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RootsHighway
2022 revisited
di Fabio Cerbone
Ci eravamo lasciati con
la promessa di una normalità che riuscisse a far
tornare le lancette dell’orologio a prima del “tempo
della pandemia”, ma in fondo sapevamo che molte
cose erano cambiate, e irreversibilmente. La musica
ha continuato a girare intorno, sono tornati i concerti
(alcuni concerti, perché i “grandi eventi” e la
gara continua al rialzo dei prezzi e del presenzialismo
la lasciamo volentieri ad altri), mentre i dischi
non se ne sono mai andati, per fortuna, sebbene
molte incognite siano rimaste lì, irrisolte, probabilmente
perché esistevano da sempre e noi tutti facevamo
finta di non vederle. A maggior ragione in un mondo,
quello della musica e dell’espressione artistica
in generale, che più di altri deve affrontare una
continua messa in discussione, cambiamenti repentini
e adattamenti forzati.
L’eco di tutto quello che abbiamo vissuto e che
stiamo ancora vivendo sotto altre forme di inquietudine
- perché nel frattempo il linguaggio della
guerra è tornarto a minacciare, economia e società
si sono adeguati e la storia sembra avere ripreso
vecchi schemi - è rimasto incastrato fra le note
e le canzoni dei musicisti che hanno riempito le
nostre giornate. Sono apparse naturalmente parole
di speranza e rinascita, e qualcuno è tornato anche
fare domande scomode o a interrogarsi sulla direzione
che abbiamo preso come umanità, ma rimane
un “tempo strano in cui essere vivi”, parafrasando
uno dei titoli che fanno parte della nostra selezione
di quest’anno.
Trenta album principali
e qualche menzione in appendice (su più di
trecento recensioni...), come è diventata buona
abitudine nelle più recenti edizioni del nostro
RootsHighway Revisited, seguendo l’intuizione,
che ci è parsa felice, del 2021: quella cioè di
non classificare inutilmente le singole posizioni
(solo un semplice ordine alfabetico), con la sola
eccezione del podio, per far risaltare quei dischi
che si sono davvero distinti nella sommatoria delle
segnalazioni di ciascun collaboratore. Un elenco
- sempre parziale e partigiano come non potrebbe
essere altrimenti in un'epoca di ascolti così
frammentari - da cui risalta, più di altre volte,
l’esigenza di qualche certezza consolidata, band
che riecheggiano un’età ormai diventata classica
(grosso modo quel ventennio che attravera la fine
degli 80 e l'alba dei 2000), songwriter che hanno
raggiunto la dimensione della saggezza o quanto
meno della piena maturità, ma anche molti autori
più contemporanei, e ancora relativamente giovani,
i quali tuttavia possono vantare una carriera già
decennale, in costante affermazione.
E' il riflesso di quanto subìto nelle nostre vite
di persone prima ancora che di ascoltatori e appassionati;
è l’impressione, insomma, di dover trovare
un appiglio, una continuità pur nel cambiamento,
restando con le orecchie in ascolto anche sulle
nostre periferiche roots highways.
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RootsHighway:
30 dischi per il 2022 |
|
Hanno
contribuito: Davide Albini, Giovanni Andreolli,
Paolo Baiotti, Gabriele Buvoli, Gianfranco Callieri,
Pie Cantoni, Fabio Cerbone, Gianni Del Savio, Marco
Denti, Matteo Fratti, Nicola Gervasini, Roberto
Giuli, Domenico Grio, Stefano Hourria, Marco Restelli,
Donata Ricci, Yuri Susanna, Pierpaolo Tinelli |
30-04
[in
ordine alfabetico] |
Riepilogo
- Best albums
2022
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Podio
2022
Ian Noe, River Fools & Mountain Saints
The Delines, The Sea Drift
Bill Callahan, Reality
Top 30 (in ordine alfabetico)
Lee Bains III & The Glory Fires, Old-Time Folks
Big Thief, Dragon New Warm Mountain
I Believe In You
Weyes Blood, And In The Darkness, Hearts Aglow
Bonny Light Horseman, Rolling Golden Holy
Built to Spill, When the Wind Forgets Your
Name
Cheap Wine, Yell
Shemekia Copeland, Done Come Too Far
Thomas Dollbaum, Wellswood
The Dream Syndicate, Ultraviolet Battle Hymns
and True Confessions
Early James, Strange Time to Be Alive
John Fullbright, The Liar
Jake Xerses Fussell, Good and Green Again
Mary Gauthier, Dark Enough To See The Stars
The Hanging Stars, Hollow Man
Michael Head and The Red Elastic Band, Dear
Scott
Taj Mahal & Ry Cooder, Get On Board
John Mellencamp, Strictly A One-Eyed Jack
Kevin Morby, This Is A Photograph
Charlie Musselwhite, Mississippi Son
Jeb Loy Nichols, United States of the Broken
Hearted
Angel Olsen, Big Time
Joan Shelley, The Spur
Ian Siegal, Stone by Stone
Darden Smith, Western Skies
Spoon, Lucifer On The Sofa
Tedeschi Trucks Band, I Am The Moon Vol. I-IV
Wilco, Cruel Country
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Honorable
mentions [categorie] |
Classifica
Lettori
La
classifica 2022 dei lettori di RootsHighway |
Con una maggiore distribuzione
delle segnalazioni e senza un dominatore netto
come era avvenuto l'anno
scorso, il 2022 dei lettori di RootsHighway
sceglie l'Americana dalle forti tinte cinematografiche
e narrative dei Delines, che staccano di soli
dieci punti un sorprendente e ormai maturo folksinger,
John Mellencamp. Sull'affermazione della band
di Willy Vlautin e Amy Boone forse influisce anche
un apprezzato, seppur breve, tour italiano la
scorsa estate, e senza dubbio un disco che ha
confermato la loro affascinante formula sonora
fatta di languori country soul. Restando nello
stesso mondo "periferico" ispirato da
canzone country d'autore, anche Ian Noe ha conquistato
i vostri cuori, facendo coincidere due titoli
su tre con il podio della redazione. In top 10
fanno valere la loro storia personale e le loro
carriere anche Wilco e Bill Callahan, mentre i
Bonny Light Horseman bissano la buona impressione
del loro esordio e tra i più "giovani"
autori, da sensibilità differenti, emergono
John Fullbright e Kevin Morby, con i più
chiacchierati Big Thief a chiudere la magnifica
decina. Il resto scopritelo qui di seguito (e
ancora grazie per la numerosa partecipazione):
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|
Artista,
Album |
Punteggio | | TOP
TEN | | |
The
Delines - The Sea
Drift |
221.5
|
|
John
Mellencamp - Strictly
A One-Eyed Jack |
212
| |
Ian
Noe - River Fools
& Mountain Saints |
158
| |
Wilco
- Cruel Country |
147.5
| |
Bill
Callahan - Ytilaer |
146
|
|
Bonny
Light Horseman -
Rolling Golden Holy |
132
| |
John
Fullbright - The
Liar |
128
| |
Mary
Gauthier - Dark
Enough To See The Stars |
114.5
| |
Kevin
Morby - This Is
A Photograph |
111
| |
Big
Thief - Dragon New
Warm Mountain I Believe In You |
109
| | RUNNERS | | |
11.
Angel
Olsen - Big Time |
107
| |
12.
Fontaines
D.C. - Skinty Fia
|
101
| |
13.
Jake
Xerxes Fussell -
Good And Green Again |
101
| |
14.
Tedeschi
Trucks Band - I
Am the Moon
|
100
| |
15.
Tom
Petty & The Heartbreakers -
Live at the Fillmore 1997 |
98
| |
16.
Weyes
Blood - And In The
Darkness, Hearts Aglow |
97
| |
17.
Cowboy
Junkies - Songs
Of The Recollection |
94
| |
18.
Michael
Head and The Red Elastic Band -
Dear Scott |
94
| |
19.
Taj
Mahal & Ry Cooder -
Get on Board
|
93
| |
20.
Black
Country, New Road -
Ants From Up There |
91
| |
Seguono:
Dream Syndicate, Ultraviolet Battle Hymns And
True Confessions // Bruce Springsteen,
Only The Strong Survive // Shemekia Copeland,
Done Come Too Far // Charlie Musselwhite,
Mississippi Son // Lee Bains III & The
Glory Fires, Old-Time Folks // The Smile,
A Light For Attracting Attention // The
Afghan Whigs - How Do You Burn // The Hanging
Stars, Hollow Heart // Lyle Lovett, 12th
June // Markus King, Young Blood //
Buddy Guy, The Blues Don’t Lie // Spoon,
Lucifer On The Sofa // Mavis Staples &
Levon Helm, Carry Me Home...
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BooksHighway
(selezione
a cura di Marco Denti, Donata Ricci e Fabio Cerbone)
- 15 libri per il 2022 (in ordine alfabetico)
-
BooksHighway si avvia veloce verso
la fatidica puntata numero 250, un traguardo notevole
per una rubrica che continuiamo a considerare
tra i nostri fiori all'occhiello, con l'idea di
intrecciare letteratura, suggestioni musicali
e società in una serie di "speciali"
che superino di slancio la semplice recensione.
Anche quest'anno dunque, tra sito e relativo blog,
abbiamo guardato più alla coerenza tematica
che alle novità a tutti i costi, recuperando
scampoli di letteratura americana (il nostro principale
raggio di azione, in simbiosi con i contenuti
musicali del sito), anche grazie alla meritoria
opera di riscoperta portata avanti da alcune case
editrici con le quali ci sentiamo naturalmente
più in sintonia. La selezione, come sempre,
non persegue un intento classificatorio, ma soltanto
un elenco alfabetico che prende in considerazione
le segnalazioni più interessanti sulle
pagine di RootsHighway, del blog
e anche qualche "extra" che non ha trovato
spazio per questioni di tempo; libri però
uniti, ci pare, da alcune tracce di fondo: l'uomo
e il territorio, una geografia umana e del paesaggio
tra passato e presente. Poi c'è anche Bob
Dylan, ma questa è tutta un'altra storia...
Autori
Vari -
Al fiume. 25 scrittori sulla pesca [Jimenez]
Edward
Allen -
Via verso la notte [Mattioli
1885]
Rick
Bass -
Cane da petrolio [Mattioli
1885]
Jessica
Bruder - Dale
Maharidge - Snowden's box [Edizioni
Clichy]
James
Lee Burke -
Gesù dell'uragano e altre storie [Jimenez]
Francesco
Costa - California.
La fine del sogno [Mondadori]
Angela
Davis
- Blues e femminismo
nero [Alegre]
Ivan
Doig - La stagione
fischiettante [Nutrimenti]
Bob
Dylan -
Filosofia della canzone moderna [Feltrinelli]
David
Joy -
Queste montagne bruciano [Jimenez]
Joyce
Maynard -
L’albero della nostra vita [NNeditore]
Karl
Marlantes -
Deep River [Solferino]
Chris
Offutt - Di seconda
mano [minimum
fax]
Ron
Rash - La terra
d'ombra [La nuova
frontiera]
Josh
Ritter
- Una grande gloriosa
sfortuna [NNeditore]
|
2022,
in loving memory
|
Mark Lanegan, Kelly Joe
Phelps, Loretta Lynn, Jerry Lee Lewis, Pharoah
Sanders, Mimi
Parker (Low), Wilko
Johnson (Dr. Feelgood), Chris Bailey (The
Saints), Keith Levene (Public Image Ltd.),
Jet Black (The Stranglers), Christine McVie
(Fleetwood Mac), Kim Simmonds (Savoy
Brown), Dan
McCafferty (Nazareth),
Robert Gordon, Anton Fier,
Paul Siebel, Mary McCaslin, Bob Neuwirth, Ian
Tyson, Don
Edwards, Ronnie
Hawkins, Archie Roach, Lamont Dozier, Dallas
Frazier, Gary
Brooker (Procul Harum), Taylor Hawkins
(Foo Fighters), Andy Fletcher (Depeche
Mode), Martin Duffy (Felt, Primal
Scream), Terry Hall (The Specials),
Wes Freed (Drive-By Truckers), Jess Barr
(Slobberbone), Dallas Good (The Sadies),
Ronnie Spector (The Ronettes), Judy Henske,
Mickey Gilley, Burke Shelley (Budgie),
Manuel Göttsching (Ash Ra Tempel), Barry
Bailey (Atlanta Rhythm Section), Sam Lay
(Paul Butterfield Blues Band), Guitar Shorty,
Syl Johnson, Bobby Hendricks (The Drifters),
Michael Lang (Woodstock promoter), Joey
DeFrancesco, Angelo Badalamenti, Gal Costa,
Meat Loaf...
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