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2008:
I 50 dischi di RootsHighway | ||
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| 50 Butch Walker Sycamore Meadows (Original Signal Recordings) "...Alla passione per i Cheap Trick e certo rock dei '70 e all'innato talento di generare hooks stavolta Butch ha sommato le sue origini sudiste - è nativo della Georgia - e questa ricetta ben servita dalla sua abilità di produttore ha generato un disco di sano rock&roll..." |
| 49 Buffalo Killers Let It Ride (Alive!) "...Il suono bastardo dei Buffalo Killers se ne frega del manierismo e se ne esce come un disco anni settanta, power-trio con due fratelli per il basso e la chitarra, quasi fossimo tra i Cream e l'Allman Brothers Band, deviando per i Black Crowes (forse il gruppo a cui somigliano di più)" |
| 48 Jason Collett Here's to Being Here (Arts & Crafts) "...questo ragazzo di Toronto ha talento e appetito sufficienti per deliziare con un amarcord rock che potrebbe conquistare gli affezionati sostenitori dei più recenti Wilco. Frutto di due sessioni di registrazione con Howie Beck e Marty Kinack lo scorso autunno, Here's to being Here risulta "svogliatamente" armonioso eppure legato alle radici country rock senza sbilanciarsi eccessivamente sul versante tradizionalista" |
| 47 The Band of Heathens The Band of Heathens (Blue Rose) "...l'esordio ufficiale di studio per The Band of Heathens è una delle migliori improvvisate nel genere, almeno in tempi recenti; una combinazione calibratissima di freschezza e mestiere, di suoni country rock che potremmo definire di origine controllata, vista la provenienza da Austin" |
| 46 Chris Mills Living in The Aftermath (Ernest Jenning) "...è ancora una volta un incantevole dipinto di umori rock'n'roll e melodie fresche che non cambierà di una virgola la sceneggiatura già scritta: Chris Mills è destinato ai margini, ma non ad essere un marginale, quanto meno alle orecchie di chi avrà il gusto e la pazienza di scoprirlo" |
| 45 JJ Grey & Mofro Orange Blossoms (Alligator) "...queste dodici canzoni trasudano funky e soul dai pori di una sezione fiati imponente, onnipresente e persino sovrastante, o dalle tastiere sempre più rivolte al soul del meraviglioso Adam Scone, e nella stessa voce di Grey, usata sempre più su tonalità basse" |
| 44 Jonny Kaplan & The Lazy Stars Seasons (Ripe records) "...il suono del simpatico, modesto e bravissimo Jonny sta proprio dalle parti di quello dell'amato Tom Petty anche se poi, tra le pieghe, ben più insistenti sono le iniezoni di Gram Parsons, Ryan Adams, Dylan e soprattutto Rolling Stones, grandi amori di Kaplan sin dagli inizi della sua carriera" |
| 43 Giant Sand Provisions (Yep Roc) "...Provisions è l'album più "classico" realizzato dai nuovi Giant Sand di Howe Gelb da parecchio tempo a questa parte. Non sarà nuovo, non sarà inaudito né troppo progressista, perlomeno non quanto ci si poteva aspettare rispetto all'ultima decade di carriera del gruppo, ma suona lo stesso maledettamente solido" |
| 42 The Hold Steady Stay Positive (Rough Trade) "...E' il senso di appartenenza ad una certa filosofia rock che fa amare gli Hold Steady, il loro essere nati tra i fiumi di alcool e sudore dei bar di Minneapolis, il loro sentirsi sporchi e pulsanti come la batteria di "Lust for Life" di Iggy Pop, oppure sarà anche solo quel santino di Joe Strummer mostrato nella devastante Constructive Summer" |
| 41 Silver Jews Lookout Mountain, Lookout Sea (Drag City) "...uno scintillare folk rock che assapora elementi della tradizione sempre apertamente amati da Berman con scampoli dei 60's, pop stralunato, omaggi ai Velvet Underground, ai Byrds, ad una canzone rock che sappia essere ironica, surrealista, dunque mai banale" |
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