda età di ottantatre anni, Riley King ci regalasse ancora un album così. Eppure l'ha fatto, e non sono in pochi a pensare che One Kind Favor, da poco in uscita, sia tra le sue cose migliori" |
Prosegui - dalla 20 alla 11 >> |