"...l’aria
multietnica e multiculturale che si respira tra le
tracce dell’album, possiede senz’altro una forza rigenerante
e una spinta, per lunghi tratti, persino dirompente..."
"....canzoni
che occupano uno spazio ristretto e ben delimitato, dove
ogni strumento fa la sua parte con misura e precisione,
senza togliere respiro agli altri.."
"...la
contestazione di una modernità piena di oscurità non toglie
le speranze e l’ottimismo, che trova sfogo e liberazione
in più momenti del disco..."
"...conferma
la sensibilità melanconica della sua scrittura, adatta
come un guanto al timbro cantilentante e “straziato” della
voce stessa di I'm Kingfisher..."
"...lo
pseudonimo artistico di Alex Ellis lo aiuta a nascondersi
dietro a un personaggio da film per permettergli di raccontare
storie che non siano per forza personali..."
"...un
album più cangiante, sebbene fedele alle sue fonti di
ispirazione. La sensibilità tutta texana del songwriter
emerge così limpidamente fin dall’apertura..."
"...hanno
continuato a ribadire una visione condivisa a livelli
insospettabili: i Dead hanno creato spazi e sono stati
un’utopia che è diventata reale..."
"...un
autore che ha scritto brani specificatamente per un
progetto artistico già ben definito, e il Larocca che
si sente in questo album è davvero lontano da quello
degli esordi..."
"...il
terzo volume di una serie - inaugurata dieci stagioni
or sono - di album a più mani, stavolta suddiviso dalla
sua autrice in due parti distinte..."
"...
il disco più esuberante, elettrico e in definitiva vicino
allo spirito delle origini della musicista, tra sferzate
country psichedeliche e digressioni gospel..."
"...questa
postura, venticinque primavere fa a tal punto urgente
da travolgere gli ascoltatori per espressività e impeto,
si sia nel frattempo trasformata in pura maniera..."
"...un
abito musicale in cui il nostro si trova, anche vocalmente,
a proprio agio, incrociando pop, rock e country music
e scegliendo un repertorio decisamente variegato..."
"...una colonna sonora del
dolore scacciato e della gioia riconquistata che batte il
sentiero di un’american music dove fremiti country soul
e spavalderia rock si incontrano..."
"...con la sua musica viscerale
e profondamente autentica, unitamente alla sapiente produzione
di Dan Auerbach, Finley realizza un disco nato già classico..."
"...le
storie di queste trascurate rock’n’roll band e dei loro
relativi dischi sono una delle mille possibili varianti
di quel fallimento che spesso ci attrae verso i cosiddetti
beautiful losers..."